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L'albero della vita


La vita si sa non è sempre una passeggiata in bicicletta in una calda giornata di primavera anzi, a dire il vero, non lo è quasi mai. Per questo merita di essere  vissuta ogni giorno allo stesso modo e con la stessa intensità  del primo in cui abbiamo respirato da soli con i nostri polmoni. Si cresce e si cerca di imparare a sopravvivere prima al mondo e poi a noi stessi. In questi giorni (ormai settimane) siamo tornati nell'utero materno aspettando il momento di rinascere e riprovare a respirare senza paura di cadere vittime dell'invisibile e dell'incapcità di affrontare quello che appare essere più grande di noi e che ci riporta alla nostra   dimensione di uomini ogni volta che oltrepassiamo i limiti che Essa (la natura) ci ha imposto. In questi momenti bui in cui la mente rigetta la realtà,  prigioniera della paura di una fine che può imprerterrita bussare alla porta di chiunque senza guardare classe sociale o conto in banca, ci resta una sola cosa a cui appigliarci: le nostre radici. Sono le radici dell'albero della nostra vita che sono cresciute e ci hanno ancorato al terreno solido della speranza. Una speranza che si alimenta dal costante desiderio di andare avanti e trovare ogni giorno un motivo diverso per lasciare alla  solitudine il ruolo della comparsa e alla condivisione quello di protagonista su un palcoscenico oggi privo di luci ma che presto, sono certo, ritroverà l'esultanza di un applauso per un lieto fine che scriveremo tutti insieme tornando a  rinascere vivendo appieno la nostra libertà di essere ed  esistere! Buona e serena Pasqua per quanto possible e, soprattutto, abbiate cura di voi, sempre!Pietro