Creato da Dream_Hunter il 08/09/2006

TrovaTeStesso

Ognuno di noi è in cammino per trovare se stesso ................................................... La vita e' cosi'. Non fai nemmeno in tempo a guardarti indietro che ti e' scivolata tra le mani, come la sabbia, come l'acqua del mare. Tra le dita non resta che polvere d'esistenza e i ricordi rimangono impigliati tra le unghie. Un instante tra due silenzi infiniti che urla la sua volontà di esistere, una luce nel buio che lascia una speranza per chi ci ha visto brillare. Dream Hunter

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LA PORTA

Eccomi, sono qui. Davanti a quella porta chiusa da millenni.
Il tempo e la sua storia l'hanno chiusa per sempre.
Piove ancora, l'algida mano s'accosta al ligneo muro e le nocche tremanti intonano un lamento sordo.
L'eco di quella ritmica richiesta trova di nuovo quell'unica e
taciturna conferma.
Oltre, io so che si nasconde molto, molto altro:
un fuoco che arde senza scaldare nessuno; uno specchio rotto dai ricordi di un passato dannatamente presente; un orcio colmo di lacrime mai piante ed un scrigno pieno di felicita' mancata.
Con un passo lento ma sicuro volto le spalle a quell'antro di ignote paure.
E torno a vivere ove il mio destino mi porta.

E voi da quale parte della porta siete?

 

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« Il sognatoreDiversamente liberi »

Uno strano compagno di viaggio

Post n°246 pubblicato il 24 Dicembre 2021 da Dream_Hunter

 

Il treno andava veloce e dal finestrino il paesaggio scorreva come la pellicola di un film nel proiettore. Un 'immagine dietro l'altra senza soluzione di continuità così come i pensieri che tutti i giorni in quel viaggio si affollavano e che poi sarebbero svaniti per sempre scendendo alla propria stazione. D'un tratto ci fu quella sosta inaspettata. Non ci eravamo mai fermati in quella piccola stazione dal nome strano, quasi impronunciabile da sembrare straniero. Il treno ripartii. Il vocio riprese dopo il silenzio dettato dalla "novità'", dall'imprevisto. E tutto sembrò tornare alla normalità. Molti sussurravano che a quella stazione qualcuno fosse salito. Un tipo strano. Uno sconosciuto, senza volto. Uno che non assomigliava nessuno e che pure incuteva paura nel suo essere anonimo. Pochi ci fecero caso all'inizio ma poi, quell'ombra venuta dal nulla, sembrava essere seduta ovunque. Anche il paesaggio fuori dal finestrino sembrava non essere più quello di sempre come se all'improvviso uno scambio di troppo dopo quella stazione ci avesse portato su una linea diversa. Qualcosa era cambiato. Molti dopo avere incontrato quell'ombra scesero alla prima stazione anche se non era loro e non presero mai più quel treno. Altri a quelle successive condividendo la stessa sorte dei precedenti. Altri, come me, sono ancora in viaggio cercando di non sedersi accanto a quello strano compagno di viaggio con la speranza nel cuore di ritrovare i pensieri di una volta e la serenità perduta.

Il mio augurio per questo altrettanto insolito Natale è quello di ritrovare al più presto il giusto “scambio” per tornare a percorrere, insieme agli abituali compagni di viaggio, la tratta della nostra esistenza: riprendendo a guardare dal finestrino quel film interrotto e facendo scendere alla prima stazione utile quell'ormai indesiderato passeggero.

 

Pietro

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Commenti al Post:
acquasalata111
acquasalata111 il 24/12/21 alle 15:33 via WEB
Buon Natale Pietro a te e famiglia con affetto la tua devota amica.
 
surfinia60
surfinia60 il 31/12/21 alle 10:09 via WEB
Una bella metafora, questo tuo racconto. Il passeggero oscuro che ci portiamo dentro chiede spazio e ascolto. L'abilità sta nel saperlo 'domare' o almeno ignorare, non permettendogli di rovinarci la vita e le relazioni. Ti auguro un 2022 pieno di soddisfazioni e positività.
 
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I sogni a volte ci fanno capire molte cose che la realta' ci nasconde profondendoci dosi di normalita' e di abitudine. Eccone uno, "tradotto" per l'occasione in parole, che mi ha dato da pensare e mi ha fatto riflettere molto.  

Buona Lettura.


" E'se fosse vero!!!" - esclamo' con uno sguardo attonito rivogendosi al suo inusuale e muto interlocutore mentre si guardava allo specchio.Purtoppo lo era. La sua immagine non era piu' la stessa, stentava a riconoscere quei tratti nuovi, cosi' profondamente diversi da quello a cui era abituato a vedere. Non piu' quello sguardo sicuro e determinato ma solo due piccole fessure stampate sul suo viso che a stento facevano passare il senso della vita intorno a lui. Le sue mani, un tempo forti e capaci, non riuscivano neppure a girare l'ultima pagina di quel libro che lo aveva condotto in un luogo al confine tra se stesso ed il tempo, tra la voglia di essere qualcuno diverso ed una realta' piena di "perfezione" che non gli dava tregua. Quelle paure che per tutta la vita lo avevano accompagnato, emergendo episodicamente ad ogni bivio importante, erano ormai padrone incontrastate del suo essere. Un gigante di argilla sotto la pioggia che si sgretolava ad ogni goccia tornando ad essere materia informe e non piu' eletta a sfidare il mondo.

 

LA NOSTRA STORIA

La nostra storia

Caducità dell'essere, confine tra sottili speranze ed immensi dolori. Gioie, poche, quelle si. Ma se dell'universo siamo piccoli spilli allora e per una volta sola, pungiamo l'orgoglio del tempo e viviamo. Un attimo, un soffio di vento, un solo battito di ciglia, tutto è solo per noi. Delle piccole cose facciamo tesoro, delle grandi osserviamo l'ombra scorrere sul nostro esile fiore. Lasciamoci andare a piccoli sorsi di felicità: in fondo non abbiamo mai nulla da perdere a riscrivere la storia, la nostra.
 
 
 

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