Comunicando...

Crepuscolo...


La formazione avanzava nel vento e più avanzava più il caldo vento sembrava soffiare forte...facendo vibrare le rosse croci sul petto...con lui c'erano Ciro da Benevento, Paolo di Amalfi e Angelo da Montecassino......i quattro cavalieri erano accompagnati dai due scudieri Andrea da Caserta e Marco da Latina......la formazione terminava con cinque cavalieri turcopoli......la strada sembrava non avere fine e la distanza da percorrere per arrivare al castello era ancora molta...il sole volgeva al tramonto e Giovanni decise che era il caso di cercare un riparo dove trascorrere la notte, far riposare gli uomini ed i cavalli e recitare le preghiere......Ora ci pensava...una strana formazione questa...tutti ragazzi italiani...come se fosse un presagio...in fin dei conti il Gran Maestro aveva sempre evitato di accomunare i cavalieri e gli scudieri con gli stessi natali...ma loro erano sempre stati insieme...avevano servito in un modo o nell'altro il tempio...forse senza saperlo ma l'uno vicino all'altro...e solo adesso se ne rendeva conto...Ma ecco all'improvviso un oasi apparire...miraggio di pace ma a volte anche di insidie......l'oasi infatti era occupata da musulmani che certo non avrebbero diviso la loro acqua con i cavalieri cristiani...anzi avvistatili già si predisponevano alla battaglia...i loro archi erano tesi...le loro sciabole luccicavano sotto gli ultimi raggi del sole...le lance minacciose fendevano l'aria aspettando di sferrare il colpo ferale...La formazione si fermò alla cima di una piccola collina da dove potevano osservare i confusi e concitati movimenti dei saraceni...Ciro issò lo stendardo del tempio e come automi tutti sguainarono le spade...Giovanni grido "Non per la mia Gloria Signore"...e tutti risposero ripetendo la litania portatrice di morte..."Non per la mia Gloria Signore...ma per la tua"...NON NOBIS DOMINE, NON NOBIS, SED NOMINI TUO DA GLORIAM...La croce si muoveva dalla collina verso l'oasi...sempre più veloce...passo...trotto...galoppo...carica......morte...I musulmani gridavano in preda al terrore...diavoli bianchi li chiamavano...e forse era proprio la paura che li portava a non risparmiarli mai quando questi venivano presi prigionieri...unici condannati sicuri...sposi della morte...La formazione falciò le esili falangi...crepitio di spade...scudi infranti...urla di dolore...sangue...ancora sangue...una volta...un'altra ancora...fino al silenzio...quando ormai il sole era tramontato ed una rossa notte di morte incombeva...sull'oasi nessuno era in piedi...solo allora si fermarono e constatarono che due dei cinque turcopoli erano stati abbattuti...quaranta saraceni giacevano sul campo......occuparono l'oasi...smontarono da cavallo...e, come presi da una "pietas" quasi insolita, si misero a raccogliere tutti i corpi...scavarono una grossa buca...li misero tutti dentro...unico riposo per le loro anime infedeli...ma anche per evitare l'avvelenamento dell'oasi...solo allora si rinfrescarono...si dedicarono ai cavalli...gli scudieri Andrea e Marco preparavano una cena frugale...i tre turcopoli rimasti si prostravano sui loro tappeti in direzione della moschea...i cinque cavalieri si radunarono in circolo per recitare le preghiere...nessun commento...solo preghiera...La notte scese lenta...ognuno fece un turno di guardia...in attesa del sole che sorge...