Comunicando...

Campioni...4


JÖRG ROSSKOPFLA VOLONTÀPrimo titolo europeo alla Germania1992, Stoccarda: Rosskopf, tedesco, 31 anni, gioca con la sinistra. Batte il belga Saive 3 a 1 e porta il titolo europeo per la prima volta nel suo paese. La Germania è la mecca del tennistavolo. Nel campionato a squadre di serie A, giocano i migliori giocatori del mondo. Questo non favorisce la crescita del proprio vivaio. Le squadre preferiscono avere giocatori di sicuro risultato.Il piccolo JörgA 5 anni Jörg inizia a giocare a ping-pong. I suoi genitori si allenano in un club. Il piccolo Jörg gioca con una piccola racchetta e una pallina. Mantiene la pallina ferma sul piatto della racchetta. La fa rimbalzare di seguito e conta le volte che ci riesce. Poi gioca contro il muro. Lancia la pallina in tutte le direzioni. Alla fine trova sempre qualcuno che lo fa giocare anche sul tavolo. E così cresce agonisticamente. Poi entra nel club del "Borussia Dusseldorf" e fa amicizia con Fetrher, con il quale in seguito vincerà l'argento agli europei di doppio nell'89. Rosskopf ha avuto dei problemi fisici agli arti superiori che gli hanno causato periodi di convalescenza. Questo lo costringe a non poter fare progetti a lungo termine ma a programmare anno per anno la sua attività agonistica.La finaleRosskopf, alto, magro, viso lungo e asciutto, biondo sul rosso. Si piazza al tavolo con gambe divaricate e copre bene l'area di gioco. Quando gioca è aggressivo. Attacca di diritto, il rovescio è potente da media distanza. La gestualità è un po' sofferta, forse per il suo fisico. Ma il gioco è molto redditizio. Saive, il suo avversario, punta sulla potenza, non è veloce. Rosskopf ha le leve lunghe. Serve corto e palleggia in anticipo corto o lungo, togliendo a Saive il tempo per esprimere colpi di potenza. Saive vince solo il secondo set. Siamo 2 a 1 per Rosskopf che mantiene l'iniziativa. Servizi tagliati e corti. impone un gioco di sensibilità e di precisione. Saive è come prigioniero. Non si muove dal suo angolo. Non è veloce per uscire de questa situazione. Non ha un top così potente per incrociare. Forse si trova male con i mancini. Forse non è in giornata. Il suo fisico non esplode, rimane inattivo. È un incontro fra la velocità e la potenza inespressa. Saive sembra imballato con le gambe. Non riesce a colpire con facilità e deve rinunciare alla potenza. Rosskopf cambia direzione all'improvviso dopo averlo imbambolato. Non c'è niente da fare. 21 a 16 per Rosskopf che s'inginocchia, fa una capriola all'indietro e corre ad abbracciare il suo allenatore. Nel clan tedesco c'è grande festa. Era ora che la Germania vincesse un titolo. È una nazione con 800.000 tesserati. Meritava da tempo un risultato importante.