SPRINGFREESIA

Quella che non sarò mai


Non sarò mai donna da filo di perle, rossetto bon ton e borsina à la page. Non imparerò mai la raffinata arte dell' ikebana e il mio salotto non sarà mai guscio di madreperla, fruscio di stoffe preziose e dipinti sapienti che parlano di orizzonti lontani e di ballerine in attesa di pierrot che non hanno mai tempo né occhi per guardarle. Non ostenterò l' argenteria di famiglia né mi trincererò dietro preziosi paraventi di merletto antico. Non guarderò la pioggia rigare i vetri della finestra senza osare scendere in strada e a passo fermo tracciare il mio cammino fatto di estenuante ma autentica quotidianità. Non velerò il mio sguardo con sorrisi di circostanza e frasi consone all' occasione. Nulla di tutto questo. Ahimé.   Continuerò a cogliere fiori di campo e a emozionarmi per un pugno di terra che contiene uno stelo di timo; a evocare antiche sensazioni attraverso un volo lontano che segna l' arancio di un tramonto e un pomeriggio d' inizio estate in campagna; a scegliere colori netti, definiti, forse difficili da indossare ma quanto rasserenanti. A rinunciare a tutto quanto non mi faccia intravvedere la trasparenza del mio sguardo. A indossare monili etnici e caffettani avvolgenti. A inseguire un pensiero felice, un sogno che potrebbe essere concretezza, una rondine percepita ma non ancora pienamente avvistata. Che c'è e che sta per arrivare. Un guizzo nel cuore e poi nel palmo della mia mano.Baci
" Spring " , J.W. Waterhouse