SPRINGFREESIA

Un' ora in più


Rieccoci tornati all' ora solare. Ricordo che quando i miei ragazzi erano piccolissimi era una vera e propria tragedia. Non facevo a tempo ad abituarli alla quotidianità spicciola fatta dell' alternarsi di sonno e veglia e di tutti quei piccoli rituali per scandire la giornata a dovere perché loro cominciassero a fare i conti col Tempo ed era tutto da cominciare da capo: orari di pappa e nanna sfasati, un generalizzato senso di irritabilità loro quanto mio. Se in primavera la domenica dell' ora legale era da tutti in famiglia vissuta come "l' ora della privazione" in autunno la situazione cambiava assumendo toni di inutile sovrabbondanza: di tempo e di attimi di vita, offerti a iosa senza che se ne avvertisse una vera e propria necessità. Un po' come un bigné alla crema alla fine di un sontuosissimo pranzo di dieci e passa portate. Stamattina il mio orologico biologico mi ha riportata alla consuetudine di sempre; sveglia alla stessa ora, colazione centellinata senza fretta e poi il doveroso (sic!) giro per gli orologi di casa a disciplinare lancette su ore e minuti, irrimediabilmente rimasti alla giornata di ieri. Un' ora in più a disposizione da amministrare, si spera!, coscienziosamente.Il sogno, però, di una vita condita con generosità da ritmi biologici più sostenibili resta sempre. Come la bruma sulla sommità di Majella e Gran Sasso che da ieri qui a Pescara , eternamente divisa tra mare e monti, vela beffardamente l' orizzonte.Baci tantiLucia
" Natura con donna dormiente ", H. Matisse