SPRINGFREESIA

Un Natale diverso


E' un Natale sottotono. Uno di quei Natali in cui la sensazione di precarietà  non si limita ad aleggiare ma permea profondamente situazioni fatte di luoghi e personaggi. Le luminarie per il mio amato viale dei platani ci sono sempre, ma hanno un che di sommesso, in uno stridente contrasto con le insegne oscurate dei negozi che hanno chiuso e di quelli che pur boccheggiando cercano di tenere duro. Non è un Natale di grande clamore. E' una festa fatta di immagini nitide come foto in bianco e nero prive di chiaroscuri: quella del pensionato che vaga nel mega supermercato con due buste di biscotti in offerta. Della signora che passeggia e che indossa un giaccone che ha conosciuto tempi migliori nascondendosi quasi con pudore dietro una sciarpa nonostante poi oggi tutto questo freddo non lo faccia. Per contro accendi la Tv e ti ritrovi catapultato nello spot in cui due adolescenti progettano una serata elegante. E cambiare canale non serve se quasi in contemporanea è una elegantissima macchina estera a prometterti mari e monti. Ed è allora che davvero senti, lo percepisci con forza nel residuo di sensibilità estrema che ti resta, la voglia di cambiare registro. Di aprire gli occhi su un mondo meno plastificato in cui, una volta tanto, siano la spontaneità e la genuinità, più che il conto in banca ostentato e un  falso perbenismo  preteso a tutti i costi, a farla da padrone. Assieme alla fragranza e al sapore autentico di un dolce preparato da una persona di famiglia quando eri bambina: irregolare e talvolta bruciacchiato per la cottura un po' troppo generosa ma quanto autentico e speciale nella sua imperfezione.Baci tanti Lucia