SPRINGFREESIA

Il nostro "Miglio Verde"


Qualche sera fa ho potuto rivedere su una tv commerciale "Il miglio verde" tratto dal romanzo bestseller di Stephen King. L'ho rivisto con l'emozione di sempre, nonostante sia un film estremamente pausato dall'andamento volutamente lento. E ho pensato che una volta tanto la sua programmazione in questo particolare periodo dell'anno non sia stata casuale. Che Retequattro non volesse cioè avvalersi dell'ennesimo déjà vu  per riempire un palinsesto troppo scarno.Riascoltando con attenzione i bellissimi dialoghi, mi va di sottolineare un paio di battute di John Coffey, il gigante buono ingiustamente condannato alla sedia elettrica: " Lui le ha uccise con il loro amore. È così che va tutti i giorni, in ogni parte del mondo", a proposito del barbaro omicidio delle due bimbe.Ma anche:"Sono stanco, capo. Stanco di andare sempre in giro solo come un passero nella pioggia.Stanco di non poter mai avere un amico con me che mi dica dove andiamo, da dove veniamo e perché. Sono stanco soprattutto del male che gli uomini fanno a tutti gli altri uomini. Stanco di tutto il dolore che io sento, ascolto nel mondo ogni giorno, ce n'è troppo per me. È come avere pezzi di vetro conficcati in testa sempre continuamente.Lo capisci questo? ", a commento della sua pacata rassegnazione ad accettare una fine ingiusta concepita come "liberazione" da uno status specialissimo, il suo, quello di sensitivo e guaritore. Capace di fare ed accettare proprie le tante brutture del mondo a espiazione della cattiveria umana.Nella vita mi è capitato di incontrare persone che si sono fatte carico di situazioni umane intollerabili per i più. E persone in costante, continua fuga dal dolore e dalla sofferenza. Due prospettive diverse per giungere allo stesso capolinea. In un caso o nell'altro non me la sono sentita di giudicare posizioni così estreme, conservando un ruolo di spettatrice.Certamente il mondo è un coacervo di ingiustizia palesata senza troppe remore, senza quello che una volta si definiva "pudore". E forse, me lo ripete spesso anche la mia bellissima e saggia figlia, io sono ancora (ahimè!) un'inguaribile sognatrice persa a oltranza nei miei idealismi, nelle mie sovravvalutazioni.  Ma cosa posso farci se in ogni cosa il mio istinto è quello di cercare sempre il puntolino luminoso, magari debolissimo ma per me sempre presente?Auguri sinceri di buona Pasqua. Di giorni sereni e lucenti, fatti di vita che ha il coraggio di rinascere colorata di verde tenue ma persistente.BaciLucia
 La foto è tratta dagli archivi fotografici di RTF123