SPRINGFREESIA

LiberaMente


Ci sono dei momenti nella vita in cui hai bisogno di fermarti per prendere respiro.Mi viene da pensare all’ultima volta in cui ho fatto trekking. Stavo risalendo un costone di una delle nostre montagne ed ero, confesso, molto poco allenata per farlo nel modo giusto. E tuttavia avevo voglia di continuare a salire e andare verso l’alto, il cielo, per quella montagna brulla e con poco verde. Anche se questo avrebbe significato per me, che ero così fuori esercizio, una fatica notevole. A fronte, però, di una ricompensa altrettanto  straordinaria e che consisteva nel godere di un panorama mozzafiato tra cielo e terra, isolata come un puntino dal resto del mondo e tuttavia “padrona” di quel microcosmo che mi accingevo a violare in tanta solitudine. E che stava per diventare il “mio” pezzetto di spazio vitale.Ma nonostante la mia forte volontà di proseguire, di fronte all’evidenza delle mie poche forze ho dovuto arrendermi e fermarmi per prendere respiro. Dapprima concitatamente e ad ampie boccate, poi, gradualmente, riprendendo un ritmo via via  più lento e regolare. Specie di messa a punto forzata. Ma inevitabile. Prima di rimettermi in marcia e continuare ad andare avanti.Metaforicamente è come mi sento in queste ultime ore.A testa alta e con voglia di fare e costruire ho intrapreso un nuovo cammino. Sempre più speditamente, dopo aver capito ed essere stata consapevole della bontà di quello che stavo facendo. Senza voltarmi indietro e senza inutili ripensamenti a quello che avevo lasciato dietro di me.Sento, però, adesso, dopo essermi arresa ma non rassegnata a quelli che sono i ritmi e i cicli della vita, imponderabili e inevitabili e per tale ragione necessari, il bisogno di fermarmi a sedere su una roccia come quella volta in montagna. Col cuore che mi batteva ed il respiro corto e intermittente. Per inspirare ed espirare lentamente fino a riacquistare fiato. E poi riprendere sicuramente a salire. Magari, però, con un ritmo nuovo forse più congeniale di quello precedente.Con lo sguardo pieno di aria, terra e cielo. Ed un respiro più leggero.
" Respiro ", E. InversiIl respiro del cieloE' bello stendersi sotto le ali di un tramonto. Allungare le ombre sino alla loro evanescenza, quando la notte espande il tutto e niente. Taciturni cercare l'eco lontana del richiamo del mare. Carpire i colori della primavera quando si è assonanti al vortice azzurro, violaceo al confine dei venti. Vale la pena di esserci per godere dal vocio del niente, il respiro del cielo. A. Teodori