SPRINGFREESIA

Prove di volo


Laura continuò a mordicchiare pensosa la  sua biro, in un momento di relax condito di musica fluente dal suo i-pod, dai passi leggeri, oltre la porta socchiusa della sua camera, di sua madre e una miriade di pensieri in modalità random che si inseguivano, impazziti, nella sua mente. Uno sguardo fugace a quel pezzetto di carta che si era ritrovata nel diario quella mattina, ora abilmente nascosto sotto il quadernone di matematica, in cui spiccava, netta, una breve frase di cinque parole scritta in stampato maiuscolo “ VUOI ESSERE LA MIA VALENTINA”, senza punto interrogativo, quasi a metà tra un’affermazione e una domanda. Aveva valutato, con la logica stringata di una quindicenne abituata a fare in continuazione i conti con la realtà più priva di svolazzamenti e  troppi voli pindarici , che si potesse anche trattare di uno scherzo di dubbio gusto, magari di Priscilla e del suo gruppo, dall’ alto delle rutilanti conferme date da griffe esibite e disinvoltura esistenziale da donne vissute e navigate sbandierata a go-go a torto o a ragione in qualsiasi circostanza. Con la sua amica del cuore aveva esaminato anche la possibilità che fosse un compagno di classe. Chicco, gellato e strafirmato, ironico e amichevole con tutti non poteva essere. Per il semplice fatto che a lui piacevano tutte, ma proprio tutte. Alfredo, ermetico e introverso, sguardo profondo e intelligente celato, per non apparire troppo, da un paio di occhiali dalla montatura rigorosa, essenziale... Miky, scanzonato e free, rappeggiante nell’ atteggiamento sempre in bilico tra il goliardico nostrano e quello american style. O forse Raffaele, cugino di Gaia, diciottenne di grandi speranze e ampio sorriso … Ma no, sentiva di poterlo escludere dalla rosa dei “sospettati” perché troppo in alto, troppo fuori della sua portata.Il trillo della chat a cui era costantemente collegata la riportò, con un sobbalzo, al momento presente. Era Saveria. E per un po’ la congerie multi colorata e titubante dei suoi pensieri fu messa da parte e sostituita dal lieve traccheggiare informatico di due adolescenti spensierate intente a riepilogare, con dovizia di particolari in puro stile gossip, la loro giornata scolastica ed extra.  Accidenti alla sua timidezza. Ci aveva speso un intero pomeriggio a elaborare quello stupido bigliettino su foglio quadrettato: frasi d’autore incorniciate da ghirlande di cuori , poesie d’amore su sfondi pastello , una vignetta scaricata da internet con due fidanzatini al riparo da una pioggia di cuori sotto un immenso ombrello…Si era addirittura abbassato a pietire il consiglio di sua sorella maggiore, che dopo averlo abbondantemente preso per i fondelli, aveva accettato di aiutarlo in quella che ora era diventata una specie di “mission impossibile”. Tempo ed energie sprecate, perché alla fine, a causa di un tempismo non ben calcolato, in quel diario di Tweety di adolescente romantica persa era finito il peggiore, quello scritto d’impulso, in un maldestro carattere maiuscolo, appena appena  arrotondato…che cavolo di figura…E ora, cosa si sarebbe inventato per colpire favorevolmente l’immaginazione fervida di quella ragazzina dallo sguardo espressivo  di cerbiatta…Troppo diversi, loro due, lo sentiva a pelle, ma che male c’era a provarci? Lei le piaceva troppo.Si chiese se era meglio lasciarle sotto il banco un cuore rosso di peluche o una rosa. Stavolta, però, sarebbe stato incisivo e definitivo nel suo approccio. Uno sguardo rapido all’ orologio del pc gli confermò che se non si fosse brigato e al più presto sarebbe arrivato in ritardo al suo appuntamento. Abilmente fece sparire ogni traccia di quella che considerava una debolezza poco degna di un uomo. Si chiese anche se le scuffie passano velocemente come i raffreddori e non seppe, questa volta, darsi risposta.Ci avrebbe pensato  in seguito, decise, all’indomani di quella megapartita trasmessa su TV satellitare, che lo attendeva in soggiorno tra pop corn e spuntini  appetitosi, ne era certo, a casa di Gianni.Lasciò accesa la luce della lampada da tavolo. Qualcuno, come sempre del resto, l’avrebbe spenta per lui  ed andò via con andatura molleggiata. " corteggiamento "   di    bastiart (former 42)