SPRINGFREESIAAppunti di viaggio |
"Donna", Teresa De Blasio
Lancia il tuo cuore davanti a te e corri a raggiungerlo
(Proverbio arabo)
AREA PERSONALE
Lucia Guida, 2012, Succo di melagrana. Racconti di vita quotidiana al femminile, Piazza Armerina, Nulla Die, pagg 68, ISBN 978-88-97364-24-5, € 9,90
Forbidden colours, R. Sakamoto
... perché i ricordi legati a sensazioni sono scritte in Braille nel nostro cuore
Oggi mi trovate anche qui:
luciaguida, il mio nuovo blog su Wordpress in cui parlo di me come autrice e del mio libro
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Un amico
Cos'è per te un amico,
Perché tu debba cercarlo
Per ammazzare il tempo?
Cercalo sempre per vivere il tempo.
Deve colmare infatti le tue necessità,
non il tuo vuoto.
E nella dolcezza dell'amicizia
Ci siano risate,
E condivisione di momenti gioiosi.
Poiché nella rugiada
delle piccole cose
Il cuore trova il suo mattino
E si rinfresca
Kalhil Gibran
FEMMES.
JE SUIS COMME JE SUIS
Je suis comme je suis
Je suis comme je suis
Je suis faite comme ça
Quand j'ai envie de rire
Oui je ris aux éclats
J'aime celui qui m'aime
Est-ce ma faute à moi
Si ce n'est pas le même
Que j'aime à chaque fois
Je suis comme je suis
Je suis faite comme ça
Que voulez-vous de plus
Que voulez-vous de moi
Je suis faite pour plaire
Et n'y puis rien changer
Mes talons sont trop hauts
Ma taille trop cambrée
Mes seins beaucoup trop durs
Et mes yeux trop cernés
Et puis après
Qu'est-ce que ça peut vous faire
Je suis comme je suis
Je plais à qui je plais
Qu'est-ce que ça peut vous faire
Ce qui m'est arrivé
Oui j'ai aimé quelqu'un
Oui quelqu'un m'a aimée
Comme les enfants qui s'aiment
Simplement savent aimer
Aimer aimer...
Pourquoi me questionner
Je suis là pour vous plaire
Et n'y puis rien changer.
Jacques Prévert
"Gli uomini non cambiano", Mia Martini
Quando sento la parola "fuga"
il mio sangue scorre piu' veloce,
sorge in me improvvisa la speranza
e son pronta a volare.
Emily Dickinson
" Rebirth ", E. Rodriguez
Della tribù gli uomini sono la lana, ma sono le donne a tesserne la trama
(proverbio degli Emirati Arabi)
" Le mie parole ", S. Bersani
" M' abbandono ", G. Moro
"O Sohno", Madredeus
Se tu non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra
paziente.
Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce
in rivoli dorati inonderà il cielo.
Allora le tue parole
nel canto
prenderanno ali
da tutti i miei nidi di uccelli
e le tue melodie
spunteranno come fiori
su tutti gli alberi della mia foresta.
Rabindranath Tagore
Conchiglia Mi hanno portato una conchiglia. Le canta dentro un mare d'atlante. Il mio cuore si colma d'acqua con pesciolini d'ombra e d'argento. Mi hanno portato una conchiglia. Federico Garcia Lorca |
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"At the Seashore", S. O' Brien
"Mele Cotogne", P. Rosati
Sereno |
Dopo tanta nebbia a una a una si svelano le stelle Respiro il fresco che mi lascia il colore del cielo Mi riconosco immagine passeggera presa in un giro immortale |
G. Ungaretti
Post n°480 pubblicato il 15 Settembre 2012 da springfreesia
Sono arrivati i primi sprazzi di autunno col ritmo incessante della pioggia. E' stata un'estate calda e lunghissima, per certi versi morbida e pigra. Trasformatasi volubilmente in cielo grigio e aria umida dall'oggi al domani. Come una donna capricciosa che decide di abbandonare il proprio amante all'improvviso, presa da un richiamo irresistibile e nuovo a cui non può negarsi. La pioggia cade incessantemente, a tratti copiosa e scrosciante o timida e impalpabile, e per il momento non ci lascia soli. Nell'aria il suo odore aspro, nei nostri occhi l'illusione che sia stato solo un gioco e che il sole sia qui vicino, pronto a spuntare come un bimbetto che vuol farsi tanare perché si è stancato di giocare a nascondino Buon weekend a tutti e un abbraccio Lucia
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Post n°479 pubblicato il 31 Agosto 2012 da springfreesia
Notte di luna piena a un passo da settembre. Ma in questo cielo di fine estate le nuvole ne sbarrano il passo velandone il chiarore. E' tempo di pause lievi colorate di poesia e di farfalle in attesa paziente prima di spiccare nuovamente il volo. La farfalla dorme tranquilla Taniguchi Buson |
Post n°478 pubblicato il 15 Agosto 2012 da springfreesia
E siamo arrivati a Ferragosto, in questa estate insolita che ho sorseggiato appena. Oramai al giro di boa verso la ripresa lavorativa tutto assume il tono pacato di sempre. Finirà questa estate dai colori netti e decisi ed esploderà un grandioso e opulento autunno dai toni caldi e rassicuranti. Le foglie di platano disseminate sul mio bel viale ne sono precoce segno. Mentre io aspetto che il tempo mi dia finalmente soddisfazione. |
Post n°477 pubblicato il 07 Agosto 2012 da springfreesia
La cosa più fantastica di non aver ceduto al compromesso è l'impressione di ampiezza e di respiro che ti da il sapere di avercela fatta. Di avere avuto il coraggio e la forza di valicare quell'ostacolo che ti aveva spinta a titubare, a valutare e a guardare tuo malgrado affascinata la possibilità che pure si era aperta davanti a te. Una sorta di libertà riconquistata che ha un sapore così intenso se soltanto con un repentino sguardo alle spalle ti rendi conto di quanto ti sia costato ottenerla. Lacrime e sangue e sudore della fronte. Quasi una vita intera, la tua vita. E una vita ha certo un valore inestimabile che va assaporato con gusto e con lentezza. Con consapevolezza: quella sottile ma profonda saggezza che ti induce a dire "finalmente mi voglio bene". Baci e buon prosieguo d'agosto Lucia
"Femme se coiffant", P. Signac
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Post n°476 pubblicato il 29 Luglio 2012 da springfreesia
L'esperienza è una maestra da non sottovalutare mai. Specialmente quando a chiare lettere ci indica strade che non dovremmo mai più imboccare. Per amore principalmente di noi stessi. Baci. Riviera di Pescara by night Se hai un passato di cui non sei soddisfatto, adesso dimenticalo. Paulo Coelho "Aqua", R. Sakamoto |
Post n°475 pubblicato il 22 Luglio 2012 da springfreesia
Ho tre poesie*
Ho tre poesie,
apriva solo un pacchetto di tè
deve odorare di tè.
O di terra umida e legna appena tagliata.
Olav H. Hauge * A volte le frequentazioni di FB possono dare incredibili spunti. Un grazie di cuore alla pagina NAZIM HIKMET di Facebook. |
Tra le cose che preferisco di più c'è quella di cucinare per persone a cui tengo, amici e parenti ma anche soltanto conoscenti che mi ispirano simpatia. Probabilmente perché la mia creatività trova in questo un rivolo extra di soddisfacimento. Punto di forza dei miei menu è la varietà dei miei manicaretti: amo preparare tantissime cose per concedere ai miei ospiti il gusto di spilluzzicare allegramente. Nelle portate cerco di miscelare con equilibrio tradizione e innovazione, ma non aspettatevi di trovare da me in tavola piatti da Nouvelle Cuisine, non è il mio genere! Pur essendo una sperimentatrice le brutte sorprese non mi piacciono e quindi se invito gente a casa mia preferisco attingere a fatiche pregresse piuttosto che lanciarmi in nuove avventure. Secondo quella che è la mia filosofia di vita il nuovo ci deve essere ma senza per questo togliere spazio all'antico. In queste kermesse culinarie può capitare che la cuoca, affaccendata e presa dal benessere dei convitati, mangi pochissimo e alla fine. Che la festa vera sia, magari, il giorno appresso, gustando con consapevolezza e morbidezza maggiori le pietanze preparate in precedenza. Buona giornata di metà luglio a tutti Lucia
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Post n°473 pubblicato il 03 Luglio 2012 da springfreesia
" Donne che fanno testo " è un concorso letterario bandito dal Messaggero per debuttanti e scrittrici con scadenza 22 luglio 2012. Per un'autrice come me, impegnata a raccogliere anche le briciole di una pubblicità che le possa derivare dalla diffusione dei suoi testi, rappresenta una chiara opportunità di visibilità e di confronto. "Di crescita scrittoria", se mi lasciate passare l'espressione. L'incipit da cui partire è "Un giorno ti svegli e non sei più la stessa ...". Ho scelto deliberatamente di non parlare in prima persona come molte delle partecipanti dando voce ai miei pensieri attraverso la storia di Irene utilizzando la tecnica del narratore onnisciente. Parlare di donne e di sensibilità femminile, oramai lo sapete bene, per me è sempre un invito a nozze. Farlo con positività la mia personale battaglia. Qui di seguito troverete il link della pagina che mi rappresenta. Sarà un piacere per me rispondere ai vostri commenti. Baci a tutti e buona lettura |
E' già estate e la giornata più luminosa della stagione ci ha appena lasciati. Per me questa è una serata di pensieri dolceamari; alle spalle ore lavorative pesanti e un presente fatto di aria bollente, immobile. Una poesia per rinfrescare la mia mente e i miei pensieri Buon weekend a voi tutti e il mio abbraccio più sincero |
Ci sono momenti in cui senti il bisogno di fermarti a pensare: alla strada intrapresa, al bagaglio che ti sei accollato. Scelte fatte su esperienze che ti hanno fortificato e reso consapevole di quello che sei, di quello che vali. La tentazione di mollare e di riprogrammare, forse, in maniera più disinvolta quel sentiero che con fatica avevi tracciato è forte. Poi capita qualcosa che, invece, ti riporta al nocciolo della questione: al tuo benessere, al rispetto verso le idee e le poche ma importanti certezze raggiunte, all’amore verso te stesso.
Nel vento
Nel vento e nel sole di questo pomeriggio fatto di cielo trasparente che sa di miracolo e di speranza, tepore di raggi di sole sulla mia pelle e brezza carezzevole tra i miei capelli, mi sono fermata per un attimo a pensare. Al mattino grigio e incolore, porta aperta su questa mia prima giornata di giugno in festa. Agli inviti senza cuore della gente, ai sorrisi immobili su labbra atteggiate ma prive di vita piena. Ripiegando sul mio cuore sulle mie idee ( peregrine a volta ma quanto genuine !). Idee di sostanza colorata di pensiero, significato e significante colti insieme, disegno e colore intimamente uniti in un’immagine senza tempo. Imprescindibili come soltanto le cose che contano sanno davvero essere. E allora ho scelto. Di restare, capelli al vento, in questa brezza che dal mare va ai monti naturalmente, senza pretesa alcuna. I miei desiderata ben stretti nel pugno di una mano come sabbia sottile e gentile di arenile in cui ogni granello è parte di un tutto che sa di vita che sa di Amore.
Lucia Guida
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Come un bel sogno una bella poesia, anche se stemperata di malinconia, resta pur sempre un istante speciale ... Baci a tutti
ABBRACCIO photo from deviantart |
Post n°469 pubblicato il 21 Maggio 2012 da springfreesia
Un'uscita fuoriporta con amici cari. Un agriturismo di "primo prezzo". Le chiacchiere benevole e di sostanza con un'amica di sempre che ti conosce come un libro aperto. Un pomeriggio uggioso che scivola con lievità sui pensieri grevi che hai accumulato nelle ultime ore. La mia domenica di libertà che si conclude in una serata finalmente rilassante, ricolma di serenità. E ti addormenti pensando che, certamente, domani è un altro giorno ma che la speranza non ha nessuna intenzione di morire.
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Post n°468 pubblicato il 19 Maggio 2012 da springfreesia
E' un post scritto di getto da una madre e da una docente. Da un'italiana che in momenti come questo si vergogna di far parte di un Paese in cui ci stiamo facendo scivolare addosso tutto quello che ci capita senza muovere un dito. La lotta per la sopravvivenza spicciola che porta chi non sa più cosa inventarsi a togliersi la vita. Le piccole e grandi prepotenze perpetrate ai danni dei più fragili quotidianamente da chi dovrebbe invece garantire il benessere a tutti. Il denaro guadagnato a caro prezzo che ci sfugge dalle mani e non c'è verso di trattenerne le briciole, viene solo da ringraziare per godere ancora di queste ultime. Il futuro scippato ai nostri giovani, ai nostri figli. Che al futuro coniugheranno ben poco, molto meno di quanto è stato a noi concesso di fare. L'indifferenza dei potenti e la rassegnazione della gente. Pacata e silenziosa come quando in fila si sta per accedere a un diritto acquisito: una pratica inevasa da mesi, la prenotazione di un esame in ospedale che non riesci ad ottenere in tempo utile. Pensioni congelate, diritto allo studio negato ai più meritevoli perché diventato privilegio per pochi, per quelli che possono. Un sabato in sordina, un gruppo di studenti in attesa di entrare a scuola. Le ultime impressioni prima di entrare in classe, un pomeriggio e una serata di provincia ancora tutta da inventare. Qualche sogno e qualche speranza: a 16 anni ci sono ancora e stentano a morire, nonostante tutto e tutti. Penso a quella ragazza e ai suoi amici andati a scuola invece di bigiare e di concedersi una passeggiata in una giornata di sole di maggio. A quell'appuntamento con il dovere tramutato in appuntamento con la morte. Per il capriccio crudele di chi non pensa a una sedicenne e ai suoi primi batticuori per un'interrogazione che potrebbe andare bene oppure o no o per il biondino con l'orecchino, quello carino occhieggiato da tutte, che passa da un cuore infranto all'altro. Un attimo solo e tutto questo svanisce via lontano. Sul selciato oggetti che potresti trovare nello zaino o nella sacca di tuo figlio violati e cosparsi di sangue innocente. Poteva essere una strage. E' stata la fine di due anime lievi di ragazze, è il dolore infinito ed eterno della famiglia di una per la sua immotivata perdita. |
Nel ringraziare ilike06 provo a calarmi nel giochino che mi ha proposto. Bisogna indicare tre citazioni in cui ci si riconosce appieno e poi cercare di "tirar dentro" altri amici blogger. Anch'io spero che ci sia comunque risposta, nonostante questa piazza grande si stia progressivamente svuotando a beneficio di altre piattaforme più rapide, più multimediali come Facebook, Twitter ma anche altre community maggiormente innovative. Le mie citazioni sono quelle a cui tengo di più e che potete trovare anche nel mio profilo su FB: Cercami nelle parole/ che non ho trovato Sono una donna felice, come lo dovrebbe essere qualunque donna nel riverbero di questa età luminosa. Ho debolezze eleganti, e cicatrici charmantes. Non ho più illusioni sulla nobiltà delle persone, e per questo so apprezzare la loro inestimabile arte di convivere con le proprie imperfezioni. Sono clemente, alla fine, con me stessa e con gli altri. Che dirvi di più? Che come al solito sono una gran chiacchierona e amo abbondare con le parole. L'invito a giocare con me è per i miei amici blogger
Chiaramente lascio a loro la scelta di accettare oppure no; a me resta comunque la grande consolazione di averli tra i frequentatori più assidui qui da me. Lucia
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Post n°466 pubblicato il 13 Maggio 2012 da springfreesia
Si nasce o si diventa madri? E ancora: quando si diventa realmente madri? Nell'atto del concepimento o, forse, dall'istante in cui si comincia a pensare progettualmente al bambino che arriverà? La maternità è un dono immenso per una donna; diventare madri consapevolmente una ricchezza infinita. Auguri a tutte le mamme qui di passaggio attraverso i pensieri di Lucia, protagonista del racconto breve "Una nuova stagione di vita" tratto dalla mia silloge di racconti Succo di melagrana (...) Strinse lievemente il bordo della copertina di lana lavorata a mano che la avvolgeva, avvertendo un involontario brivido che non era soltanto di freddo. Pensare di essere incinta di un uomo che aveva conosciuto nello spazio di pochissimo tempo le dava le vertigini. Eppure era successo, eppure era realtà. E lo sarebbe stato ancora maggiormente col passare del tempo, quando la rotondità del suo ventre avesse deciso di evidenziarsi in tutta la sua esuberanza e piena affermazione della vita che conteneva piuttosto che celarsi con discrezione come adesso sotto l’abito nero da vedova. Passata l’estate, terminato l’autunno, avrebbero in dicembre avuto, lei e i suoi figli, il loro personale Bambinello in carne e ossa, ninnato nella culletta di legno dalla fattura essenziale che suo marito aveva intagliato prima della nascita di Annuccia e che, dopo un paio di anni, era stato nido confortevole anche per Beppe. Ce l’avrebbe fatta. Non era forse vero che quattro bocche si sfamano con la stessa facilità di tre? E che l’arrivo di un figlio, seppure non desiderato, è sempre da preferirsi a una montagna di guai? Almeno era quello che la saggezza popolare suggeriva con pietosa consolazione a tutte quelle donne che, condividendo la sua stessa sorte, si trovavano di fronte a un evento inatteso di tale portata. Ma cosa aggiungere a beneficio di quelle che, in mala tempora come lei, avevano da fare i conti col fatto di non essere legittimate in quest’attesa dall’avere un compagno che le affiancasse, magari partito per la guerra o all’estero come tanti uomini di quel paesello in cerca di fortuna ma pur sempre in odore di rimpatrio, con cui condividere anche socialmente una responsabilità così gravosa? Avrebbe potuto continuare a recarsi nel suo campicello nelle giornate festive o, da brava sarta, cucire ancora per le donne del luogo? E chi l’avrebbe aiutata a tirar su quel pupetto, le volte che lei non avesse avuto possibilità di occuparsene personalmente? Per quanto per natura fosse avvezza ad affrontare uno per volta i problemi che si prospettavano, stavolta quest’antico atteggiamento mentale, in precedenza assai risolutivo, fatto di intuizione femminile e di una buona dose di buonsenso, oltre a una notevole capacità di ottimizzare qualsiasi difficoltà le si parasse davanti, facendola fruttare anche solo in briciole di positività, le sembrava non funzionare a dovere. Era a un bivio. A dire il vero l’aveva addirittura superato. Perché con estrema incoscienza o speranza o qualcos’altro che non sapeva ancora ben definire, forse prematuro istinto materno verso quella creatura ancora troppo piccola per segnalare con un battito d’ali o un guizzo la propria infinitesimale presenza, e tuttavia già radicata con forza nella sua vita, aveva deciso di non chiamare la levatrice per farsi aiutare a sbarazzarsene. Di continuare a farla crescere dentro di sé. Di partorirla e di cercare un nome per lui o lei, vestendo quel neonato con coprifasce e vestitini cuciti a mano che erano stati quelli dei suoi ragazzi da piccolissimi e che sarebbero appartenuti anche a quel nuovo fratellino o sorellina figlio di un semisconosciuto soldato americano.
Guida Lucia ( 2012), “ Una nuova stagione di vita “, in Succo di melagrana, Piazza Armerina, Nulla Die " Maternità" di Luigi Masin |
Questo sabato è stato una giornata di riposo forzoso, carpita alla mia routine lavorativa che da tempo immemore mi colloca tra coloro che non celebrano lunghi weekend. Intendiamoci, l'ho apprezzata e tantissimo. In questo periodo sono piuttosto stanca, vuoi per la primavera che finalmente ha fatto capolino scombussolando alla grande i miei bioritmi, vuoi per le tante cose, molte delle quali graditissime ma parimenti impegnative, che talvolta preferiscono affollarsi in alcuni periodo piuttosto che in altri. Con calma ho sistemato in mattinata alcune cosette e poi ho deciso di regalarmi delle ginestre. I fiori di ginestra sono tra i miei preferiti: luminosi e svettanti, semplici ma incisivi, dal profumo lieve ma penetrante. Armata di buona volontà ho visitato ben tre vivai, alla ricerca della mia ginestra. Cercando di non farmi tentare dalla profusione di gerani, calendule e ortensie e bellissime margherite alla m'ama non m'ama. Pare che il periodo della ginestra stia per terminare, o almeno è quello che solerti giardinieri e vivaisti mi hanno detto. Eppure basta spostarsi un po' in periferia e qui da me le fiancate della collina sono coperte da macchie di un giallo intenso e generoso. La mattinata era tuttavia troppo invitante per demordere e tornare a casa. Ho deciso di proseguire nella mia ricerca e di tentare al quarto vivaio. Dribblando una fila piuttosto sostenuta ( volevo soltanto sapere se era il caso di attendere di essere servita anch'io oppure andar via ) ho ricevuto dalla commessa una risposta vaga e allora ho pensato di addentrarmi da sola nel pezzetto di terra coltivato sino all'inverosimile. Scoprendo una varietà di ginestra "innestata" che sembrava proprio fare al caso mio. Ne ho comprate due piante e domani sul presto penso di trapiantarle in vasi più capienti sulla mia veranda sperando che attecchiscano e accettino di condividere la bella stagione con me a lungo. Morale della favola: non accontentarsi subito, talvolta, dà maggior soddisfazione. Baci e buon sabato a tutti Lucia |
Post n°464 pubblicato il 02 Maggio 2012 da springfreesia
Pare che sia la forma di pubblicità più in voga al momento per lanciare un libro appena pubblicato. Parlo del booktrailer come strumento di condivisione di quello che è lo spirito ( e il contenuto! ) di ogni opera letteraria. E allora ho pensato di farlo anch'io, incaricando di ciò mia figlia Roberta, tre mesi a 18, intraprendente e creativa e molto paziente con una mamma autrice emergente/esordiente un po' ansiosa, diciamo così. E perfettina. Il risultato è stato questo video che vi propongo sperando che da buon prodotto casereccio qual è ( avrei voluto censirlo come homemade ma ho temuto assai le rampogne del buon tt ! ) conquisti il vostro favore. In ogni caso ci siamo divertite e parecchio. Un po' meno mio figlio che per l'occasione ci ha prestato il suo pc per un paio di giorni: il programma moviemaker era, infatti, stato installato soltanto sul suo portatile. Buona visione e, mi raccomando, lasciate un cenno se ne avete piacere! Lucia |
Leggere ogni giorno di donne che perdono la vita per mano del proprio uomo o comunque di uomini di famiglia, le persone che, cioè, dovrebbero garantire loro affetto e protezione per prime, è un dolore sordo, sottile, pieno di rabbia impotente che non può essere lenita. Il femminicidio in Italia non ha ancora una sua collocazione giuridica e viene definito ancora come "delitto passionale"; nulla di più lontano, perché passioni e sentimenti sono moti d'animo autentici, vitali. Ben diversi da un gesto di morte fine a se stesso come, appunto, quello di privare dell'esistenza un altro essere umano. Qui di seguito riporto un articolo stralciato da "La 27ora" del 28.04.12 del Corriere della sera che a mio avviso contiene degli spunti interessanti e assai condivisibili. Dando anche una speranza concreta a chi pensa che questa infinita mattanza possa e debba avere fine. Un abbraccio Lucia IL FEMMINICIDIO SI PUO' FERMARE di Lea Melandri “Ma come si fa a uccidere una ragazza per un litigio?”, si è chiesto il padre di Vanessa Scialfa, la giovane di Enna vittima del fidanzato con cui era andata a convivere da pochi mesi. E’ la domanda che nasce spontanea e che segnala l’incredulità di fronte al ripetersi quasi quotidiano di una violenza che inspiegabilmente esplode all’interno dei legami più intimi. Ma è proprio vero che le ragioni del perverso annodamento tra odio e amore, rabbia e tenerezza, presente da sempre nei legami di coppia e nelle relazioni famigliari, anche se solo ora si comincia a discuterne, sono così misteriose, così insondabili? “Noi uomini -ha scritto Adriano Sofri (La Repubblica, 27.03.2012) parlando del ‘nemico in casa ’- se appena siamo capaci di ricordarci del modo in cui siamo stati iniziati, e non ci dichiariamo esonerati, sappiamo che cosa è la voglia frustrata o vendicativa o compiaciuta di malmenare o vessare”. Se la pulsione aggressiva è così diffusa, tanto da poterla riportare al “millenario addestramento” dell’uomo a considerare la donna un suo naturale possesso, se ne deduce che il passaggio all’azione dipende solo dal grado diverso di intensità e di controllo del singolo. Ciò significa che, se scartiamo l’ipotesi di una connaturata malvagità del sesso maschile, possiamo pensare, più ragionevolmente, che un cambiamento -nel senso di relazioni più umane tra uomini e donne- venga dalla cultura, dall’educazione, dalle leggi, da una conoscenza di sé e dell’altro più consapevole della barbarie che ci portiamo dentro, nostro malgrado. Il femminicidio si può fermare. Purtroppo però neppure questa sembra, al presente, una strada facile da percorrere, come sa chi ha tentato di cominciare dalla prima infanzia a rimuovere pregiudizi atavici, “differenze” di identità e di ruoli, precocemente interiorizzati, che costringono i maschi e le femmine a contrapporsi in modo astratto e deformante: da una parte la forza, la padronanza del mondo, dall’altra la docilità e la dedizione alla famiglia. Un ostacolo viene dai bambini stessi, accomunati da stereotipi che portano i segni della cultura maschile dominante, ma fatta propria da entrambi i sessi. Nella sua video inchiesta, Il cielo è sempre più blu, Alessandra Ghimenti osserva:
Non c’è niente di più diseducativo per le donne -ma indirettamente anche per gli uomini, che sono i loro figli- che rivestire il ruolo ambiguo, contraddittorio, di un genere umano che conta meno dell’altro, marginale nella sera pubblica e sottomesso in quella privata, e che al medesimo tempo viene ritenuto responsabile della sua crescita, della sua felicità, della sua riuscita sociale. Le esperienze innovative fatte in alcune scuole primarie in Italia, e persino nella liberale Svezia, per promuovere relazioni tra i sessi meno condizionate dalle identità di genere, e dalle logiche di potere che vi sono connesse, dimostrano che siamo ancora lontani da quello che è stato il fattore primo e più duraturo del disagio della civiltà. Dalla direttrice della scuola elementare di Castelfiorentino, che ha deciso di far indossare a tutti gli alunni indistintamente un grembiulino blu, alla responsabile dell’asilo Egalia, in un distretto vicino a Stoccolma, che ha voluto creare un “territorio neutrale”, dove ognuno potesse sviluppare le proprie potenzialità, sperimentando tutta la gamma delle appartenenze, le obiezioni di cittadini e genitori sono le stesse: la distinzione tra i generi è così atavica che le differenze si possono solo riconoscere e valorizzare “in modo equo”. Resta l’interrogativo di come si possa pensare di acquisire diritti e pari opportunità senza mettere in discussione le differenze che sono state finora alla base dell’ineguaglianza tra i sessi. A meno che “parità” non significhi l’assimilazione al modello maschile assunto come misura neutra, immodificabile dell’umano. Per restare in ambito educativo, è interessante notare come, anche a livelli più alti di istruzione, i condizionamenti e le discriminazioni tradizionali tornino a far sentire il loro peso proprio là dove più esplicita è l’intenzione di sradicarli. A proposito del Laboratorio sulla violenza di genere, che oggi fa parte del corso di laurea della Facoltà di Scienze della Formazione di Roma Tre, Claudio Tognato, docente e promotore dell’iniziativa, ha potuto constare, nei sette anni che sono trascorsi, un grande interesse e partecipazione, con un unico motivo di perplessità: a frequentare sono state quasi esclusivamente studentesse, orientate a diventare tirocinanti all’interno dei Centri Antiviolenza. “Il laboratorio, indirizzato a future assistenti sociali ed educatrici, vuole creare uno spazio di riflessione su queste tematiche, che possa levare il problema della violenza maschile dal contesto privato, dal terreno della malattia o da quello del disagio mentale per riproporlo come problema sociale e culturale.” La mano che colpisce è maschile, ma gli uomini ancora esitano a farsene carico, o semplicemente a prenderne coscienza. Non c’è dubbio che, da alcuni anni a questa parte, le iniziative volte a prevenire la violenza contro le donne si sono moltiplicate, riuscendo, nel migliore dei casi, a coinvolgere le istituzioni. Esemplare, in questo senso, è stato il progetto Sentimenti differenti. Relazione tra i sessi ed etica dei sentimenti –la violenza alle donne e l’educazione ai sentimenti, che ha avuto come protagonisti Simona Marino e Giuseppe Ferraro, docenti presso l’Università Federico II di Napoli e alcune scuole della loro città, di vario ordine e grado. C’è da sperare che sia, come spesso accade, l’iniziativa che parte dal basso, con passione pionieristica e tanta paziente dedizione, ad aprire finalmente un cerchio virtuoso in uno dei lasciti più tragici del nostro passato. Qui un appello da firmare intitolato "mai più complici" promosso da senonoraquando contro la violenza di genere. |
Ecco, io lo vorrei pieno di sole questo 25 aprile 2012. Una giornata di festa e di speranza per tutti, magari anche a buon mercato come solo le cose semplici e forse più autentiche sanno essere. Un pensiero per quello che ci è rimasto, che pure continuiamo ad avere con fatica, strappando poco alla volta al grigiore e alle contrarietà della quotidianità ciò che invece dovrebbe essere nostro per diritto. Un sogno solo, una pausa di relax nella settimana che impazza, una boccata d'ossigeno prima di tornare sott'acqua. Una vera Liberazione. Dalle cose inutili e complicate che non ci fanno star bene, dall'indifferenza gratuita e silenziosa che piano piano annienta quelli per i quali il salvagente è sempre troppo lontano, dalla rassegnazione piena che non ci fa crescere e che ci porta alla non vita. Un abbraccio a tutti Lucia " Ma che bella giornata di sole "Ma che bella giornata di sole", Antonello Venditti |
" (...) On and on the rain will fall La fragilità è atto di doveroso rispetto verso la nostra umanità. Lo avrà pensato anche il mio corpo, sottoposto a stress e fatica notevoli in questo periodo. Col risultato che Lucia oggi e domani curerà la sua influenza "primaverile" a casa. Senza strapazzi ulteriori, con una buona dose di umiltà. L. |
Benvenuti! Spero che scegliate di condividere un po' del vostro tempo con me e con i miei pensieri. Se vi fa piacere, lasciate una traccia del vostro passaggio.
Springfreesia
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L'unico rischio concreto che avrebbero potuto correre sarebbe stato quello di imbattersi nei pensieri e nelle riflessioni ad alta voce di una Donna intelligente.
ULTIMI COMMENTI
Il mio primo amore
"La lettura ", G. Kienerk
Sto leggendo:
" Soave sia il vento " di Francesco Pomponio
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Donne alla finestra
" Donna che legge alla finestra ", H. Metzkes
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Grazie leo, satiro del faggio e poeta
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" Il sogno ", P. Picasso
ESTATE 1985, CAMBRIDGE
"Madre e figlia", dipinto del 1926
"Louise che allatta suo figlio" di M. Cassatt
" Le Printemps " di P.A. Cot
"Torn", Natalie Imbruglia
A volte basta poco per aprire una finestra e respirare aria nuova.
Lucia
Segui l'amore
«Quando l’amore vi chiama,
seguitelo, anche se le sue vie
sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi abbracciano,
arrendetevi a lui.
Quando vi parla, credete in lui,
anche se la sua voce
puo’ cancellare i vostri sogni,
come il vento scompiglia il giardino.
Come covoni di grano, vi raccoglie in se’.
Vi batte fino a farvi spogli.
Vi setaccia per liberarvi dalla pula.
Vi macina per farvi farina bianca.
Vi impasta finche’ non siete docili alle mani;
e vi consegna al fuoco sacro,
perche’ siete pane consacrato
alla mensa del Signore.
L’amore non da’ altro che se stesso e
non prende niente se non da se’.
L’amore non possiede
ne’ vuol essere posseduto,
perche’ l’amore basta all’amore».
Kahlil Gibran
Le nuvole bianche
L’uomo libero è come una nuvola bianca. Una nuvola bianca è un mistero; si lascia trasportare dal vento, non resiste, non lotta, e si libra al di sopra di ogni cosa. Tutte le dimensioni e tutte le direzioni le appartengono. Le nuvole bianche non hanno una provenienza precisa e non hanno una meta; il loro semplice essere in questo momento è perfezione.
Osho,"La via delle nuvole bianche"
Nuvole
bianche grigie
disegni divisi
tra cielo e terra
Alza lo sguardo
un cuore bianco
un angelo con le ali
raggianti baciati
da un raggio
Tra di loro
il sole fa capolino
si affaccia alla finestra
saluta sparisce
"Penna di Legno"
Se i sogni fossero in vendita,
quali vorresti comprare?
Alcuni costano il suono
Di una campana che fugge;
Altri un sospiro leggero,
Che alla fresca corona della Vita
Strappa soltanto un petalo di rosa.
Se i sogni fossero in vendita,
Felici o tristi a piacere,
Al suono del banditore,
Quali vorresti comprare?
da "Il Mercatino dei sogni", Thomas Love Beddoes
A Black and White Freesia Photo
"Linger", Cranberries
" Giardino con ginestre ", G. Papandrea
"Mulino a vento", U. Mazzone
Claude Monet, "Nymphéas, effet du soir"
" Speed of Sound ", Coldplay
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il 25/12/2018 alle 19:12
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