Tu e il Paradiso

Immagini sacre, preghiere e pensieri...dal Cielo

 

SE SIETE INFELICI NON RIMPROVERATELO A ME!

 

Io sono la Luce,

e voi non mi vedete.

  Io sono la Via,

e voi non mi seguite.

  Io sono la Verità,

e voi non mi credete.

 Io sono la Vita,

e voi non mi cercate.

 Io sono il Maestro,

e voi non mi ascoltate.

 Io sono il Capo,

e voi non mi obbedite.

 Io sono il vostro Dio,

e voi non mi pregate.

 Io sono il vostro grande Amico,

e voi non mi amate.

Hai ragione, o Gesù, troppo poco ti ricordiamo

e troppo poco ti amiamo, per questo siamo infelici.

Ma le tue braccia aperte ci invitano al tuo cuore

e ci assicurano il perdono.

Nel tuo cuore, fonte di luce,

ritroveremo la forza per seguirti Via, Verità e Vita;

la grazia per ascoltarti Capo e Maestro;

la gioia per amarti Dio di Amore,

Amico di quanti confidano in te. 

 

 

AREA PERSONALE

 

PREGHIERA A PADRE PIO

 

Tu povero nascesti, o Padre Pio 

come fu Cristo, il nostro Redentore,

compagna l'umiltà ti fu fedele,

 immensa la Tua fede nel Signore.

Simigliante a Gesù anche le piaghe, 

che Tu accettasti con rassegnazione

memore del penoso Suo Calvario e della tormentata Sua Passione.

Or che Tu godi dell'Eterna Luce, fulgente, radiosa ed infinita,

continuando a darci il Tuo aiuto 

mostrati a noi quel che Tu fosti in vita.

In questo mondo pieno di tristezza 

dona il sollievo a tutti i sofferenti,

infondi in noi l'amore in ogni cuore, 

la fratellanza tra le umane genti.

Noi affidiamo a Te le nostre pene, 

or che ormai sei più vicino a Dio,

fa quel che puoi per il nostro bene 

intercedi per Noi, o Padre Pio!

 

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Santa Maria Goretti (Patrona della gioventù)

Post n°45 pubblicato il 23 Gennaio 2011 da osservandoilparadiso

santa Maria GorettiMaria Teresa Goretti (Corinaldo, 16 ottobre 1890  Nettuno, 6 luglio 1902) è venerata come santa e martire della Chiesa cattolica. Fu canonizzata nel 1950 da papa Pio XII con il nome di santa Maria Goretti.

Tutto accadde, quando i Goretti, in cerca di una migliore occupazione, conobbero i Serenelli, famiglia marchigiana composta dal padre Giovanni, vedovo e da due dei figli, Vincenzo ed Alessandro, il maggiore dei quali si arruolò nei carabinieri, con la quale strinsero rapporti di collaborazione e buon vicinato. In seguito i Goretti e i Serenelli si trasferirono insieme alle Ferriere di Conca Cascina Antica nel comune di Nettuno, in provincia di Roma. Nel 1900, Luigi Goretti morì di malaria.

Il capofamiglia dei Serenelli era vedovo da anni oltre che debilitato da anni di lavori pesanti e dalla malaria e non più in grado di lavorare attivamente; la collaborazione tra le due famiglie si fece ancora più stretta. È in tale contesto sociale che il diciannovenne Alessandro, secondogenito dei Serenelli, tentò diversi approcci di natura anche sessuale nei confronti dell'undicenne Maria, che raggiunsero il culmine nell'estate del 1902: il 5 luglio, con la scusa di farsi rammendare dei vestiti, Alessandro attirò Maria in casa e tentò un'ultima volta di violentare la bambina.

La casa dove Maria Goretti fu ferita a morte

 Di fronte alle sue grida ed ai suoi disperati tentativi di resistere e difendersi, la ferì più volte con un punteruolo, un attrezzo che veniva usato in casa per fabbricare scope e fare piccole riparazioni. Al processo, Serenelli confessò di aver preparato l'arma e di aver deciso di usarla qualora la bambina gli avesse opposto resistenza. La stessa ammmissione era già stata fatta ai carabinieri immediatamente dopo l'arresto. Il giovane confessò inoltre che la decisione di uccidere Maria era stata in parte motivata anche dal desiderio di fuggire dalla vita intollerabile nei campi, nell'ingenua convinzione che la vita in carcere fosse preferibile. È stata ventilata l'ipotesi che il giovane, proveniente da una famiglia in cui numerosi membri erano stati internati in manicomio e avevano dato segni di malattia mentale fosse in realtà affetto da impotenza. Maria, gravemente ferita ma ancora cosciente, venne trasportata all'ospedale Orsenigo di Nettuno; la morte non sopravvenne subito, ma il giorno successivo, per le complicazioni di un intervento chirurgico senza anestesia, si aggravò morendo poi di setticemia. Dopo aver ricevuto l'estrema unzione, la bambina, ormai agonizzante, perdonò il suo assalitore, dicendo all’affranta madre che l’assisteva: “Per amore di Gesù gli perdono; voglio che venga con me in Paradiso”.

 

Il pentimento del suo assassino

 Alessandro Serenelli fu condannato a 30 anni di reclusione. Ospite nel carcere giudiziario di Noto dal 1902 al 1918 iniziò qui il suo cammino di pentimento e conversione, incoraggiato dal vescovo di Noto del tempo, mons. Giovanni Blandini. Secondo quanto da egli stesso raccontato anni dopo, avrebbe tentato una riconciliazione con la famiglia e i propri dettami religiosi dopo avere sognato " Marietta" che gli offriva dei gigli che si trasformavano in fiammelle. Nel 1929, dopo 27 anni di reclusione, Serenelli fu scarcerato in anticipo per buona condotta e chiese il perdono dei familiari di Maria Goretti. La madre glielo accordò. Dopo tale episodio, Serenelli trascorse il resto della sua vita come giardiniere e portinaio in un convento di cappuccini ad Ascoli Piceno e morì il 6 maggio 1970, a 88 anni, in un convento di Macerata per le conseguenze di una frattura del femore provocata da una caduta.

 

 

Dio ha scelto e ha glorificato una semplice contadinella, di origine povera. L'ha glorificata con la potenza del suo Spirito... Carissimi fratelli e sorelle! Guardate Maria Goretti; guardate il Cielo che essa ha raggiunto con l'osservanza eroica dei Comandamenti e dove essa si trova nella gloria dei santi... È diventata letizia per la Chiesa ed una fonte di speranza per noi ", disse papa Giovanni Paolo II (29 settembre 1991)

 

Preghiera a Santa Maria Goretti, di Giovanni Paolo II

 

Papa Wojtyla

Bambina di Dio, tu che hai conosciuto presto
la durezza e la fatica, il dolore e le brevi gioie della vita;
tu che sei stata povera e orfana,
tu che hai amato il prossimo facendoti serva umile
e premurosa; tu che sei stata buona e hai amato Gesù
sopra ogni altra cosa;
tu che hai versato il tuo sangue per non tradire il Signore;
tu che hai perdonato il tuo assassino, 
 intercedi
e prega per noi, affinché diciamo sì al disegno di Dio su di noi.
Ti ringraziamo, Marietta, dell'amore per Dio e per
i fratelli che hai seminato nel nostro cuore. Amen.


 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: osservandoilparadiso
Data di creazione: 13/12/2010
 

E' GRADITO ALLA MADONNA E A GESÙ

CHIEDIAMO AI SANTI DI INTERCEDERE PER NOI

Novena a Dio Padre e ai 9 Cori degli Angeli (per qualsiasi grazia)

Novena a S.Gianna Beretta Molla (per avere un figlio) -

Novena a S. Teresa di Lisieux - 

 

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LA MADONNA CI ESORTA A RECITARE IL ROSARIO

 

A Fatima, a Lourdes e a Medjugorje la Madonna ha incitato insistentemente alla recita del Rosario

La Mamma celeste ci ha invitato a recitare il Rosario come arma potente contro il male.

Può sembrare una preghiera ripetitiva, invece è come due fidanzati che si dicono l'un l'altro tante volte "ti amo"... 

"Col Rosario si può ottenere tutto. 

Esso è come una lunga catena che lega il cielo alla terra; 

una delle estremità è nelle nostre mani e l'altra in quelle della S. Vergine. 

Finché il Rosario sarà recitato, Dio non potrà abbandonare il mondo, perché questa preghiera è potente sul suo cuore. 

La dolce Regina del Cielo non può dimenticare i suoi figli che, senza interruzione, ripetono le sue lodi. 

Il Rosario sale come incenso ai piedi dell'Onnipotente. 

Maria lo rinvia subito come una benefica rugiada, che viene a rigenerare i cuori. 

Non c'è preghiera che sia più gradita a Dio del Rosario". 

(S. Teresa )

" Durante un esorcismo, attraverso la persona posseduta, 

Satana mi ha detto : 

Ogni Ave Maria del Rosario, è per me una mazzata in testa ; 

se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita ! " 

(Don Gabriele Amorh )

 

 
 

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