Tu e il Paradiso

Immagini sacre, preghiere e pensieri...dal Cielo

 

SE SIETE INFELICI NON RIMPROVERATELO A ME!

 

Io sono la Luce,

e voi non mi vedete.

  Io sono la Via,

e voi non mi seguite.

  Io sono la Verità,

e voi non mi credete.

 Io sono la Vita,

e voi non mi cercate.

 Io sono il Maestro,

e voi non mi ascoltate.

 Io sono il Capo,

e voi non mi obbedite.

 Io sono il vostro Dio,

e voi non mi pregate.

 Io sono il vostro grande Amico,

e voi non mi amate.

Hai ragione, o Gesù, troppo poco ti ricordiamo

e troppo poco ti amiamo, per questo siamo infelici.

Ma le tue braccia aperte ci invitano al tuo cuore

e ci assicurano il perdono.

Nel tuo cuore, fonte di luce,

ritroveremo la forza per seguirti Via, Verità e Vita;

la grazia per ascoltarti Capo e Maestro;

la gioia per amarti Dio di Amore,

Amico di quanti confidano in te. 

 

 

AREA PERSONALE

 

PREGHIERA A PADRE PIO

 

Tu povero nascesti, o Padre Pio 

come fu Cristo, il nostro Redentore,

compagna l'umiltà ti fu fedele,

 immensa la Tua fede nel Signore.

Simigliante a Gesù anche le piaghe, 

che Tu accettasti con rassegnazione

memore del penoso Suo Calvario e della tormentata Sua Passione.

Or che Tu godi dell'Eterna Luce, fulgente, radiosa ed infinita,

continuando a darci il Tuo aiuto 

mostrati a noi quel che Tu fosti in vita.

In questo mondo pieno di tristezza 

dona il sollievo a tutti i sofferenti,

infondi in noi l'amore in ogni cuore, 

la fratellanza tra le umane genti.

Noi affidiamo a Te le nostre pene, 

or che ormai sei più vicino a Dio,

fa quel che puoi per il nostro bene 

intercedi per Noi, o Padre Pio!

 

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27 Gennaio: giorno della liberazione di Auschwitz. Per non dimenticare...

Post n°47 pubblicato il 27 Gennaio 2011 da osservandoilparadiso

San Massimiliano Kolbe

Massimiliano Maria Kolbe (Zduńska Wola, 8 gennaio 1894 – Auschwitz, 14 agosto 1941) fu un frate francescano conventuale che si offrì di prendere il posto di un padre di famiglia, destinato al bunker della fame nel campo di concentramento di Auschwitz.

 

Il 28 maggio 1941 Kolbe giunse nel campo di prigionia di Auschwitz, dove venne immatricolato con il numero 16670 e addetto a lavori umilianti come il trasporto dei cadaveri. Venne più volte bastonato, ma non rinunciò a dimostrarsi solidale nei confronti dei compagni di prigionia. Nonostante fosse vietato, Kolbe in segreto celebrò 2 volte una messa e continuò il suo impegno come sacerdote.

 

Alla fine del mese di luglio dello stesso anno venne trasferito al Blocco 14 e impiegato nei lavori di mietitura. La fuga di uno dei prigionieri causò una rappresaglia da parte dei nazisti, che selezionarono 10 persone della stessa baracca per farle morire nel bunker della fame. Quando uno dei 10 condannati, Francesco Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto. In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne concesso. I campi di concentramento erano infatti concepiti per spezzare ogni legame affettivo e i gesti di solidarietà non erano accolti volentieri.

Dopo due settimane nel bunker senza acqua né cibo la maggioranza dei condannati era morta di stenti, ma quattro di loro, tra cui Kolbe, erano ancora vivi e continuavano a pregare e cantare inni a Maria. La calma professata dal sacerdote impressionò le SS addette alla guardia, per le quali assistere all'agonia si rivelò choccante. Kolbe e i suoi compagni vennero quindi uccisi il 14 agosto, vigilia della Festa dell' Assunzione di Maria, con una iniezione di acido fenico. Il loro corpo venne cremato il giorno seguente, e le ceneri disperse.

All'ufficiale medico nazista che gli fece l'iniezione mortale nel braccio, Padre Kolbe disse: «Lei non ha capito nulla della vita...» e mentre l'ufficiale lo guardava con fare interrogativo, soggiunse: «...l'odio non serve a niente... Solo l'amore crea!». Le sue ultime parole, porgendo il braccio, furono: «Ave Maria».

Fu lo stesso tenente medico nazista che raccontò dopo alcuni anni questo fatto, che fu messo agli atti del processo canonico. L'espressione "Solo l'amore crea" fu ricordata più volte da Paolo VI nel 1971 in occasione della beatificazione di Kolbe.

 

A San Massimiliano Kolbe, martire della carità

 

San Massimiliano, nello squallore di Auschwitz, 
tu hai portato amore nella vita dei tuoi compagni di prigionia, 
hai sparso semi di speranza in mezzo alla disperazione 
e hai offerto al mondo la testimonianza che "Solo l'amore crea". 
Aiutami a diventare simile a te. 
Fa' che con te, con Maria, con la Chiesa, 
anche la mia vita proclami che "Solo l'amore crea". 
Fa' che agli affamati, agli oppressi, ai senza tetto, 
agli abbandonati e ai disperati 
io sappia portare la forza invincibile dell'amore di Cristo 
che vive e regna nei secoli dei secoli. 
Amen.

 

A San Massimiliano Kolbe, esempio di santità

 

O san Massimiliano, 
ascolta questa preghiera di lode e di supplica 
che ti rivolgo con fiduciosa devozione. 
Onoro la santità della tua vita, 
guidata da intrepida fede nel mistero di Cristo, 
sostenuta da ferma speranza nella potenza della sua grazia, 
animata da ardente carità verso Dio e verso il prossimo. 
Concedimi di poter vivere costantemente 
in fedele corrispondenza alla dignità umana e cristiana. 
Esalto la tua attività apostolica, 
nella quale t'impegnasti con fervido zelo 
a educare il popolo di Dio nella fede in Cristo Signore, 
e nella venerazione dell'Immacolata, 
Madre sua e Madre nostra, Maria. 
Concedimi di poter collaborare con tutte le mie forze, 
insieme con l'Immacolata, Regina del mondo e Madre della Chiesa, 
per l'avvento nel Regno di Cristo tra gli uomini. 

Ammiro il sacrificio eroico con cui offristi la tua vita spontaneamente 
per salvare quella di un fratello. 
Concedimi di credere fermamente che la fede in Cristo Signore 
è l'unica vittoria che vince il male, 
e di poter operare con il coraggio dei martiri 
per il trionfo della giustizia, della carità e della pace. 
Amen.

 

 

 

 

 

 
 
 
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Un blog di: osservandoilparadiso
Data di creazione: 13/12/2010
 

E' GRADITO ALLA MADONNA E A GESÙ

CHIEDIAMO AI SANTI DI INTERCEDERE PER NOI

Novena a Dio Padre e ai 9 Cori degli Angeli (per qualsiasi grazia)

Novena a S.Gianna Beretta Molla (per avere un figlio) -

Novena a S. Teresa di Lisieux - 

 

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LA MADONNA CI ESORTA A RECITARE IL ROSARIO

 

A Fatima, a Lourdes e a Medjugorje la Madonna ha incitato insistentemente alla recita del Rosario

La Mamma celeste ci ha invitato a recitare il Rosario come arma potente contro il male.

Può sembrare una preghiera ripetitiva, invece è come due fidanzati che si dicono l'un l'altro tante volte "ti amo"... 

"Col Rosario si può ottenere tutto. 

Esso è come una lunga catena che lega il cielo alla terra; 

una delle estremità è nelle nostre mani e l'altra in quelle della S. Vergine. 

Finché il Rosario sarà recitato, Dio non potrà abbandonare il mondo, perché questa preghiera è potente sul suo cuore. 

La dolce Regina del Cielo non può dimenticare i suoi figli che, senza interruzione, ripetono le sue lodi. 

Il Rosario sale come incenso ai piedi dell'Onnipotente. 

Maria lo rinvia subito come una benefica rugiada, che viene a rigenerare i cuori. 

Non c'è preghiera che sia più gradita a Dio del Rosario". 

(S. Teresa )

" Durante un esorcismo, attraverso la persona posseduta, 

Satana mi ha detto : 

Ogni Ave Maria del Rosario, è per me una mazzata in testa ; 

se i cristiani conoscessero la potenza del Rosario, per me sarebbe finita ! " 

(Don Gabriele Amorh )

 

 
 

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