Tu e il Paradiso

Santi poco conosciuti: Santa Kateri Tekakwitha


  
Nata nel 1656 a Ossernenon, attuale Auriesville, ( Stato di New York) da un indiano irochese pagano e da una algonchina, rimase orfana di padre e madre a soli quattro anni in seguito ad un'epidemia di vaiolo, rimanendone essa stessa sfigurata in volto. Fu adottata dagli zii, che non avevano figli, dedicandosi alla caccia ed al lavoro nei campi. Era particolarmente abile nella concia delle pelli e nel ricamo con le perline.Ben presto però venne derisa dalla famiglia adottiva per la sua fede, e per questo veniva bastonata e minacciata. Gli zii cercarono con l'inganno di darla in sposa ad un giovane guerriero: questo fatto spinse Caterina a fuggire presso la missione di Sault-Saint-Louis dei gesuiti che era appena stata fondata a Kahnawake, in Canada.I gesuiti rimasero sorpresi dal suo comportamento e la chiamarono "Giglio degli Agniers" (termine francese allora in uso per indicare i mohawk). Venne battezzata nel giorno di Pasqua del 1676, ricevendo il nome di Caterina, e alla missione dei gesuiti trascorse il resto della vita, pregando e dedicandosi totalmente ai malati, ai sofferenti, ai più poveri.  Il 25 marzo 1679 si consacrò a Gesù, rifiutando di sposarsi e vivendo secondo il modello religioso dell'epoca; in altre parole, fece voto di perpetua verginità.Morì a Kahnawake il 17 aprile 1680, a ventiquattro anni, stremata dalle dure penitenze che ne avevano minato la già gracile salute.  Santa Caterina Tekakwitha aveva ricevuto alla nascita il nome di  "Ioragode" che significa "Splendore del sole", ma a causa del vaiolo (che quando aveva 4 anni gli aveva anche ucciso la madre) ebbe il viso sfigurato e perse la vista, tanto che era costretta a camminare tenendo le mani protese in avanti per rendersi conto se c'era dinanzi a lei qualche ostacolo: da ciò il soprannome di "Tekakwi¬tha", che nel linguaggio indiano Mohawk significa appunto "una persona che procede con le mani in avanti" per allontanare gli ostacoli, ovvero, analogamente, "una persona che con le sue mani mette tutte le cose in ordine". Nonostante i problemi di salute cagionati dal vaiolo, si distinse per la gioia, la dolcezza, l'umiltà e il sorriso; e molti, non accettando che una giovane della loro tribù potesse avere queste singolari virtù, la schernivano, la maltrattavano e la minacciavano in molti modi.Papa Benedetto XVI ha detto di lei, in un'omelia della messa che segue il rito di canonizzazione dei nuovi santi: "Kateri ci impressiona per l'azione della grazia nella sua vita in assenza di sostegni esterni, e per il coraggio nella vocazione tanto particolare nella sua cultura. In lei, - ha proseguito - fede e cultura si arricchiscono a vicenda! Il suo esempio ci aiuti a vivere là dove siamo, senza rinnegare ciò che siamo, amando Gesù! Santa Kateri, patrona del Canada e prima santa amerinda, noi ti affidiamo il rinnovamento della fede nelle prime nazioni e in tutta l'America del Nord! Dio benedica le prime nazioni!''.