Tu e il Paradiso

Dalle 11 a mezzogiorno:La Crocifissione (1) - Terza Parte -


 Riflessioni e PraticheGesù crocifisso ubbidisce ai carnefici, accetta con amore tutti gl’insulti e pene che gli danno. Per il grande amore che Gesù sentiva per la povera anima nostra, trovò nella croce il suo letto di riposo. E noi, in tutte le pene, ci riposiamo in lui? Con la nostra pazienza e col nostro amore possiamo dire che prepariamo un letto nel nostro cuore a Gesù?Mentre Gesù è crocifisso, non c’è parte interna ed esterna che non senta uno speciale patire. E noi, ci teniamo tutti crocifissi a lui, almeno coi nostri sensi principali? Quando in una vana conversazione od altro simile divertimento troviamo il nostro gusto, allora è Gesù che resta inchiodato alla croce. Ma se questo medesimo gusto lo sacrifichiamo per amor suo, allora schiodiamo Gesù e c’inchiodiamo noi.Teniamo sempre inchiodati coi chiodi della sua santissima Volontà, la nostra mente, il nostro cuore, tutto l’essere nostro? Gesù, mentre è crocifisso, guarda con amore i carnefici. E noi per amor suo guardiamo con amore chi ci offende?Mio crocifisso Gesù, i tuoi chiodi siano fitti nel mio cuore, affinché non ci sia palpito, affetto, desiderio che non senta le punture di essi, ed il sangue che verserà questo mio cuore sia il balsamo che lenisca tutte le tue piaghe. [1] Luisa premette a quest’Ora la seguente preghiera: “Gesù, Mamma mia, venite insieme con me a scrivere, prestatemi le vostre santissime mani, affinché possa scrivere ciò che piace a voi e solo ciò che voi volete”[2] Dopo aver pubblicato la prima edizione di queste Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, Luisa scrisse all’ormai San Annibale Maria Di Francia (essendo lui il responsabile degli scritti), avvisandolo che si sentiva spinta ad aggiungere qualche altra cosa in mezzo alla detta Ora. Ed ecco come si esprime in una sua lettera:“Nell’Ora della Crocifissione, quasi alla fine...dove si dice che Gesù, mentre stava sulla croce, la sua anima era nei cieli col suo divin Padre, io lo seguo col pensiero fin nel cielo e cerco insieme con lui di disarmare la divina giustizia in questi tempi tanto irritata; e in questo esercizio v’impiego una mezz’ora circa. Parmi che Gesù Signor mio mi spinga a scrivere un tale esercizio...”. Ed ecco che essa spiega l’aggiunta in questi termini:“In quest’Ora, Gesù sulla croce, riepiloga tutta la sua vita, dal primo istante del suo concepimento fino all’ultimo suo anelito, dà compimento a tutto, ringraziando il divin Padre per tutto il bene che ha fatto a tutte le creature e anche delle stesse sue sofferenze. Lo glorifica, implora, ripara, in una parola compie tutto insieme ciò che aveva fatto nella sua vita.Ora l’anima, facendo eco a tutto ciò che fa Gesù, incomincia anch’essa, dal primo istante in cui Gesù fu concepito fino all’ultimo istante di vita, a ringraziarlo di ciò che ha fatto. E siccome l’ingratitudine della creatura generalmente è tanta, e più che mai si mostra ingrata nel ricever i benefici, e mai ringrazia il Signore, l’anima cerca anch’essa di fare un tutto completo. Ecco la ragione per cui si ripete in quest’Ora tutta la vita di Gesù Cristo e si cerca di riunire tutte le specie di riparazioni. Fra tante anime, non vi potrà essere qualcuna che vorrà mostrare questo eroismo di amore a Gesù?”[3] In un’altra lettera, del 7 ottobre 1915, seguita a dire: “Lo scopo di tale Ora è quello di disarmare la divina giustizia. Se nelle altre Ore si ripara, si benedice e si chiede perdono ecc., con questa la si disarma e la si placa, e l’anima, elevandosi tra il cielo e la terra, proprio come fece Gesù Cristo, guarda cioè la divina giustizia e cerca di placarla, guarda la creatura e cerca di ricondurla al suo seno, mettendo proprio in atto ciò che fa Gesù. Ed è tanto il compiacimento divino che egli l’aspetta quasi con ansia, perché si sente come rinfrancato che una creatura, elevandosi dalla terra, ha tutto l’interesse di salvare i propri fratelli; e, mentre la sua giustizia si accende, cerca un rifugio, un riparo in quest’anima che, volendo far sue le sue pene e le stesse anime, lo invita e lo costringe a non distruggere la povera umanità”. Preghiera di ringraziamento