Tu e il Paradiso

San Giorgio ( santo patrono Arcieri, Cavalieri, Soldati, Scout, Esploratori, Guide)


Venerato come santo e martire dalla quasi totalità delle chiese cristiane che ammettono il culto dei santi, è chiamato "megalomartire". Visse nel III secolo e morì probabilmente a Lydda (presso l'odierna Jaffa in Palestina), secondo alcune fonti nel 303. Il suo culto risale al IV secolo. Non ci sono notizie certe sulla vita e sulla stessa esistenza di san Giorgio.Il martirio Secondo la leggenda venne battuto, sospeso, lacerato e gettato in carcere dove ebbe una visione di Dio che gli predisse sette anni di tormenti, tre volte la morte e tre la resurrezione.Tagliato in due con una ruota piena di chiodi e spade, Giorgio risuscita operando la conversione del magister militum Anatolio con tutti i suoi soldati, che vengono uccisi a fil di spada; entra in un tempio pagano e con un soffio abbatte gli idoli di pietra; converte l'imperatrice Alessandra che viene martirizzata.A richiesta del re Tranquillino, Giorgio risuscita due persone morte da 460 anni, le battezza e le fa sparire. L'imperatore lo condanna nuovamente a morte, e il santo prima d’essere decapitato, implora Dio che l'imperatore e i settantadue re siano inceneriti; esaudita la sua preghiera Giorgio si lascia decapitare promettendo protezione a chi onorerà le sue reliquie, le quali sono conservate in una cripta sotto la chiesa cristiana (di rito Greco-Ortodosso), presso Lod, cioè Lydda, in Israele. Si narra che... ...in una città chiamata Selem, in Libia, vi era un grande stagno , tale da poter nascondere un drago, che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava. Gli abitanti gli offrivano per placarlo due pecore al giorno, ma quando queste cominciarono a scarseggiare furono costretti a offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte.Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene. Questi terrorizzato offrì il suo patrimonio e metà del regno, ma la popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli. Dopo otto giorni di tentativi, il re alla fine dovette cedere e la giovane si avviò verso lo stagno per essere offerta al drago.In quel momento passò di lì il giovane cavaliere Giorgio, il quale, saputo dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Quando il drago uscì dalle acque, sprizzando fuoco e fumo dalle narici, Giorgio non si spaventò e lo trafisse con la sua lancia , ferendolo e facendolo cadere a terra.Poi disse alla principessa Silene di non aver timore e di avvolgere la sua cintura al collo del drago; il quale prese a seguirla docilmente come un cagnolino, verso la città. Gli abitanti erano atterriti nel vedere il drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro».Allora il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere uccise il drago e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi.Nel Medioevo la lotta di san Giorgio contro il drago diviene il simbolo della lotta del bene contro il male e per questo il mondo della cavalleria vi vide incarnati i suoi ideali. La leggenda del soldato vincitore del drago contribuì al diffondersi del suo culto che divenne popolarissimo in Occidente ed in tutto l'Oriente bizantino, ove è per eccellenza il «grande martire» e il «trionfatore». Rapidamente egli divenne un santo tra i più venerati in ogni parte del mondo cristiano. Preghiera a San Giorgio "O glorioso S. Giorgioche hai donato la tua vita in difesa della Fede. Ottienici il dono della "Carità" senza finzioni. Dacci la "forza" di fuggire il male attaccandoci al bene. Sempre solleciti nelle necessità dei fratelli , sempre premurosi nell'ospitalità e gareggiando nello stimarci a vicenda. Rendici lieti nella "speranza", forti nelle difficoltà, perseveranti nella preghiera, compiendo il bene davanti a tutti gli uomini e vivendo in pace con tutti." Amen