Tu e il Paradiso

Antony Flew: l'ateo più famoso del mondo ha scoperto scientificamente Dio.


“ Il viaggio verso la mia scoperta del divino è così di gran lunga un pellegrinaggio della ragione.Ho seguito l'argomentazione fin dove mi ha condotto. E mi ha portato ad accettare l'esistenza di un Essere che esiste di per se stesso, immutabile, immateriale, onnipotente e onniscente."( Antony Flew )Antony Garrard Newton Flew ( Londra, 11 febbraio 1923 - 8 aprile 2010), scienziato ed epistemologo ateo britannico ha scoperto Dio alla fine della sua vita. Già maestro di Richard Dawkins e paladino dell’ateismo scientifico, ha impiegato la maggior parte della sua vita a negare l’esistenza di Dio. Per 50 anni Flew ha scritto, insegnato e dibattuto in tutto il mondo sul concetto che Dio era un’invenzione dell’uomo. Ma nel 2004, a soli 6 anni prima di morire, ha però drammaticamente e coraggiosamente cambiato idea dopo aver studiato la ricerca genetica e il DNA. Le conclusioni di Flew scatenarono reazioni isteriche nei suoi compagni atei, in particolare in Dawkins e Hitchens, i quali insultarono Flew di demenza a causa della vecchiaia e di confusione.
Nel suo libro dal titolo "Dio esiste", l’autore, nel capitolo “il nuovo ateismo” sistema per bene due dei maggiori atei al mondo: Dennett e Dawkins. Normalmente le persone estranee al dibattito sull’esistenza di Dio credono che la scienza abbia dimostrato la sua inesistenza; ciò è avvenuto a causa di tantissime menzogne che vengono propagandate dai mass media, menzogne secondo le quali  lo scienziato deve essere ateo, mentre  coloro che credono in Dio non possono essere scienziati. Nella storia dell’uomo e della scienza, al contrario, i credenti sono stati coloro che hanno dato forza a nuove scoperte e allo sviluppo della scienza moderna. Sono i maggiori scienziati della storia ad essere stati credenti. Proprio Flew è convinto che la scienza dimostri il contrario e cioè l’esistenza di Dio.Tra le varie motivazioni che hanno spinto a comprendere la necessità di un Dio è la scoperta del DNA e della sua incredibile complessità non spiegabile con la selezione naturale e ipotetiche mutazioni sviluppatrici di nuova informazione. Scrive Flew: “il del DNA è replicato e poi copiato e trascritto dal DNA al RNA. Dopodiché viene comunicato agli amminoacidi e, infine, questi ultimi vengono assemblati in proteine. Le due strutture della gestione dell’informazione e dell’attività chimica della cellula, fondamentalmente diverse, sono coordinate dal codice genetico universale”. Egli ammette  che è difficile anche soltanto pensare a una teoria naturalistica e casuale dell'evoluzione a partire dal primo essere vivente'. Più che dall'infinitamente grande, Antony Flew è stato persuaso dall'infinitamente piccolo. " La struttura del Dna ", sostiene," è talmente complessa da risultare impensabile al di fuori di quel disegno intelligente che presuppone l'esistenza di un Dio ".La capacità di Antony Flew ad ammettere l’errore dei suoi scritti è notevole se si considera che viviamo in una società in cui nessuno ammette di avere sbagliato anche sotto l’evidenza. L’evidenza ha dimostrato al più importante filosofo ateo del ‘900 che  si sbagliava e che guardando senza pregiudizi la realtà dei fatti si può vedere la mente di Dio.