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La truffa degli F35: nuovi difetti e ali fuggite in Israele ( da "Il Simplicissimus")


La vicenda degli F35 non ha fine e sempre nuovi assurdi capitoli si aggiungono al cahier de doleances che li riguarda. A questo punto – il loro acquisto in numero più o meno elevato – si potrebbe configurare come una truffa ai danni dello Stato, un inganno per i cittadini e un intollerabile affronto per tutti quelli che vivono drammaticamente l’impoverimento e il taglio draconiano dei servizi e del welfare. I soli benefici andrebbero infatti  solo a chi è stato adeguatamente ricompensato per una scelta così “appropriata” e così lungimirante almeno per la propria pensione.Il primo guaio consiste nelle bugie che sono arrivate dal ministero della difesa, all’inizio del 1012, riguardo alle ricadute industriali e occupazionali derivanti dall’acquisto: c’erano da costruire 1215 ali per un valore di 6 miliardi di dollari e diecimila posti di lavoro per compiere l’impresa . E’ vero che già allora si aveva la sensazione di cifre gonfiate anche perché molti Paesi riducevano le commesse, è vero che anche allora si aveva la consapevolezza di una operazione priva di senso visto che tra i finanziamenti del progetto (2 miliardi di euro abbondanti) e 798 milioni di euro pubblici per lo stabilimento di Cameri, quei sei miliardi di dollari  un po’ fantasiosi si dimezzavano, è vero che sempre più fonti giudicavano nuovo costosissimo caccia come di una ciofeca volante, ma in un periodo di crescita esponenziale della disoccupazione fu quell’argomento a salvare la faccia di un Parlamento che disse sì all’operazione contro ogni evidenza. Fu l’alibi vincente .Però non appena dato l’assenso all’acquisto delle macchine, delle ali non si è sentito più parlare, come si fossero letteralmente e giocosamente volatilizzate. Fino a qualche giorno fa, quando si è appreso che la Lockheed ha firmato con l’Alenia un contratto fino a  1,5 miliardi di dollari per la costruzione delle ali, mentre con la Ial israeliana è stato sottoscritto un accordo di 2,5 miliardi per la fornitura di 800 ali. Facendo i conti si vede che a noi – che siamo partecipanti e paganti del progetto – arriveremo a costruire al massimo poco più di 400 ali, un ribaltamento che smaschera nello stesso tempo le bugie del governo Monti – i miliardi totali per 1200 ali, facendo il conto sul contratto isareaeliano è di  3,75,miliardi di dollari  vale a dire poco più di quanto lo stato aveva pagato per la commessa  - ma anche  la subalternità assurda e indignitosa dei nostri governanti che fanno finta di niente o magari hanno approvato dietro le quinte questo scippo inatteso nei nostri confronti. Del resto la subalternità è l’unica cosa sulla quale possiamo dare solide garanzie di affidabilità.Come se non bastasse questo pasticcio, gli inglesi hanno scoperto il difetto fine di mondo nell’ F35 in versione da atterraggio e decollo verticale, insomma la versione da piccole portaerei, l’unica che ragionevolmente a noi potrebbe servire: questi caccia possono appontare in verticale solo senza il carico delle armi e del carburante, almeno in condizioni di caldo e di bassa pressione perché altrimenti i motori sarebbero troppo sotto sforzo col rischio concretissimo di esplosioni o quanto meno di sostituzione dei propulsori ad ogni missione. Un vero assurdo sotto ogni punto di vista . Per ovviare al “piccolo difetto” bisogna fare atterrare gli aerei in modalità “semiverticale” che richiede almeno 120 di spazio utile: dunque occorre rifare le portaerei che dovranno avere almeno 120 metri di ponte utile, cambiare il software degli apparecchi, addestrare specificamente i piloti in una manovra comunque pericolossisima che prevede di ridurre la velocità fino al limite del sostentamento. Il che vuol dire in parole povere prendere la Cavour  e rifarla completamente, altri soldi e fitti per il software, un costosissimo addestramento ultraspecifico ( e ultracostoso) , un forte rischio ad ogni volo ed un’ operatività seriamente compromessa.Peggio degli F35 ci solo sono i governi che li comprano. Peggio di questi governi ci sono quelli che li comprano raccontando bugie per coprire l’opacità delle operazioni. E come al solito ci troviamo nel peggio del peggio