Ciao a tutti. Come forse già sapete, dal risultato degli incontri di Roma e di quelli odierni in Regione, emerge una situazione che definire paradossale non rende onore, imbarazzante forse, ma sicuramente "grottesca" lo è. Sta di fatto che, buon per loro, i colleghi della "ex" ILMAS, essendo essa dislocata su più regioni e quindi legata alla retribuzione della cassa integrazione nazionale, beneficeranno della proroga della cassa fino alla fine del 2013.Invece i colleghi della "ex" OSU, legati alla cassa integrazione in deroga della Regione, avendo superato i limiti imposti dalla Regione, da fine luglio con molta probabilità entreranno in mobilità. Avete capito bene. Due pesi e due misure per dipendenti fattivamente appartenenti allo stesso gruppo ma sulla carta legati a regole diverse. E' una situazione che ha dell'inverosimile, ma purtroppo le cose stanno così. E' una condizione che, di fatto "discrimina" i dipendenti ponendoli su due differenti piani di legittimità, e con Marinella ho cercato di capire se giuridicamente questo possa avere luogo, poiché effettivamente è una situazione senza precedenti e quindi da valutare nella sua eccezionalità. A quanto sembra possibilità non ne esistono, salvo che nell'incontro con la Regione previsto per il 18 luglio non si voglia veramente portare la trattativa su un piano più alto, dove entrano valori come equità, giustizia, dignità, e trattare questa situazione nella sua singolarità. Lo sconcerto sta nel fatto di comprendere che pur appartenendo a uno stesso gruppo, non si hanno gli stessi diritti. In cuor nostro sappiamo che è solo un’ennesima falla nella burocrazia che crea, di fatto, una distorsione, però davanti al piatto di minestra pensavamo di avere almeno il diritto di sederci tutti, così come tutti quelli che nel gruppo hanno lavorato. Mercoledì prossimo l'appuntamento è davanti all'Adler. Non ho molto da aggiungere, se non continuare a sottoscrivere il rammarico di aver investito nella possibilità di lavorare in un’azienda migliore.
"Chi vuol esser felice, felice sia..."
Ciao a tutti. Come forse già sapete, dal risultato degli incontri di Roma e di quelli odierni in Regione, emerge una situazione che definire paradossale non rende onore, imbarazzante forse, ma sicuramente "grottesca" lo è. Sta di fatto che, buon per loro, i colleghi della "ex" ILMAS, essendo essa dislocata su più regioni e quindi legata alla retribuzione della cassa integrazione nazionale, beneficeranno della proroga della cassa fino alla fine del 2013.Invece i colleghi della "ex" OSU, legati alla cassa integrazione in deroga della Regione, avendo superato i limiti imposti dalla Regione, da fine luglio con molta probabilità entreranno in mobilità. Avete capito bene. Due pesi e due misure per dipendenti fattivamente appartenenti allo stesso gruppo ma sulla carta legati a regole diverse. E' una situazione che ha dell'inverosimile, ma purtroppo le cose stanno così. E' una condizione che, di fatto "discrimina" i dipendenti ponendoli su due differenti piani di legittimità, e con Marinella ho cercato di capire se giuridicamente questo possa avere luogo, poiché effettivamente è una situazione senza precedenti e quindi da valutare nella sua eccezionalità. A quanto sembra possibilità non ne esistono, salvo che nell'incontro con la Regione previsto per il 18 luglio non si voglia veramente portare la trattativa su un piano più alto, dove entrano valori come equità, giustizia, dignità, e trattare questa situazione nella sua singolarità. Lo sconcerto sta nel fatto di comprendere che pur appartenendo a uno stesso gruppo, non si hanno gli stessi diritti. In cuor nostro sappiamo che è solo un’ennesima falla nella burocrazia che crea, di fatto, una distorsione, però davanti al piatto di minestra pensavamo di avere almeno il diritto di sederci tutti, così come tutti quelli che nel gruppo hanno lavorato. Mercoledì prossimo l'appuntamento è davanti all'Adler. Non ho molto da aggiungere, se non continuare a sottoscrivere il rammarico di aver investito nella possibilità di lavorare in un’azienda migliore.