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La sharia per guidare l'Egitto. Ma un referendum può evitare il peggio


Tra una protesta e l'altra è arrivato l'ok del parlamento egiziano alla nuova Costituzione. L'hanno votata tutti all'unanimità. Il nuovo testo ha 234 articoli compreso il controverso articolo 2, che ha scatenato proteste tra e fila dei copti e dei laici. L'Egitto adotta quindi la sharia, come fonte principale di diritto. Una cosagrave per un paese che vuole guardare al futuro, ma tutto sommato una dicitura blanda che non modifica in concreto quanto già figurava nella Costituzione di Mubarak. Niente di preoccupante quindi? Insomma... Prima di tutto l'Egitto aveva fatto una rivoluzione per togliersi di dosso un dittatore e le sue leggi e se le ritrova pressoché invariate. Poi adesso il parlamento non è più cooptato dal grande capo ma ha tra i suoi membri più influenti salafiti e fratelli musulmani che possono distorcere quell'articolo a seconda delle loro mattane. E in più c'è un referendum popolare che deve approvare questo testo e che si terrà entro tre settimane. Riuscirà il paese dei faraoni a superare questa difficilissima prova di tenuta? Le previsioni danno brutto. Nonostante l'ottimismo profuso da Morsi che, dopo avere cercato di far capire al mondo che si è arrogato poteri assoluti, ma solo per un po' di tempo, ha così comunicato: Stiamo imparando a essere liberi. Non lo abbiamo mai provato prima. Stiamo imparando a discutere, ad avere opinioni differenti, a diventare una maggioranza o una minoranza", ha detto Morsi al settimanale Time. "Quando avremo una costituzione, tutto quello che ho fatto o detto la settimana scorsa si fermerà", ha aggiunto il presidente egiziano. "Quando avremo una costituzione, tutte le decisioni che ho preso (recentemente) perderanno efficacia immediatamente". Gli egiziani di solito commentano tutto con Inshallah... Forse pure in questo caso.VIDEO