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E' ormai psicosi squalo killer a Sharm el Sheik. Le spiagge della famosissima località turistica egiziana sono state chiuse dopo l'attacco mortale di poche ore fa che è costato la vita a una turista tedesca. La donna, una 70enne che stava facendo snorkeling lungo la barriera corallina davanti al Hyatt Regency, azzannata a braccio e coscia dal pescecane, è morta per le gravi ferite. Questo è il terzo attacco degli squali in pochi giorni a Sharm. Per scongiurare l'immancabile fuggi-fuggi dei turisti, le autorità locali hanno disposto sia la chiusura degli accessi al mare per almeno tre giorni, sia la caccia agli squali. Il video della cattura di uno di questi è stato diffuso nelle scorse ore sollevando molte perplessità, sia sui metodi adottati per la cattura sia sulla reale relazione tra il pescecane pescato e "giustiziato" e quello che sta effettivamente seminando il panico tra i turisti. Da più parti si è parlato senza mezzi termini di bufala.

L'attacco degli squali ai bagnanti è ritenuto un evento raro (solo nell'ultimo anno ne sono stati contati 15 in tutto il mondo), ma il fatto che di attacchi ce ne siano stati tre in poche ore scatena le ipotesi degli esperti. Tra le spiegazioni più plausibili: l'impoverimento della fauna al largo delle coste del mar Rosso che può avere costretto i predatori a cercare cibo in zone anomale, oppure le centinaia di carcasse di animali sanguinanti gettati in mare dai fedeli musulmani nelle scrose settimane per il festeggiamento dell'Eid el Adha (la festa del sacrificio che si conclude col sacrificio di un animale).

Ora c'è da credere che il governo egiziano sarà di disposto a tutto per risolvere l'inaspettata emergenza e salvare la stagione turistica alle porte con il capodanno. Una mattanza (di squali) val bene un pienone di turisti...

Il video della cattura dello "squalo killer"