L'angolo di... Renzo

TUTTO DA NOVELLARA... IL 16° TRIBUTO - 1° GIORNO


Novellara… Sono stati come sempre, due giorni di emozioni forti, Novellara non mi tradisce mai. Momenti culminanti certo i due concerti, ambedue splendidi sia per le scalette che per i nuovi arrangiamenti. Tutti in grande forma i mitici e certo non si scopre nulla di nuovo. Mi sono sempre domandato dentro di me, se tutta quella emozionecommozione che si sente palpabile nell’aria durante il concerto e nelle cose che vengono dette dai Nomadi, sia vera oppure no; chissa'... poi no: mi convinco che quell’ambiente è sano, che qua non ci puo' essere falsità camuffata dal mestiere. No; non ci puo' essere falsita' nella commozione e nelle emozioni. Da qui, comincia la cronaca dei miei giorni di Novellara, la troverete di seguito, se bontà vostra, avrete “il coraggio” di leggere tutto.   1° giorno - Sabato Mattina… …di buon ora ho preso a volo il buon Fabio e subito via, destinazione Novellara, per il 16° Tributo ad Augusto… un viaggio che ormai si è ripetuto diverse volte da quel tragico “1992” anno in cui i Nomadi persero prima il loro giovane bassista Dante Pergreffi e poi ad Ottobre, la voce guida del gruppo Augusto Daolio. Per me, per chi mi conosce da anni e ha letto i miei racconti, sa quale rapporto mi ha legato e mi lega ai Nomadi, un rapporto importante che ha segnato la mia vita in positivo, per le tante emozioni e le amicizie che ho scoperto e conosciuto grazie ai loro Concerti. Ecco perché, ogni tanto, sento il bisogno di tornare in quelle zone, umide e nebbiose d’inverno e meta in passato  di qualche mio viaggio in solitario. Ma il Tributo è ora il pensiero principale ed il momento di pensare solo a quello. Arriviamo molto presto a Reggio Emilia e il primo appuntamento è con Tiziana che vediamo arrivare all’Albergo (a proposito: abbiamo trovato un posto niente male dove, con 40 euro abbiamo dormito e fatto la prima colazione). Il proprietario, ma si dice il caso, è stato un vicino di casa di Augusto, che conosceva benissimo, essendo di Novellara. Qualche aneddoto ce lo ha raccontato, ma niente di speciale da dovervi riferire.  Secondo appuntamento della mattina alla Stazione,ì dove ritorniamo e dove arriva da Milano, l’amico Gianluca. Dopo i calorosi saluti via di nuovo in albergo per una rinfrescata e poi si pranza, niente male, al Dopolavoro Ferroviario di Reggio. Ma l’atmosfera Nomade comincia a contagiarci e tutti quanti non vediamo l’ora di partire per Novellara… si comincia a respirare, quell’ atmosfera Nomade così speciale…   Sabato Pomeriggio… Il mio navigatore deve avere un’anima Nomade pure lui, perché anziché farmi passare dalla solita strada, mi indica le strade alternative della bassa, che sono per me  un vero colpo al cuore… Guastalla, Correggio, Bagnolo in Piano, Fabbrico (il paese di Dante), vere terre Nomadi, bellisssimi ricordi.  Primo appuntamento del pomeriggio, immancabile, il Cimitero. Non c’è, data l’ora molta gente, meglio così, ci rechiamo alla tomba, senza che Fabio abbia acquistato una piccola pianta che lascerà sul luculo. Sempre piena di ninnoli, di peltri, di targhe, di bottiglie (vuote), e altri ricordi la tomba di questo grande artista. Sono comunque riuscito ad arrabbiarmi lo stesso. Accanto a noi, uno di quei sapientoni che sanno tutto di tutto, stava spiegando ad un gruppo di visitatori, quella che era stata la vita di Augusto, dicendo scusate il termine “un sacco di cazzate”. Forse io, a buon ragione più di lui, avrei potuto parlare, perché tante cose le ho veramente vissute al loro fianco, ma quello che stava parlando sicuramente no. Avrei voluto interromperlo malamente, ma i miei buoni amici mi hanno fermato, consigliandomi di lasciar perdere. Mi viene in mente il libro di Beppe dove spiega che nel periodo successivo alla morte di Augusto, molti si sono sciaquati la bocca dicendo di essere “parenti o amici di Augusto” e che , se la cosa fosse risultata vera, il suo amico avrebbe sicuramente dover avuto la famiglia più numerosa del mondo.  Alle 15.00 siamo alla Stadio; all’ingresso incontriamo Concetto e la sua compagna, presenza immancabile… Poi inizia la partita… spassosissima per il commento del presentatore di radio Bruno, sponsor della manifestazione che si rivela veramente divertente, presenti solo 5 Nomadi, Danilo non si è visto, ma sapevamo che non gioca mai. Una formazione dei meccanici della squadra corse della Ferrari contro la selezione dei Nomadi. Applauditissimi tutti, ma partita sportiva non c’è stata: finita 4 a 1 per i meccanici. I Nostri con Beppe capitano, non hanno fatto bella figura calcisticamente parlando, però abbiamo visto un fortissimo Daniele Campani, un ammirevole Massimo Vecchi, un impegnato Sergio Reggioli, e anche Chico Falzone ci ha messo del suo, facendo il possibile. Beppe è uscito dopo soli dieci minuti. La formazione dei nostri, era rinforzata da due vecchie glorie del calcio, oggi a riposo e dall’amico dei Nomadi, Paolo Belli. Ma… importante era la beneficenza e la famiglia Nomade ha risposto alla grande, stadio con le tribune tutte piene e risultato raggiunto a favore della Scuola di Musicoterapia di Novellara. Grandi Nomadi, grazie ancora, una volta di più. Non aspettiamo la fine della gara e nell’uscire sentiamo gli applausi per il gol finale, della bandiera, ottenuto dal cantante dei Mirage per la selezione dei Nomadi.   Sabato notte, il concerto…  dopo una visita alla Rocca per l’inaugurazione della mostra dei dipinti di Augusto, andiamo via  veloci verso il palatenda; all’interno, la solita visita ai banchini (ci sono proprio tutti) e  l’inaugurazione della mostra dei Nomadi attuali che è veramente bella, l’autore è un professionista e i Nomadi ci sono raffigurati proprio tutti. Ma l’attesa è per il concerto. Non c’è niente da fare: è sempre stato così e sempre lo sarà, quello è il momento più atteso e si va avanti con la gente che riempe il tendone. Alla fine sarà strapieno.  Prima della pizza, arrivano i  Nomadi per le prove, applauditissimi, quest’ultime saranno molto laboriose per la messa a punto degli strumenti. E noi, godiamo, ascoltando per due volte LA MIA TERRA e MARTA. Problemi per gli strumenti ne avranno anche durante il concerto, al punto che anche Beppe dopo averci provato sarà costretto a rinunciare a suonare al pianoforte.  Poi, il preconcerto con  l’esibizione del gruppo Lokomotion, con pezzi loro e dato, che sono una Cover Band, pensano bene di interpretare magnificamente una loro versione di UN FIGLIO DEI FIORI NON PENSA AL DOMANI e DONNA, LA PRIMA DONNA, primo 45 giri dei Nomadi. Qua mi tolgo, intimamente una piccola soddisfazione, siamo in pochissimi a ricordare questo pezzo, ma io lo conoscevo perfettamente. Molto bravi, comunque I Lokomotion. Presente anche un giovane che si dice molto promettente come Domenico Protino, che in verità non mi ha molto impressionato. Al momento giusto, quando il popolo Nomade ha l’adrenalina giusta e comincia a cantare, entra a sorpresa Beppe da solo, chiedendo insistentemente silenzio e avvisa che: questo concerto sarà dedicato a Giovanni Pezzullo, il fans dei Nomadi caduto in Afganistan, uno di noi che era sempre in prima fila ai concerti. La gente Nomade capisce e saluta il soldato con un grande applauso. Sulla batteria di Daniele una bandiera tricolore, il perché lo scopriremo al concerto di domenica pomeriggio per bocca di Beppe. L’inizio del concerto è da urlo, quanto scoppiettante…Contro, C’è un re, Senza patria, e via via tutte le altre. Tutti ci accorgiamo che i vecchi pezzi, quelli storici, sono stati riarrangiati, probabilmente il lavoro fatto con l’Omnia Orchestra con l’ultimo disco. Nella serata i miei pezzi preferiti sono: L’ULTIMA SALITA, SUONI (benedirei chi ha portato SERGIO REGGIOLI  nel gruppo, un vero mostro di bravura) e SE NON HO TE, oltre al piacere di risentire SERA BOLOGNESE che non riascoltavo da anni. Molto simpatica MARTA, su cui i Nomadi improvvisano, senza farla rimpiangere OYE COMO VA di Santana. E si va verso la fine, con la lunga lettura dei messaggi e lo srotolare degli striscioni e il TE DEUM di Io vagabondo di ringraziamento a chiudere il concerto. 9000 Vagabondi, si dice hanno salutato il primo concerto Nomade. Siamo ampiamente stanchi, ma soddisfatti, quando verso le due rientriamo in albergo a Reggio, non dopo aver girovagato per le campagne della bassa (il mio navigatore a causa delle nuove circolazioni di Reggio  appare impazzito e ci fa fare 8 chilometri in più) che passano comunque bene perchè nel Cd passano i Nomadi... oggi abbiamo fatto rifornimento di un terzo di serbatoio di benzina Nomade, domani però, immaginiamo che riempiremo, ampiamente gli altri due terzi, facendo il pieno...      La scaletta del Concerto:Prove: La mia terraMartaConcerto:Contro C’è un Re Senza patria Una storia da raccontare La collina Jenny Sangue al cuore Come potete giudicar Noi non ci saremo Non e’ un sogno Tempo che se ne và L’ultima salita Ci vuole un senso La mia terra Dove si và Un giorno insieme Io voglio vivere Suoni Se non ho te Primavera di Praga Per fare un uomo Riverisco Il paese delle favole I ragazzi dell’olivo Marta – all’interno: Yo como va Sera Bolognese Marinaio di 20 anni Salutami le stelle Ma che film la vita Canzone per un amica Dio è morto Io vagabondo – Te Deum di ringraziamento