L'angolo di... Renzo

A margine di un grande concerto... 27 Luglio 1971


Un luogo qualsiasi d’Italia… 27 luglio 1971 (la mia età, circa venti anni)Un bellissimo ricordo di un concerto… (grazie ai Nomadi)            Eravamo veramente gasati, Andrea ed io il mio carissimo amico e compagno di oltre già 200 concerti… la mattina l’avevamo impegnata per una visita a Gardaland, dove c’eravamo veramente divertiti e dove il tempo era passato velocemente grazie all’amicizia fatta con due ragazze della nostra età, Susanna e Francesca anche loro in visita al parco giochi. Qualcosa d’importante era nell’aria … ricordo il mio interessamento per una di loro (Susanna) che mi piacque subito, un’amicizia e un’intesa nata ìmmediata ma che sapevamo non poter proseguire perché noi, come loro, avevamo un impegno quella sera irrinunciabile. Per la verità non ci vollero dire, dove erano dirette e fecero le misteriose. La sorpresa più grande però fu quella di scoprire a pranzo, dove mangiammo insieme, che la metà era in comune per tutti: il concerto dei Nomadi di quella stessa sera nel comune a trenta chilometri dal parco. Ci rallegrammo insieme felici e contenti entrambi di questa nostra comune passione  e quando proponemmo loro di passare la sera e il concerto insieme accettarono volentieri. Partimmo cosi insieme, noi con la nostra auto, un’Alfa Romeo Alfetta davanti, seguita dalla loro, una vecchia mini minor. Arrivammo ben presto al luogo del concerto, teatro dell’ennesima Festa dell’Unità. Facemmo a tempo ad ascoltare le prove (Ophelia, Come potete giudicar). Trovammo molti punti e molti interessi in comune nella serata che passammo insieme nell’attesa del concerto e non nego di aver fatto la corte e capire a Susy, che mi piaceva un sacco. Era una ragazza molto carina e simpatica, aveva un vestitino intero corto, quasi mini,  di poco sopra al ginocchio, molto leggero e svolazzante e un fisico niente male per la sua età. Mi sembrò che la simpatia fosse ricambiata e al momento della cena quando le offrì un mio panino, mi diede un bacio sulla guancia in un momento per ambedue molto spensierato. E cosi durante il concerto, dopo diverse canzoni,  al momento in cui Augusto cantava “mai come lei nessuna”, presi coraggio e la abbracciai alla vita da dietro, dicendole in un orecchio che in compagnia di una persona che ti piace, il concerto ce lo saremmo gustato di più. Mi aspettavo come minimo uno schiaffone invece, con un sorriso su quella faccia simpatica mi disse solo due parole di risposta “hai ragione”. In un attimo mi strinse le mani e se le tirò a se  e cosi, continuammo a seguire il concerto abbracciati. Fu al momento di una canzone nuova “Suoni” che Augusto stava interpretando magnificamente, che la strinsi un po’ di più al che Susanna si girò e ci baciammo. Un bacio, bello, emozionale, come quelli che si scambiano i ragazzi di venti anni senza problemi. Fu una bella sensazione e un’emozione che ho provato poche altre volte. Alla fine del concerto, per trovare un attimo di solitudine da passare insieme, ci allontanammo dall’Arena e fu ancora un bel momento. Non sto a raccontarvi il seguito, perché la cosa non finì lì anche se furono solo altri baci e qualcosa di poco più. Partimmo tre ore dopo la fine del concerto e anche Andrea che si era in pratica attaccato  all’altra ragazza, era particolarmente euforico. Una serata magnifica segnata da un concerto dei Nomadi bello come il solito e indimenticabile per quello che era successo. Il rimpianto solo al momento di lasciarci, quando mi pregò di far finire lì quella cosa, perché per lei era stata solo l’emozione di una sera trasportata dalle canzoni; per me no, io l’avrei rivista volentieri anche dopo. Mi spiegò che nel paese di una comune della Provincia di Terni dove viveva, era fidanzata con un militare dell’arma e che quel suo abbandono momentaneo, era solo dovuto all’emozione delle canzoni. Sembra impossibile ma è cosi. Al momento della partenza, senza dirle niente presi il numero di targa della sua auto con l’intenzione di usarlo per ritrovarla anche se lei non avrebbe voluto e giacché non volle lasciarmi alcun numero di telefono. Poi lasciai perdere per rispettare la sua volontà. Suoni è  rimasta per me, una delle canzoni cui sono più legato; il motivo è anche questo che vi ho raccontato. Una canzone bellissima che ho ascoltato in molte versioni in questi anni. Rimane per me, come vi ho detto, un’emozione difficile da dimenticare. Non so perché stasera ho raccontato questo episodio; dato che è  un ricordo molto personale però …  valeva la pena di ricordarlo. Perdonatemi. Ancora una volta, con tantissimo sentimento, un caro saluto a tutti. RenzoP.S. E’ stato bello, dopo tanti anni incontrare e riconoscere Susanna, la quale segue ancora oggi I Nomadi, l’ho rivista e ci ho riparlato al terzo tributo ad Augusto a Novellara dove era presente con Camper, marito e due figli.