Creato da sartinirenzo il 22/02/2008
In questo Blog, si può parlare e commentare tutto, ma proprio tutto tutto... Anche se alla base ci sono questi argomenti: La Musica (I Nomadi, Il Latino Americano); I fatti della mia Città (Sportivi, Avvenimenti Culturistici e Storici); l'Azienda dove lavoravo (Oggi, Ataf Gestioni SrL). L'unica cosa che chiedo a chi commenterà eventualmente su questo Blog, è quella di evitare le offese, scrivere con educazione, rispettare le opinioni altrui. Se vuoi, scrivimi a: renzosartini@fastwebnet.it
 

I Nomadi

Un articolo vecchiotto (2008), che racconta il mio primo incontro con i Nomadi.

Li ho incontrati e scoperti, in montagna, moltissimi anni fa a Levico, nel Trentino, quasi per caso. Eravamo andati casualmente qualche giorno in vacanza lassù con i miei genitori quando entrando in un bar trovai un gruppetto di musicisti a suonare. Mi misi curiosamente ad ascoltarli. Per me fu una curiosita' immediata, una fulminazione, anzi: un amore a prima vista! Li ascoltai con curiosità, piacevolmente impressionato dalla loro simpatia, dai loro versi strani, dal loro modo di porsi, di suonare e di cantare, sopratutto dell'unico cantante, allora secco come un chiodo, ma con una voce... Poi, li persi di vista a causa anche dell'Alluvione di Firenze del 1966. Ma li ritrovai l'anno dopo ad un concerto di Riccione. Da allora sono passati circa 45 anni, forse anche più. In questi giorni, anche se un po in ritardo rispetto a voi, anch'io quindi festeggio il mio 40°. Una data speciale: 40 anni di vostri concerti... (Oggi quasi 50 anni anche per me con oltre 400 concerti) In questi anni, senza saperlo, non immaginate quante volte mi avete aiutato. Ho avuto diversi momenti difficili (niente di grave, naturalmente) ed altrettanti giramenti di scatole. In quei momenti trovavo rifugio nella vostra musica. Mi bastava isolarmi da solo, in silenzio, in un angolo della casa ed ascoltare qualche vostro disco. ... Sento oggi di dovervi ringraziare. Grazie a voi ho girato tutta l'Italia; ho conosciuto amici in ogni luogo ed in ogni parte. Ho fatto esperienze, ho provato emozioni, comunque tutte belle sensazioni. In quei momenti il mondo mi è apparso più facile da affrontare. Nei vostri concerti, con gli amici ho dimenticato provvisoriamente tuttitanti problemi, che al ritorno a casa comunque ritrovavo. Solo un rimpianto: non avere più con noi il grande Augusto e il buon Dante. Grazie quindi ai Nomadi di ieri e ai Nomadi di oggi... Grazie a Beppe (Carletti) per aver continuato su quella strada iniziata a percorrere ormai tanti, tanti anni fa. Non cambiate mai. Semplicemente vi dico: Grazie Nomadi.

 

RADIOSTUDIO 54 (Scandicci - FI)

Ascolto ancora dopo tantissimi anni, questa radio, tartassata dalla Politica che qualcuno voleva anche fare chiudere... Ma Gheri Guido, ha stretto i denti e insieme agli amici e alla sua Famiglia, sopratutto, è ancora qui... Con coraggio, con passione, ancora senza tanti peli sulla lingua. L'unica vera Radio Libera della Toscana e veramente vicina ai bisogni dei Cittadini. Ogni tanto, ma veramente di rado, perchè Guido non ne ha bisogno, collaboro volentieri con lui e con la radio.

www.radiostudio54.it 

96.00 - 96.50

 

Le mie serie Tv preferite...

C.S.I. - MIAMI ; È ambientato nella città di Miami (Florida); guida la squadra il Tenente Horatio Caine a capo del laboratorio di criminologi

C.S.I. - NEW YORK ; E' ambientato nella città di New York; guida la squadra il Detective MacTylor Laureato in scienze biologiche è un esperto di armi giapponesi.

C.S.I. - LAS VEGAS ; E' ambientato nella città di Las Vegas; guida la squadra della Polizia Scientifica , il detective Gilbert Arthur Grissom; è un biologo specializzato.

N.C.I.S. - E' una squadra di agenti Investigativi speciali della Marina Militare degli Stati Uniti... Capo della sezione è l'ex marines Leroy Jethro Gibbs.

CRIMINAL MINDS ; E' L'Unità di Analisi Comportamentale dell'FBI, incaricata di elaborare profili psicologici e comportamentali dei Serial killer. guidano la squadra i Detective Speciali Gideon e Hotchner.

 

Il Cinema, un'altra delle mie passioni...

i miei preferiti...

UN MERCOLEDI' DA LEONI... Apocalypse Now; Il Cacciatore; Arancia Meccanica; C'era una volta... il West; Heat, la sfida; Taxy driver; 2001 Odissea nello spazio; Schindler's List; Guerre Stellari – Star Wars; Il padrino; C’era una volta in America; American Graffiti; 2010 L'anno del contatto; Qualcuno volò sul nido del cuculo; Il miglio Verde; Easy Rider; La vita è bella; Il Gladiatore; Full Metal Jacket; I guerrieri della notte; The Shining; Non ci resta che piangere; Braveheart.
 

 

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grazie Mamma...

anche se oggi non

siete più con me,

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la Musica Latina...

... Quasi per caso, diversi anni fa ho conosciuto la Musica Latina Americana e ne sono rimasto affascinato, anzi direi meglio: fulminato!!! La Musica Caraibica in particolarmodo. Grazie alla rete Internet ho la fortuna di corrispondere (da anni) con amici dj di vecchia data, che erano miei colleghi giovanili, visto che anche io da giovane facevo il Dj in una delle prime radio private che oggi non esistono più.  E' sopratutto grazie a loro e anche ad alcuni  Dj e proprietari eo gestori di Scuole di Ballo  dell'America Latina i quali,  mi inviano regolamente le uscite musicali in anteprima dai loro paesi, riesco a mantenermi aggiornato anche grazie alla mia ampia collezione di Cd (oggi oltre 29.000). Io invio loro  la mia musica e loro mi contraccambiano..., Cosi ho spesso novità che da noi arriveranno tra molti mesi. Inoltre ascolto regolarmente, via web, tantissime radio originali caraibiche, che trasmettono tramite rete e  che vi consiglio di ascoltare. Il latino è: gioia di ballare e di vivere, colore, divertimento, sensualità e molto altro ancora. Io la musica latina, però, l'ascolto e basta. Non mi piace ballarla come non mi attira il Ballo liscio, così tanto per fare un esempio. Magari mi piacerebbe imparare la Bachata, che mi pare parecchio bella da ballare. Vedremo. Renzino. 

 

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CORRI PIU' VELOCE DEL VENTO...

Post n°78 pubblicato il 29 Aprile 2008 da sartinirenzo
 
Tag: Nomadi

Corri più veloce del vento, il vento non ti prenderà mai, corri ancora adesso lo sento sta soffiando sopra gli anni tuoi… dammi la mano fammi sognare dimmi se ancora avrai al traguardo ad aspettarti qualcuno oppure no…Dimmi cos'è che fa sentire il vuoto che ti toglie tutto e fa finire il gioco, dimmi cos'è dentro di te, dimmi perché… Cerchi questo giorno d'inverno il sole che non tramonta mai lo cerchi in questa stanza d'albergo solo e sempre con i tuoi guai. Dammi la mano fammi sognare dimmi se ancora avrai al traguardo ad aspettarti qualcuno oppure no… Dimmi cos'è che fa sentire il vuoto che ti toglie tutto e fa finire il gioco dimmi cos'è dentro di te dimmi perché… Dimmi cos'è che fa sentire il vuoto che ti toglie tutto e fa finire il gioco dimmi cos'è dentro di te, dimmi perché… A braccia alzate verso il cielo nella notte te ne andrai e a pugni chiusi sulla vita la tua vita graffierai… Dammi la mano fammi sognare dimmi se ancora avrai al traguardo ad aspettarti qualcuno oppure no… Dimmi cos'è dentro di te dimmi perchè dimmi cos'è dentro di te dimmi perchè...

Quando meno te lo aspetti, in un disco trovi un piccolo capolavoro di canzone: ecco l’Ultima Salita dedicata a Marco Pantani, detto il Pirata. Questo nome evoca salite impressionanti quali: il Mortirolo, l’Alpe di Huez, il Guzet Neuge, Madonna di Campiglio, il Mont Ventoux, Il Courchevel, sono tappe storiche del Giro D’Italia e del Tour de France, dove il Pirata ha tagliato in solitario, il traguardo a braccia alzate. Eppure, Marco, il pirata e’ morto da solo in una stanza d’albergo di Rimini per un attacco cardiaco, conseguente ad un’overdose di cocaina. I Nomadi, regalano a modo loro uno spaccato della vita di questo atleta. E’ vero, correva piu’ veloce del vento, e fu fermato per una piccola percentuale in più di ematocrito, una bazzecola che pero’ e’ bastato per farlo rotolare a terra, come la peggiore delle cadute, con un epiteto, una parola, che fa paura a tutti: “drogato”. Vieni scoperto, sei colto in fragrante e ti vergogni, non reggi la pubblica opinione che fa i titoloni su tutti i giornali. E mentre Marco provava a risalire una china, altri due gravi incidenti: una macchina che lo investi’ fratturandogli una gamba, poi un’altro banale incidente (un gatto che gli attraverso’ la strada), gli provocarono altri lunghissimi stop che misero in pericolo la sua carriera. Ma Marco, con grande spirito, tornera’ ancora in sella alla sua bicicletta, come gia aveva fatto un altro grande ciclista del passato, tale Gino Bartali. Ma non era sicuramente piu’ lui. Anche se restava ancora con i primi, le gambe non erano piu’ le solite. Forse da questi episodi supersfortunati che avrebbero steso chiunque, inizio’ quella depressione che lo porto’ alla fine. Marco si sentiva sempre piu’ solo, vittima sacrificata dei mass media che ogni giorno non perdevano occasione per attaccarlo sulla stampa nazionale come un pessimo esempio da seguire. Nessuno immaginava pero’ il dramma umano dell’uomo Pantani; nessuno sapeva, nemmeno i suoi parenti piu’ vicini, quello che il ciclista provava e passava in quei momenti… cosi’, immagino cominciava quel calvario della droga, che lo avrebbe portato alla fine. Ma non fu suicidio. In quel giorno d’inverno (era il 14 Febbraio 2004), Marco ha iniziato quell’ultima salita che non ha avuto discesa. Ha trovato il suo sole. E infatti il Pirata morira’ da solo. Impressionante, secondo me il testo della canzone: “Dimmi cos'è che fa sentire il vuoto che ti toglie tutto e fa finire il gioco, dimmi cos'è dentro di te, dimmi perché…” e ancora: “A braccia alzate verso il cielo nella notte te ne andrai e a pugni chiusi sulla vita la tua vita graffierai…”. Canzone bellissima, che fa di un atleta un eroe, ma che in fondo eroe non era. Gli eroi sono altri… e certo con altri valori che non siano una dose di cocaina. Pero’ il Pirata era sicuramente un grande atleta, questo si. Dammi la mano, fammi sognare… ed io, li ricordo, quei pomeriggi incollati alla tv in cui sapevamo che lui correva ed aspettavamo l’arrivo di una tappa, sicuri delle sue vittorie. Ci faceva sentire orgogliosi di essere italiani. Pero’ nessuna immaginava quel che lui provava: paura, vuoto, solitudine, dramma. I Nomadi con l’atmosfera di questa splendida canzone, forse ci ingannano sulla vita di questo atleta, facendolo apparire un grande. Chi sbaglia pero’ paga e Marco Pantani ha pagato con la vita alcuni suoi sbagli. Una volta tanto li perdono, perche’ in fondo rendono omaggio alla vita di quello che e’ stato, senza dubbio un grandissimo atleta, ma anche un debole uomo. Forse ho avuto un giudizio troppo crudo su Marco Pantani, ma penso realista. Resta infine l’atmosfera di un’altra splendida canzone in piena tradizione Nomade. Ancora una volta con tantissimo sentimento. Renzo.

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Commenti al Post:
consonni.l
consonni.l il 29/04/08 alle 13:19 via WEB
Grazie Renzo per tutto quello che hai scritto!, Marco come hai detto tu, ha pagato nel modo peggiore i suoi sbagli, sbagli che come te gli perdono, era prima che essere IL PIRATA, un uomo, con pregi e difetti come ogni altro uomo su questa terra, lui purtroppo certi errori li ha pagati più di altri, perchè purtroppo lui era MARCO PANTANI e da MARCO PANTANI ci si aspettava sempre il massimo, e quel massimo purtroppo poteva averlo solo in quel modo, modo che anche lui sono certa non apprezzava. Ma lui non morirà MAI, lui E' SEMPRE VIVO perchè io (come penso tu e chi la pensa così) non lo lascio morire, il suo ricordo rimarrà per sempre nel mio cuore, nella mia mente e nella mia anima. Ho visto Marco passarmi davanti casa quando avevo 12/13 anni, aveva la maglia rosa, e quella volta vinse sia giro che tour. Mi manca! il ciclismo dopo la sua scomparsa, non l'ho più voluto vedere, non ci sono riuscita più anche se ho tentato, ma senza di lui...non ha più senso per quanto mi riguarda. Veronica
 
StoriediMare0
StoriediMare0 il 01/05/08 alle 17:45 via WEB
Renzo ti ringrazio per quello che hai scritto, purtroppo, Marco ha pagato più di tanti altri e non è riuscito a reagire a tutto quello che gli è capito! Ho smesso di seguire il ciclismo, le emozioni che mi dava Pantani non me le dà più nessuno. L'immagine più bella è quella di un Marco sorridente e con le braccia alzate che taglia l'ennesimo traguardo. Nadia
 
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