...RIFLESSI DI VITA

Campi magnetici: ancora il wi-fi sotto accusa.


L'utilità del wi-fi la conosciamo tutti. Connessione veloce e soprattutto wireless, senza bisogno di fili, cavi e condizionamenti vari. Un po' meno sappiamo dei suoi effetti collaterali per la salute: i rischi per gli adulti sono pressochè nulli ma, come sostiene il Codacons alla luce di uno studio californiano pubblicato su Nature's Scientific Reports, per i nascituri la situazione è diversa.Secondo la ricerca, l'esposizione in utero a campi magnetici relativamente forti, come quelli generati dai forni a microonde o dai dispositivi wi-fi, aumenta infatti il rischio di obesità nei bambini. I ricercatori sottolineano in particolare che, se l'esposizone è alta, il rischio di avere un bambino obeso aumenta del 69%. Lo studio, condotto dal consorzio Kaiser Permanente, ha seguito le gravidanze di centinaia di donne americane, monitorando poi gli sviluppi di crescita di 733 dei loro figli fino ai 13 anni di età, in 33 fasi diverse dalla vita.L'analisi finale dei dati ha rivelato un legame direttamente proporzionale tra livello di esposizione a campi elettromagnetici e obesità. Una conclusione allarmante per il Codacons che, in applicazione del principio di precauzione e in attesa di un responso definitivo da parte degli scienziati, chiede di interrompere "la corsa ai dispositi wi-fi, intrapresa ormai da molti comuni".Sono infatti sempre più numerose le amministrazioni che hanno realizzato o stanno realizzando la copertura wi-fi dell'intero territorio comunale, per permettere l'acceso gratuito alla rete internet a cittadini e turisti. Un tipo di connetività, sottolinea l'associazione di consumatori, che "sembra essere ormai diventata una gara politica in nome della modernità: peccato che nessuno sia ancora in grado di escludere possibili conseguenze negative sulla salute dell'uomo, come dimostra lo studio appena pubblicato".Per questo, secondo il Codacons, andrebbe almeno proibita l'installazione del wi-fi in prossimità di asili, scuole, parchi pubblici, ospedali, biblioteche e altri luoghi sensibili, frequentati da bambini e donne incinta.