...RIFLESSI DI VITA

La Legge di stabilità in breve


Oltre alle legittime critiche e prese di posizione sulle norme che penalizzano il lavoro, in particolar modo quello del pubblico impiego, penso sia utile fare un breve riassunto di tutto quanto previsto dalla Legge di stabilità.La Legge di stabilità dovrebbe raccogliere circa 13 miliardi e, tra le principali misure, aumento di un punto l’Iva dal mese di luglio del 2013, taglio di un punto le aliquote Irpef sui redditi più bassi, finanziamento delle spese indifferibili, introduzione delle agevolazioni fiscali per la produttività e  tutela di una ulteriore fetta di esodati.Secondo il governo, la manovra di bilancio non modifica i saldi di finanza pubblica ed è coerente con l’obiettivo del pareggio di bilancio strutturale nel 2013.Limitando l’analisi al solo 2013, dal lato delle minori uscite le principali fonti di copertura sono:i tagli ai trasferimenti di Regioni ed enti locali  e al fondo sanitario nazionale   la riduzione del Fondo per gli interventi strutturali di politica economica; i tagli ai progetti speciali degli enti previdenziali .Dal lato delle maggiori entrate spiccano:la stretta su deduzioni e detrazioni : la stabilizzazione delle accise su gasolio e benzina per il sisma in Emilia Romagna; la tassa sulle transazioni finanziarie; la minore deducibilità delle auto aziendali;la tassazione delle riserve per le compagnie di assicurazione;il differimento dei termini per il riconoscimento dei maggiori valori dovuti al riallineamento fiscale da parte delle banche.Sul fronte degli impieghi, le principali voci sono:l’aumento di un punto anziché di due dell’Iva; la riduzione dell’Irpef sui redditi fino a 28.000 euro;le agevolazioni fiscali sulla produttività; gli esodati; il fondo per interventi urgenti a favore di università, famiglie, giovani e le zone terremotate de L’Aquila.  Esaminiamo solamente i due punti cardini, praticamente quelli che ci riguardano più da vicino. 1)- IVA SALE  DI UN PUNTO. CALA IRPEF SU REDDITI BASSILe aliquote Iva del 10 e del 21% saliranno dal primo luglio del 2013 di un punto percentuale.Le aliquote Irpef sui primi due scaglioni di reddito (da zero a 15.000 e da 15.000 a 28.000 euro) scenderanno dal 23 al 22% e dal 27 al 26%.Palazzo Chigi giustifica la manovra fiscale con l’obiettivo di “introdurre un importante elemento di equità nella revisione della tassazione sui redditi e agevolare i consumi delle famiglie”.Spostare il prelievo fiscale dalle imposte dirette a quelle indirette dovrebbe anche ridurre i prezzi delle esportazioni e aumentare i prezzi delle importazioni, migliorando la bilancia commerciale. 2)- STRETTA SU DETRAZIONI E DEDUZIONIPer i redditi superiori a 15.000 euro sale da 129,11 a 250 euro la franchigia sulla maggior parte delle detrazioni e deduzioni.Viene inoltre introdotto un tetto di 3.000 euro agli oneri detraibili, con l’esclusione delle spese sanitarie.L’intervento va a ridurre la quota “scaricabile” sul fisco di numerose spese:assegni al coniuge; donazioni; interessi passivi sui mutui; costi sostenuti per corsi di istruzione superiore e universitaria; premi per assicurazioni sulla vita; erogazioni a Stato, Enti territoriali, Fondazioni. “In deroga” allo Statuto del contribuente, il nuovo regime si applica retroattivamente “a decorrere dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2012″. Che Dio ce la mandi buona!