Dies irae

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Tutto ebbe inizio intorno alla seconda metà degli anni 70 con la geniale idea del "buono disco". Piuttosto che scervellarsi nell'ardua impresa di scegliere autore e titolo da regalare in occasione delle feste, per lo più di compleanno, per lo più fatte in casa, per lo più col giradischi nero, e per essere più precisi, col giradischi di "selezione reader 's digest ", il buono disco risolveva efficacemente la questione. Non subito ma nel giro di qualche anno,  nacquero le prevedibili "variazioni sul tema " Ci fu chi barattò il buono disco con una stecca di Marlboro,  chi con due buoni disco ebbe in cambio un paio di jeans (Levi's o Roy Rogers,  stop) , chi con tre buoni ottenne un paio di Ray-Ban (usati ma in ottime condizioni). Ci fu persino chi ebbe indietro il buono regalato qualche mese prima,  con la sola bustina cambiata. Il sistema comunque funzionò.Negli anni successivi, la trovata del buono disco,  virò verso quella più generica,  del "buono regalo " che comprendeva praticamente tutto.  Dal pacchetto viaggio alla crociera,  dal "buono vestiti " al "buono libro " e cosi via.Successivamente poi, il fervido sviluppo dell' e-business,  tolse  l 'ingombrante fisicità al buono stesso. Invece di trascinarsi dietro la mole di quell'ingombrante cartoncino,  un rapido sms avvisava il destinatario dell' avvenuta transazione.Di pari passo, procedeva per vie parallele, la scomparsa del "vile denaro".Stando comodamente seduti,  ovunque ci si trovasse,  si poteva scegliere on-line il regalo,  autorizzarne il pagamento e ricevere le varie relative notifiche.L'efficacia di tale sistema si perfezionò ulteriormente, con l'attivazione delle notifiche automatiche delle ricorrenze.Non bisognava più sforzarsi di ricordare il compleanno di figli, genitori, fidanzati, mogli, mariti, amanti, niente di tutto ciò.  Bastava inserire gli eventi su google calendar e tutto era fatto.Dopo l'entusiasmo iniziale però,  anche questo sistema cominciò a scricchiolare...A volte il suono della notifica veniva scambiato per la notifica di una delle quattro o cinque chat che si stavano seguendo.Altre volte la notifica non veniva udita perché lo smartphone era stato  messo, opportunamente  in "mute". Insomma in breve, cominciò a delinearsi un vero e proprio "problema comunitario ".Comparvero allora, delle start up locali, nate con l'obbiettivo di risolvere tale gravoso problema.E ci riuscirono alla grande! In sostanza, bastava che tutto l'entourage familiare, lavorativo o amicale, si registrasse inserendo destinatari, mittenti e disponibilità  dei regali per le varie ricorrenze,  che il sistema,  opportunamente calibrato,  calcolasse un vero e proprio bilancio dare - avere presentando all' utente il conto finale.  In addebito o in accredito.Non si riceveva più nessun regalo, è vero, per contro, però nemmeno lo si faceva e  si era tutti con la coscienza a posto.  Una multinazionale fiutata la portata imprenditoriale di tale iniziativa, rilevò tutte le varie start up territoriali, creando il consorzio unico:  "gift no problem",  operativo su scala mondiale. Dopo qualche anno, vedendo  consolidato il successo dell'operazione,  i governi,  "statalizzarono" l'apparato inserendo questa " gift tax " nel cumulo delle spettanze a carico del cittadino, ovviamente al solo fine di renderlo  sempre più spensierato.Il 25 agosto 2020,  il server TH1, bare-bone controller di primo livello,  collassò bloccando cosi il complesso sistema di reti e sottoreti vitale per l 'esercizio del sistema.L'umanità ricevette un messaggio push che notificava il default del sistema di scambio dei regali, avvertendo gli utenti di una probabile quanto definitiva perdita dei dati.Quel 25 agosto, Pedro, giovane ispanico di Fresno, compiva sei anni.  La festicciola, avrebbe comunque avuto luogo ma l'atmosfera dei parenti, a causa del crash del sistema automatico di distribuzione dei regali,  non era delle più allegre.Il nonno era scivolato in un mutismo stranito quanto indecifrabile, poi si era chiuso in garage in mezzo a vecchi attrezzi e cianfrusaglie varie.Di sera poi, si era presentato a casa del nipote con un grosso involto.Con mezzo vecchio asse da stiro in faggio, tre cuscinetti a sfera usati ma ancora efficienti,  40 cm di legno tondo ricavato da un vecchio manico di vanga e un bullone da 8 cm recuperato da una vecchia lavatrice,  aveva realizzato l'antenato dello skateboard, un  carretto a cuscinetti identico a quello con cui giocava da bambino. Quel 25 agosto, un piccolo ispanico di nome Pedro, fu probabilmente il bambino più felice della terra. E suo nonno salvò il mondo.