UN TEMPO NEL MEZZO

PEDOFILIA E VIOLENZE


DAL BLOG DI MAX FRASSIlunedì, 19 gennaio 2009 Ci sono notizie che non si riesce a commentare. Ma che danno l’idea, alla perfezione, purtroppo per chi le ha vissute,  su quanto devastante sia questo cancro chiamato pedofilia:Vede il padre abusare della sorella bimbo di 8 anni colpito da maloreRievocati in Tribunale il dramma e il malore di un bambino di otto anni che ha visto il padre violentare la sorella quindicenneAgli occhi di un bambino di otto anni tutto quello non poteva avere un senso. Troppo per la sua innocenza, troppo per la sua capacità di comprensione. E il cuore gli ha ceduto e l’emozione quasi lo ha ucciso: colpito da una crisi cardiaca, il piccolo è stato salvato dai medici del Gaslini che lo hanno tenuto in cura per una decina di giorni.È successo in una casa genovese. Una violenza sessuale di un padre nei confronti della figlia quindicenne, scoperta dalla madre, davanti agli occhi sgranati di un bimbo che chiameremo Marco. Impossibile da descrivere, ora, un simile dramma. Impossibile da tollerare per un cuore così piccolo. La madre ebbe un malore accasciandosi sul pavimento della camera, mentre il padre reagiva minacciandola di morte, invitando il piccolo Marco a portargli il coltello perché doveva «ammazzarla».È una storia di una brutalità inaudita quella che una donna di origine ecuadoriana ha dovuto ripercorrere martedì mattina davanti al giudice Marco Devoto, al pubblico ministero Cristina Camaiori e al difensore dell’imputato, l’avvocato Danilo Noli. In aula non c’era la persona accusata di quello stupro e di tutto quanto era seguito. Da quando la denuncia fu presentata alla polizia, di lui non c’è più traccia. È fuggito da sua moglie e dai suoi figli, dalla sua casa, il luogo nel quale dava sfogo ai suoi istinti animali. E dal rischio, fondato, di una condanna.I retroscena di questa vicenda sono emersi soltanto ora. Al processo. Solo a distanza di tempo la donna ha trovato la forza e il coraggio di liberarsi dai ricordi. Il dramma di Marco non era mai stato rivelato. Non c’era nel fascicolo processuale, che ha raccolto le carte delle indagini seguite dai poliziotti della squadra mobile specializzati nei reati contro i minori (il pool che dopo aver fermato Edgard Bianchi, il maniaco degli ascensori, è stato sciolto e accorpato alla sezione omicidi).postato da: maxfrassi alle ore 10:40 | Link | commenti (2)