UOMINI o... BASTARDI

Post N° 2


  CONQUISTATA...COL CAVOLO...!!! Ero per strada quando la vidi per la prima volta. Incrociai i suoi occhi verdi e il suo sorriso caldo in quella sera gelida d’inverno e ne fui subito rapito. Avevo appena finito di acquistare in un supermercato delle verdure che avrei cucinato il giorno dopo per una cenetta intima a lume di candela con un’amica. Non ho saputo resistere alla tentazione di seguirla, era entrata in un bar noto della mia città sedendosi nell’apposita saletta dedicata alla degustazione di thè particolari. Volevo conoscerla…dovevo…non so il perché di quella bramosia improvvisa per una donna che avevo visto solo pochi attimi prima. Stavo per pormi domande futili ed inutili alle quali decisi che avrei risposto in un altro momento. Cercavo in quegli attimi una strategia che mi permettesse di avvicinarla con una scusa più che plausibile; i pensieri correvano freneticamente, come impazziti, le sinapsi erano in fibrillazione alla ricerca di un soluzione che non mi avrebbe creato “spiacevoli incidenti”. Il pensiero alla fine elaborò la più semplice delle strategie: “Prendi un vassoietto di pasticcini e portaglielo al tavolo!”. Avevo notato infatti che aveva solo preso del thè e nient’altro in aggiunta. Il barman era un mio amico e avendo intuito le mie intenzioni preparò quanto gli avevo chiesto. Appoggiai la busta della spesa dietro al bancone, mi tolsi la giacca (indossavo una camicia bianca…che combinazione!), mi feci dare un grembiule da cameriere e mi precipitai immediatamente nella saletta. Mi avvicinai al suo tavolo continuando a guardarla intensamente, le sorrisi porgendole la guantiera dicendole che era offerta dalla casa. Mi guardò rispondendomi con un sorriso che non era usanza di quel bar offrire ai clienti dei pasticcini in aggiunta al thè. Velocissimo incalzai: - “E’ vero signora, ha perfettamente ragione, non è un usanza della casa ma…del cameriere…mi perdoni se mi sono permesso di…” - e lei di rimando, senza darmi il tempo di terminare la frase, mi chiese: - "Cosa vuoi esattamente?" - le risposi: - “Conoscerti…semplicemente!”.- Lei: Pensi di avere delle ottime possibilità che la cosa ti riesca?- Io: Non riesco a pensare a niente altro che non siano i tuoi occhi e il tuo sorriso.- Lei: E’ troppo scontata come risposta credo che tu possa fare meglio. Cos’hai da offrire veramente…adesso…ora…che non siano le solite tattiche e la tua banalità?.- Io: Va bene...dammi solo un minuto...torno subito!.Mi precipitai verso il bancone, stavo rimettendomi la giacca quando l’amico barman sarcasticamente mi lapida con una frase accompagnata da un sorrisino ironico che diceva pressappoco così: - “Ahi, ahi… non ti trovo in forma smagliante, vedo che le cose con la signora di là stanno andando alquanto male per te!”. Pensai che forse in fondo aveva ragione, tra l’altro mi resi immediatamente conto che LEI era un “tipino niente facile” e che anzi avrei dovuto stare molto attento se non volevo essere…"Colpito e…affondato!". Certo che fare la figura di un qualunque dongiovanni da strapazzo premeva fastidiosamente sul mio IO, e una sconfitta, in tal senso, non mi faceva assolutamente piacere. Ripensavo continuamente a quella sua ultima frase lanciatami come una sfida… “Cos’hai da offrire veramente…adesso…ora…che non siano le solite tattiche e la tua banalità!". Senza più pensarci sopra tornai da lei esclamando con il mio solito sorriso:- “Questa è l’unica cosa che posso offrirti adesso…ora…a parte le mie tattiche e la mia banalità!” - e così dicendo, le porsi un mazzo…di verdure. Già…quelle che avevo comprato poco prima al supermercato. Avevo preparato in pochi istanti un bouquet dalla scenografia davvero simpatica e deliziosa composto al centro da un carciofo, ai lati cavoletti di Bruxelles e avevo completato “l’opera floreale” con delle foglie di sedano e basilico. "Sai...i fiori in questo momento sarebbero stati troppo...scontati e banali. Tieni...per te...semplicemente! ". Non potè fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata - “Daria…mi chiamo Daria!” - disse continuando a ridere. Quella, per me, fu una delle più grandi conquiste. Il sorriso di una donna, come i suoi baci, quando partono dalle sensazioni e dalle emozioni più semplici e spontanee, sanno essere più dolci di qualunque altra cosa a questo mondo…basta saperli veramente assaporare con le papille del cuore e dei pensieri.