UOMO NATURA

Grillo Scuoterà L'Europa Contro La Merkel?


La disoccupazione di massa e la trappola del debito, hanno portato l'Italia verso un nuovo trend politico che sta facendo breccia anche nella Germania stessa. Grillo ora è il capo del partito più grande infatti gli altri partiti non sanno come formare un governo, lo stato d'animo inquieto degli italiani spazzerà via l'establishment, e probabilmente anche l'euro dall'Italia. 
L'euro era il tema più importante di Grillo, gli sviluppi economici e politici lo hanno supportato, per quello che ne sappiamo Grillo è un democratico, non è un uomo di destra, al contrario degli euroscettici tedeschi dominati dai nazionalisti, pronti a fondare un nuovo partito. Grillo è supportato da economisti rispettati. Il Nobel Paul Krugman ha già dialogato in video con Grillo. Il premio Nobel Joseph Stiglitz lo consiglia sui temi economici insieme all'economista francese Jean-Paul Fitoussi. Il M5S di Grillo non è una versione sovradimensionata dei Pirati o dei Freie Wähler, (due partiti tedeschi, il primo legato a Internet, il secondo una lista civica scettica sull'euro). I suoi elettori arrivano principalmente dalla sinistra. Grillo rappresenta la protesta contro un establishment. Grillo è indirettamente il vero capo dell'opposizione in Germania, perché alla fine è stata la politica di Angela Merkel ad aver imposto all'Europa questo riequilibrio asimmetrico. Le élite europee non capiscono più il mondo perché non si sono mai confrontate intellettualmente con la Grande Depressione, e stanno ripetendo esattamente tutti gli errori del passato, e come i loro antenati stanno applicando alla macroeconomia tutte le inutili formule dell'economia aziendale, continuando a sottovalutare gli effetti devastanti di tali politiche. Non capiscono il fenomeno Grillo, sia nella sua portata politica che in quella economica.
Nel frattempo, l'economia italiana continua ad essere erosa. Secondo gli ultimi dati, i tassi di interesse per le aziende in Italia e Spagna sono di nuovo cresciuti. L'effetto del programma di acquisto dei titoli di Stato è quasi evaporato. Gli investimenti nel settore privato sono ai minimi. I consumi privati e pubblici cadono in picchiata. La recessione del 2012 si è tramutata nella depressione del 2013.Le elezioni del febbraio 2012 non sono state un piccolo incidente di percorso nel funzionamento della macchina democratica, da correggere con nuove elezioni.Al contrario, sempre più elettori si avvicinano a Grillo, e l'establishment politico italiano reagisce sconcertato con una scarsità di lungimiranza che non fa altro che peggiorare la loro situazione. Si chiede un governo di esperti, un nuovo Mario Monti, che però alle elezioni è arrivato ultimo. Probabilmente ci sarà qualcun altro, grazie a Napolitano, qualcuno che continui sulla scia di Monti, che della depressione italiana non potrà cambiare nulla, solo peggiorarla. Per realizzare le riforme veramente importanti, fine della politica dei tagli, riforme politiche, liberalizzazione del settore dei servizi, c'è bisogno di un vero governo politico che detto in parole povere significa fine della egemonia della grande finanza internazionale sulla politica interna italiana.La sola possibilità, senza andare a nuove elezioni, sarebbe una grande coalizione sull'esempio tedesco, ma è destinata a fallire per l'eccesso di animosità degli attori principali. Perciò siamo all'inizio di un ciclo di elezioni, governi tecnici, nuove elezioni, una probabile nuova vittoria di che porterà l'Italia all'uscita dall'euro, e magari non sarebbe da escludere una unione dei paesi latini Italia, Francia, Spagna e Portogallo.Fino a quando il governo sarà in discussione, nessuno investirà in Italia. Il sogno dell'uscita è una profezia che si avvera e a differenza della Germania negli anni Trenta, l'Italia resta una democrazia pacifica. Perlomeno questo il mondo non ce lo può negare a rivalsa della vera comicità della nostra casta che ci ha fatto diventare lo zimbello di tutti i media internazionali.Questa è davvero una buona notizia.