UOMO NATURA

Elezioni Italiane?, Ma Se Siamo Prigionieri Della Troika....

Il mondo politico italiano nel nuovo Parlamento, ed anche il "Movimento 5 Stelle", per colpa della casta e dei media corrotti, vivono in una nuvola lontana dalle drammatiche scadenze della crisi economica e dai vincoli europei.

Nessuno tiene in considerazione le politiche di austerità che ci hanno portato ai confini della catastrofe sociale in cui già è sprofondata la Grecia e in cui stanno scivolando Portogallo e Spagna.

Il prossimo governo, ammesso che se ne faccia uno, deve sottostare alle decisioni assegnate dagli impegni assunti dal governo Monti e approvati quasi alla unanimità dal precedente Parlamento. Questi impegni sono stati totalmente ignorati nella campagna elettorale da tutti i partiti.

I vincoli del pareggio di bilancio in Costituzione, che nessuna delle attuali forze parlamentari ha messo in discussione, faranno aumentare la crisi economica che volutamente sembra sparita sui media, come le servitù economiche contenute nel Fiscal Compact europeo, da noi sottoscritto nel totale vuoto di informazione della opinione pubblica; patto che ci impegna a venti anni di politiche di austerità, tagli sociali, controriforme, per dimezzare il debito pubblico e pagarne i lauti interessi al sistema finanziario.

Il tutto senza considerare che le autorità europee, da questa primavera, avranno il potere di controllo sulle nostre decisioni, mentre dall'autunno potranno addirittura correggere il nostro bilancio, se non sufficientemente austero e rigoroso, esautorando il Parlamento.

Questo risulta dai patti che hanno commissariato il nostro paese e sottoposto tutto il continente al governo autoritario della Troika formata da Fondo Monetario Internazionale, Banca Europea, Commissione Europea.

La Troika macchiatasi dei più infami crimini economici in Grecia, ora sta preparando la stessa ricetta per Cipro, Portogallo, Spagna e ha messo noi sotto osservazione. 

Incredibilmente tutte le forze parlamentari parlano solo di politica interna ed i cittadini italiani continuano a non sapere che la loro democrazia è commissariata, che le decisioni più importanti sono già prese a priori di chiunque governi.

In tutta Europa il confronto politico principale avviene attorno alle politiche di austerità, e per fortuna cresce nelle opinioni pubbliche il rifiuto verso di esse, cioè altrove è il principale oggetto del confronto e dello scontro.

Chi l'ha detto che si deve continuare a morire per il debito? Dove è scritto che bisogna cancellare l'Europa civile e sociale per far quadrare i conti della finanza, così come vogliono le banche tedesche e i vari Marchionne sparsi per il continente?

Le politiche di austerità sono il nemico principale della democrazia in Italia ed in Europa. La lotta alla corruzione politica e ai privilegi di casta, per quanto essi siano intollerabili, è solo una piccola parte della lotta alle ingiustizie sociali.

Le grandi banche e la grande finanza in un solo minuto possono depredarci ben più di quanto possa fare la più corrotta delle caste politiche in una intera legislatura.

In Portogallo un milione e mezzo di persone è sceso in piazza con un semplice ed inequivocabile appello: "Que se lixe a Troika" ( che si fotta la Troika ).
Nella Svizzera delle banche i cittadini hanno deciso con un referendum di mettere un tetto ai super-bonus dei manager. In tutta Europa si diffonde uno spirito antiliberista e anticapitalista.

Noi, per colpa di media insulsi siamo molto lontani dalla realtà, tutto il nostro conflitto politico sembra ridotto alla questione del potere dei partiti, nessun mezzo di informazione accenna al potere della Troika o delle multinazionali, ed il rifiuto delle politiche di austerità che è alla base dello sconquasso delle elezioni; ben presto lo spirito della rivolta sociale che percorre il nostro continente si manifesterà anche da noi, e la democrazia italiana che oggi ci pare bloccata si rimetterà in moto quando sarà sottoposta al conflitto tra le scelte vere da compiere.

(Giorgio Cremaschi, "Il governo che verrà e la sfida alla dittatura della Troika", da "Micromega" del 5 marzo 2013)