NUR ALA NUR

VECCHIAIA...


BISMILLAHIAS SALAMU ALAYKUM......NAMASTE'..SHALOM..PACE..Per te amata Salsabil , e per chi come te  ha dato tanto da dimenticare perfino di lasciare qualcosa da masticare per  se stesso......"...Un terribile fardello e' la vecchiaia, sia per l'uomo che per la bestia.   E noi uomini l'abbiamo resa doppiamente gravosa con la nostra noncurante insensibilita'.   Ad un bambino, noi profondiamo ogni cura ed affetto. Ma ad un uomo gravato dall'eta', riserviamo indifferenza piuttosto che attenzione, disgusto invece che simpatia.  Siamo tanto impazienti di veder un infante diventare grande, quanto lo siamo di veder un vecchio inghiottito dalla tomba.Eppure, il giovanissimo e il vetusto sono egualmente indifesi. Ma mentre l'impotenza del giovane richiama l'amorevole e disinteressato aiuto di tutti, quella del vecchio riesce a cattivarsi solo la riluttante cooperazione dei pochi. Quando la parola deve bussare ripetutamente e rumorosamente per guadagnarsi accesso ad un orecchio una volta sensibile al piu' leggero sussurro;quando il limpido occhio di un tempo diviene una pista da ballo per le piu' misteriose macchie ed ombre;quando l'alato piede del passato diventa un pezzo di piombo, e quando la mano che modello' la vita si trasforma in uno stampo rotto;quando il ginocchio e' disarticolato e la testa e' come un pupazzo attaccato al collo;quando le macine son consumate e lo stesso  mulino e' ridotto ad una desolata cava;quando l'alzarsi significa sudar con l'ansia di cadere, e quando il sedersi vuol dire assidersi col doloroso timore di non rialzarsi piu';quando il mangiare e il bere sono accompagnati dal terrore delle loro conseguenze, e quando l'astensione da cibi e bevande equivale ad esser braccati dalla Morte;si, quando la vecchiaia s'impossessa di un uomo, ebbene, quella e' l'occasione di prestargli orecchi ed occhi, di dargli mani e piedi e di rinvigorire le sue deboli forze con l'amore, si da dargli l'impressione che, nei suoi calanti anni, egli non e' meno caro alla Vita di quanto non lo fosse nella sua crescente infanzia e adolescenza.Ottant'anni amata Salsabil non sono, nell'eternita', altro che un momento. Ma un uomo che ha seminato se stesso per ottan'anni, e' molto di piu' che un'istante.  Egli e' il cibo di tutti coloro che raccolgono la sua vita. E qual'e' la vita che non e' raccolta da tutti?Non stiamo noi mietendo, proprio in questo momento, le vite di ogni uomo e donna che abbiano mai camminato su questa Terra?  Che cos'e' il nostro linguaggio se non il raccolto del loro modo di parlare?  Che cosa sono i nostri pensieri se non le spigolature dei loro? Perfino i nostri indumenti, le nostre dimore, i nostri cibi, le suppellettili, le leggi, le tradizioni e le convenzioni di coloro che sono stati prima di noi?Noi siamo coloro che seminano, quelli che mietono, la messe, il campo e l'aia....Un vecchio la cui vita e' stata da noi accantonata nei granai, e' certamente meritevole delle nostre massime cure..........E'vera ingratitudine trarre profitto dal latte di un animale e poi, quando esso non puo' piu' darne, porre la lama del macellaio alla sua gola!HUWA AL HALIMALLAHU AKBARSalamNur ala Nur