NUR ALA NUR

VELI E SIGILLI...


BISMILLAHIAs salamu alaykum..namaste'..shalom..pace....."..Come rompere i propri sigilli, per liberarsi dei propri veli?...Come dissuggellare le nostre labbra e come scoprire i nostri occhi?...Come rivelar noi stessi a noi stessi nella pienezza della gloria che ci appartiene?..I nostri occhi sono velati da troppi, troppi veli, qualunque cosa noi guardiamo, non e' altro che un velo.Le nostre labbra sono suggellate da troppi, troppi sigilli.  Ogni parola che noi pronunciamo, non e' altro che un sigillo.Poiche' le cose, qualunque sia la loro forma e natura, non sono che veli e fasce con cui la Vita e' fasciata e velata.  Come puo' il nostro occhio, che e' solo un velo e una fascia, guidarci verso cose diverse da fasce e veli?      E le parole, non sono forse esse sigillate in lettere ed in sillabe?  Come puo' il nostro labbro, che e' solo un sigillo, pronunciare cose diverse da sigilli?L'occhio puo' velare, ma non puo'forare i veli.  Il labbro puo' sigillare, ma non puo' rompere i sigilli.   Non chiediamo di piu' ne' all'uno ne' all'altro.  Quella e' la loro parte di lavoro corporeo, ed essi la eseguono bene.Con il deporre veli e l'applicar sigilli, essi chiamano noi ad alta voce perche' andiamo e cerchiamo quel che c'e' dietro ai veli, ed indaghiamo su cio' che sta sotto i sigilli.Per forare i veli, noi abbiamo bisogno di un occhio diverso da quello protetto dal ciglio, dalla palpebra e dal sopracciglio...Per rompere i sigilli, noi abbiamo bisogno di un labbro diverso dal comune pezzo di carne che si trova sotto il naso.   Se desideriamo veder bene le altre cose, cominciamo col guardare bene il nostro occhio.  Non con l'occhio, ma attraverso questo dobbiamo noi guardare per poter vedere tutto cio' che si trova al di la' di esso.Se vogliamo dir bene le altre parole, prima diciamo bene labbro e lingua. Non con il labbro e con la lingua, ma attraverso questi dobbiamo parlare per poter dire tutte le parole che si trovano al di la' di essi.Se noi vediamo e parliamo nel modo giusto, non dovremmo vedere altro eccetto noi stessi, ne dire alcuna cosa all'infuori di noi stessi. Poiche', in tutte le cose e al di la' di ogni cosa, come pure in tutte le parole  e al di la' di ogni parola, noi siamo coloro che vedono e che parlano.Se, quindi, il nostro mondo e' un tale sconcertante enigma, e' perche' noi siamo quello sconcertante enigma.  E se il nostro dialogo e' un tale doloroso labirinto, e' perche' noi siamo quel doloroso labirinto.Lasciamo le cose come stanno, e non ci sforziamo di cambiarle, poiche' esse sembrano quel che sembrano solo perche' noi appariamo come appariamo.  Esse non vedono e non parlano se noi non prestiamo loro la vista e la parola  ( a quanti casi prestiamo la nostra attenzione offrendo cosi' il nutrimento che serve loro per continuare a crescere; in televisione, sui giornali: scandali, oscenita', orrori. Se chiudessimo le pagine e l'ascolto, non avendo piu' la nostra attenzione quel genere di prodotto non avrebbe pił motivo di esistere, quanto spazio diamo ai pettegolezzi, alle menzogne  durante la nostra giornata, dagli stessi nostri blog ci rendiamo complici).  Se esse parlano in modo aspro, guardiamo solo la nostra lingua.  Se esse hanno un brutto aspetto, guardiamo prima e solo il nostro aspetto......Non chiediamo alle cose di disfarsi dei loro veli.  Sveliamo noi stessi, ed ogni cosa sara' rivelata. Non chiediamo alle cose di rompere i loro sigilli. Dissuggelliamo noi stessi, e tutto sara' dischiuso.La chiave per svelarsi, e per dissuggellarsi e' una parola che noi teniamo sempre fra le labbra.   Di tutte le parole, essa e' la piu' sottile e la piu' grande...LA PAROLA CREATIVA....."...AL MERCATO DELLE PAROLE SI VENDONO PAROLE E PAROLE;  A CENTO A CENTO,  A MILLE A MILLE VENGONO I PAROLAI.   HAI QUALCOSA DA DIRE?  AL MERCATO DEI CIARLATANI NASCONDILO IN SILENZIO...."HUWA AL HAQQALLAHU AKBARSalamNur ala Nur