EFFETTI PERSONALI

"AUTUNNO NEL CUORE" (parte 3a)


 
 ... In fondo, non mi dispiaceva, dopo tanto caldo e un'estate allegramente movimentata, entrare in quel periodo più tranquillo, nonostante l'impegno scolastico. L'autunno, da molti, è considerato un periodo noioso e, da queste parti è anche abbastanza uggioso; ma nel petto sentivo un calore, un desiderio di vivermi quella stagione  appieno, con tutto quello che offriva, che non era poco! Le prime gocce sul viso, mi fecero rallentare il passo: tornare indietro o proseguire? Ero più vicina al bosco, quindi  proseguii, riuscendo a raggiungere i primi alberi, mentre cominciava a piovere. Cercai  quello  che  era stato, nei giorni torridi dell'estate, il nostro  riparo naturale; lì, sotto quei rami fitti fitti, non mi bagnavo. Era straordinario sentire come la pioggia battente, sulle foglie, diventasse musica. Di tanto in tanto, qualche goccia riusciva a cadermi in testa, sul viso, ma sentendo l'acqua che veniva giù, mi sentivo una miracolata. Dopo qualche minuto, come era cominciato, l'acquazzone cessò.  Saltellando per evitare i rivoli d'acqua che, tra radici e pietre, scendevano dalla parte più alta del bosco, mi avviai verso la scala. Quando alzai lo sguardo, trasalii:  avrei dato chissà cosa per vedere l'espressione del mio viso! Davanti a me, l'albero sembrava 'acceso', tanto erano splendenti foglie e frutti, nel pieno della loro maturazione; era sbalorditivo come, in poche settimane fossero tanto cresciuti. Qua e là, tra il fogliame, grappoli di fiorellini simili a campanellini, lo rendevano ancora più bello. Rimasi qualche momento a guardarlo. Era stupendo e, pur non essendo il più grande, rubava la scena a tutti gli altri abitanti di quel luogo.   Il cielo plumbeo della metà di novembre, non faceva più tristezza e quel raggio di sole che attraversava i nuvoloni carichi di pioggia, aveva scelto proprio lui, per posarsi. Sembrava uno splendido albero di natale naturale, di una tale bellezza, che mi impedì di cogliere uno solo dei suoi frutti. Mai avrei rovinato quella meraviglia! Ne raccolsi alcuni che erano caduti,  per portarli a casa... Rimasi ancora un po' a guardarlo, fino a quando il suono del tuono, mi animò a lasciare il bosco. Mi avviai a malincuore, ripromettendomi che sarei presto tornata dal mio amico dalle bacche color cremisi...
  Amistad