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COME CAZZO FAI A DIRE TOGLI LA PIPA DI BOCCA AL MARINAIO

Post n°13 pubblicato il 12 Giugno 2009 da didieramaini

Samp, togli quella pipa dalla bocca del Marinaretto»

LUPO di mare, via la pipa di bocca! Il lupo di mare è il simbolo della Sampdoria, conosciuto anche come Marinaio, Marinaretto, Braccio di Ferro, Baciccia o Baciccin. L’esortazione è del Centro antitabacco dell’Asl genovese, duemila polmoni strappati al vizio in pochi anni, cardiologi e psicologi in prima linea nella battaglia contro il fumo. Piero Clavario, il direttore: «Lo chiediamo con garbo e con rispetto, e con la simpatia che si deve alle cose care. Smetta di rovinarsi la salute, il lupo di mare. E di dare il cattivo esempio alle giovani generazioni».

Qualche settimana fa era successo al regista Jacques Tati, consacrato da una mostra parigina, dover rinunciare all’amata pipa. I cartelloni pubblicitari l’avevano sostituita con una girandola. Polemiche a non finire, e poi la sentenza del garante francese della pubblicità: «I prodotti legati al tabacco possono essere reclamizzati se hanno un’alta valenza culturale».

Che il lupo di mare ce l’abbia è fuori discussione, la società blucerchiata ha tenuto alto il nome di Genova nel mondo e i suoi valori - rispetto delle regole e degli avversari, laicità sportiva, gioia di vivere - sono tuttora indicati come esemplari da chiunque ami il gioco del calcio. E però: la pipa.

«Ma è spenta!», allarga le braccia il presidente Riccardo Garrone, che è la réclame vivente del sigaro toscano: «Sì, semmai dovrei smettere io. Anche perché il marinaio è il simbolo della Sampdoria da 63 anni: che facciamo, lo cambiamo?».

Cambiarlo, mai. Ma si potrebbe fare come con Jacques Tati e mettergli in bocca qualcos’altro, al posto della pipa, tanto per non alterarne l’inconfondibile profilo. Una foglia di basilico? «Per favore». Un pezzetto di rega nisso, radice di liquerizia molto amata dai vecchi genovesi? «No! Il reganisso, no». Un’acciuga salata? «Anche il sale fa male...».

Si accettano suggerimenti, naturalmente in linea con la tradizione pacifica del lupo di mare. Non è un dettaglio: i simboli delle altre squadre di calcio sono bellicosi, il marinaio no. Nello stemma sociale il diavolo milanista agita il forcone, come quello del Manchester United, il toro granata sbuffa davanti a una muleta immaginaria, l’aquila laziale digrigna il becco. E vogliamo parlare del lupacchiotto romano, con la dentatura a sega? O del biscione interista, linguetta biforcuta e occhi maligni?

Certo, il tabacco fa male. Ma la pipa è sempre stata un simbolo di pace, basti pensare al calumet dei pellerossa. Anzi, nella sofisticata tradizione spirituale degli indiani d’America, fumare vuol dire mettersi in comunione con Manitù. Lo sbuffo sale lentamente verso i pascoli del cielo, si confonde con le nuvole, diventa tutt’uno con l’armonia dell’universo...

«Quando eravamo ragazzi», ricorda Piero Clavario, «andava di moda il fumetto di Luky Luke. Gli hanno tolto il mozzicone di sigaretta, che teneva perennemente fra i denti, e lo hanno sostituito con una pagliuzza. Non mi sembra che il suo successo sia diminuito».

Certo, senza pipa il lupo di mare blucerchiato assomiglierebbe terribilmente alla testa di moro che campeggia nella bandiera della Corsica, simbolo tutt’altro che simpatico a saperlo decifrare: in origine il moro era addirittura bendato, essendo uno schiavo, e solo per esigenze turistiche la benda gli è stata alzata sulla fronte. Tuttavia un marinaio fumatore non fa onore al motto sportivo per eccellenza, «mens sana in corpore sano», e rimanda alla brutta immagine del fiato corto. Come fantasticare sugli immancabili trionfi futuri se non si riesce neppure a correre?

Clavario: «Smettere di fumare è tornare a occuparsi di se stessi. Volersi bene, curarsi, cercare di stare meglio per migliorare la qualità della vita. Non può il lupo di mare blucerchiato iscriversi al nostro corso»? Completamente gratuito, a parte la visita iniziale che costa 20 euro e pochi centesimi. Successo garantito nel cinquanta per cento dei casi. Ambulatori a Genova Nervi, Sampierdarena e Arenzano. Centro di riabilitazione disponibile se si prende qualche chilo di troppo. C’è il rischio di mettersi a sbevazzare un po’, per compensare: ma se si trattasse di champagne, via, non sarebbe neanche male.

 

 
 
 

IL SECOLO XIX 6 GIUGNO 2009

Post n°12 pubblicato il 07 Giugno 2009 da didieramaini

CHE GIORNALE DI MERDA

CHE EMOZIONE HO PROVATO A SENTIRE IL DIRETTO INTERESSATO DIRE NO ALLA JUVE E IL PRESIDENTE RICCARDO GARRONE NEL DIRE CHE MAROTTA RESTA A GENOVA AL 2000% NON SAI COME MI DISPIACE PER TE GIORNALISTA BICOLOR.STA VOLTA HAI GUFATO MALE .PENSA ALLA TUA SQUADRA PSEUDO GIORNALISTA , CHE I TUOI FANNO PIANTI ALL'ULTIMA DI CAMPIONATO PER FARSI VEDERE CHE SONO ATTACCATI ALLA MAGLIA E IN TANTO SALUTANO PER ANDARE A PRENDERE PIU' SOLDI  (INTER) HAI FATTO CASSA E BASTA . QUI SOTTO RIPORTO L'ARTICOLO DI IERI :P.S. SOTTOLINEO LE PARTI PIU' FANTASIOSE DELL'ARTICOLO .Marotta alla Juve, sette giorni per decidere

06 giugno 2009

Forse non c’è ancora la firma. L’accordo sì. Beppe Marotta, dopo sette anni, lascerà la Sampdoria. Andrà alla Juventus, che gli ha offerto un contratto di cinque anni. Per le conferme ufficiali bisognerà aspettare ancora qualche giorno. La sensazione è che vi siano un po’ di cose da sistemare. Siamo in una fase in cui alcune operazioni di mercato, per fare un solo esempio, sono già scattate: Marotta può aver dato la propria parola a questa o quella società. È una specie di cambio in corsa, non la situazione che Marotta ama di più, non la situazione che Garrone avrebbe pensato di dover affrontare. Ieri, i due si sono visti a Corte Lambruschini, sede della società blucerchiata. Dopo circa un’ora di colloquio, Marotta ha rilasciato una dichiarazione a Sky. Una dichiarazione delle sue, nella quale, parlando molto, non ha detto nulla, aggirando le domande. Un concetto, però, è parso chiaro: il suo affetto e il suo legame stretto per la famiglia Garrone, per la Sampdoria, per Genova, per i tifosi blucerchiati. Se si esclude il primo periodo della sua carriera, trascorso a Varese, Marotta non si era mai fermato per sette anni nello stesso posto come ha fatto a Genova. La Sampdoria, è chiaro, sta nel suo cuore.

I tempi, però, sono maturi per la svolta clamorosa. Altro che Palombo, altro che Cassano, se ne va lui, il direttore e poi amministratore delegato che questa Sampdoria, la Sampdoria della rinascita dopo gli anni bui della serie B, aveva costruito. L’offerta arriva da una squadra con troppo blasone per essere rifiutata; arriva nel momento giusto della carriera del dirigente, al termine di una gavetta iniziata in provincia e passata a conoscere l’Europa attraverso la Sampdoria. È il coronamento di un cammino sempre in salita, senza un solo passo indietro, percorso in un mondo «di squali» come ama dire lui stesso, senza mai dimenticare un’etica del lavoro.

Le incertezze della dirigenza bianconera, le difficoltà incontrate nel finale di stagione, con l’esonero di Ranieri a due giornate dal termine, hanno convinto John Elkann e Carlo Sant’Albano a offrire a Marotta la carica di direttore generale. Questo è ciò che è accaduto, le frasi dei protagonisti davanti alle telecamere contano relativamente poco: «Io alla Juve? sarei ipocrita - ha detto Marotta - se dicessi di non essere lusingato, ma ho un contratto con la Sampdoria che mi soddisfa, un rapporto con la famiglia Garrone idilliaco. Se ho incontrato Blanc? Sì, sono incontri di routine, si è parlato di tante cose, di calciomercato, di giocatori di Samp e Juve e di Lega».

Più che altro, i due avranno parlato dei rispettivi ruoli. Blanc resterà amministratore delegato, Marotta sarà direttore generale. Il direttore sportivo dovrebbe restare Secco, anche se Marotta ha avanzato una serie di proposte circa la propria squadra in bianconero: vorrebbe portare con sè il segretario generale Marino, uno tra Salvatore Asmini e Fabio Paratici, ds e responsabile del mercato Samp, e Alberto Marangon, capo ufficio stampa della Sampdoria. Non sono dettagli, e saranno argomenti di discussione dei prossimi giorni.

È una svolta secca non soltanto per la Sampdoria. La Juventus di Cobolli Gigli e Blanc è stata una Juventus poco amata, anche a fronte del secondo posto in campionato. È stata una Juventus contestata e irrisa dai propri tifosi, roba mai vista dalle parti di Torino sponda bianconera. La famiglia non ha gradito. Prego Marotta, si accomodi e riporti lo stile in questa casa.

Blanc non sembra averla presa benissimo. Ieri ha puntualizzato: «In questi tre anni, lo staff dirigenziale ha ottenuto grandi risultati, con il bilancio a posto. Marotta è un dirigente della Samp e ha un contratto. Ci si può incontrare anche per altri motivi».

Ma la Juventus di Marotta è già in cammino. È partita dall’annuncio dell’allenatore, Ciro Ferrara, presentato ieri dalla società bianconera dopo aver abbandonato il ritiro azzurro a Coverciano dove faceva il secondo a Lippi. L’amministratore delegato della Sampdoria (lo è ancora) ha dato il proprio via libera al contratto biennale proposto all’ex difensore di Napoli e Juventus.

Il resto arriverà cammin facendo, dopo che Marotta avrà sistemato le sue faccende a Genova. Dove potrebbe arrivare, a sostituirlo, Giovanni Sartori, direttore generale del Chievo (amico di Del Neri, anche lui come il tecnico, ex giocatore blucerchiato), che appare favorito rispetto all’altro candidato, Roberto Zanzi, direttore generale del Siena. Zanzi ha lavorato con Marotta a Ravenna e a Bergamo, seguendone le orme prima di traslocare in Toscana. Entrambi, sono dirigenti stimati che hanno dato dimostrazione di capacità tecniche e di gestione societaria. Il Siena, insieme all’Inter, è l’unica squadra mai retrocessa in serie B. Vi è arrivata sei anni fa, ma da allora non ha mai fallito.

CHE FANTASIA

SIG.Paolo Giampieri

LEI E' UN MITO BELIN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 HA MAI PENSATO DI FARE IL CHIROMANTE MAGARI HA UN FUTURO DAVANTI A SE ROSEO

  | Paolo Giampieri

 
 
 

BENVENUTO MISTER GIGI DEL NERI

Post n°11 pubblicato il 07 Giugno 2009 da didieramaini

 

RAGAZZI NON SI CAPISCE UN CAZZO DI QUELLO CHE DICE HA RAGIONE CASSANO MA BENVENUTO LO STESSO MISTER LEI E' UN GRANDE HA PORTATO UNA SQUADRA PICCOLA IN ALTO E ALL'ATALANTA HA FATTO BENISSIMO HA FATTO UN GRAN GOAL IN QUEL DERBY SPERIAMO SIA DI BUON AUSPICIO PER I PROSSIMI DERBY

 
 
 

BEPPE MAROTTA

Post n°10 pubblicato il 07 Giugno 2009 da didieramaini

 
 
 

GRAZIE CAPITANO

Post n°9 pubblicato il 07 Giugno 2009 da didieramaini

 
 
 
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Data di creazione: 02/02/2009
 

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