Il sotto scala

Valentina


  Valentina…   Valentina… svegliati!  Allora Valentina aprì gli occhi, non si ricordava ciò che stava sognando ma solo che qualcuno in sogno aveva pronunciato il suo nome svegliandola. Non ci fece caso, era capitato altre volte, ma si ricordava solo che quando accadeva la giornata sarebbe stata in qualche modo speciale.  La luna sembra sorriderle dall’abbaino aperto e il cielo intorno è profondamente blu e pieno di stelle. Come Valentina era solita fare, salì la piccola scaletta che gli permetteva di sporgersi dall’abbaino e appoggiando la testa tra le sue braccia rimase a respirare boccate d'aria notturna e a guardare le stelle.Come sono belle! Pensò, mi piacerebbe andare lassù a vederle da vicino ma come si fa, … non ho nemmeno le ali. Suvvia Valentina! Subito si guardò intorno per vedere chi aveva parlato ma non vide nessuno, era la stessa voce solo che questa volta era sveglia… chi sei? Chiese tra lo stupore e il timore, io sono colui che fa dei tuoi desideri una realtà. Vuoi dire come il genio della lampada o qualcosa di simile? beh!,  disse la voce sorridendo, si.. diciamo che ci assomiglio, ogni luogo della terra ha le sue leggende e i suoi modi per interpretarmi, ma… ultimamente mi sento un po’ solo e dimenticato e quindi sto per partire, ti ho svegliato per salutarti.No ti prego! Non te ne andare, resta ancora un po’, la tua voce mi piace e… anch’io a volte mi sento un po’ sola e…forse magari possiamo farci compagnia, ma… ma perché vuoi salutare proprio me? Valentina era un pochino sulle spine perché non voleva che se ne andasse ma non sapeva ne perché ne come convincerlo a restare, non capiva nemmeno come mai fosse venuto a salutare proprio lei.  Vedi Valentina il mondo sta cambiando, anzi è già cambiato.  Una volta i bambini avevano poco,  confronto ad oggi e allora usavano la fantasia, un semplice straccio diventava ora una bandiera, ora la vela di un galeone, ora il turbante di un rajà, un tappeto volante e chissà quante altre cose, e tutti erano coinvolti e si divertivano, costruivano i loro giochi con facilità e c’era un legame, una solidarietà fra loro forte come la colla. Poi l’uomo adulto pensando di fare un favore cominciò a realizzare le fantasie dei bambini e a metterle in vendita nei negozi, allora lo straccio per la bandiera non serviva più, le vetrine erano piene di bandiere colorate, non servivano più nemmeno le vele, le vetrine si riempivano miracolosamente di tutti i tipi di barche a vela, di turbanti, di tappeti volanti, aerei. E poi addirittura l’uomo imparò a prevenire la fantasia dei bambini mettendo in vetrina cose che ancora non avevano immaginato, così un po’ alla volta la fantasia dei bambini (che è un ingrediente indispensabile per diventare adulti), scomparve e con essa se ne andarono anche i desideri del cuore, rimasero solo quelli degli occhi,  i legami persero la loro solidità, così oggi si vedono molti bambini soli, che si annoiano, che non hanno nessun desiderio e che non credono più nella loro fantasia Capisci Valentina? Ora difficilmente mi chiamano  e io mi sento inutile.