L'uomo senza qualità

Le ali di cera


 La caduta di Icaro, 1558 circa, Pieter Bruguel il Vecchio Musées Royaux des Beaux-Arts, Bruxelles  Sulla sofferenza non erano mai in torto, i Vecchi Maestri. Come capivano bene la sua umana posizione, come essa si svolga mentre qualcun’altro mangia o apre una finestra o cammina annoiato, come, mentre i vecchi attendono rispettosi e appassionati la nascita miracolosa, ci siano sempre bambini a cui non importa niente che essa avvenga, e pattinano su uno stagno al limite del bosco. Non dimenticavano mai che anche il tremendo martirio deve avere il suo corso in qualche modo in un angolo, in qualche squallido posto dove i cani continuano a vivere da cani e il cavallo del torturatore si gratta l’innocente deretano contro un albero.Nell’Icaro di Breughel, per esempio. Come ogni cosa si volge del tutto tranquilla dal disastro. Il contadino può avere udito il tonfo, il grido desolato, ma per lui non era un problema importante. Il sole splendeva come doveva fare sulle bianche gambe che scompaiono nel verde dell’acqua; e la nave lussuosa e snella che aveva pur visto qualcosa di sorprendente, un ragazzo che cade dal cielo, sapeva dove andare e calma continuava a navigare.Ed è ciò che stai permettendo che accada, forse addirittura perseguendo, tra un messaggio che mi dice "per sempre" mentre vuole dire "addio", e la folla di sghimbesci filosofi, ognuno pronto ad offrirti la sua personale sapienza.Io, se non ispirasse un accostamento irriverente, ti direi solo che ho letto molto, e studiato ancor di più, ma come vedi esattamente come duemila anni fa, il vero sapere è sapere di non  sapere.Se proprio ci tieni, io solo questo potrò mostrarti.Diversamente, buona vita a te. Trasverserland, il giorno di S. Stefano