Creato da iandalak il 27/08/2011

UN BUON GIORNO...

Riporterò qui qualcosa di scritto nel mio primo tentativo di blog. Il titolo era: "Oggi è un Buon Giorno per Morire". Magari proseguirò qui a postare cose che non potrei postare altrimenti. E intanto i fili d'erba crescono. Anche adesso. Anche adesso...Anche adesso.

 

 

Il Viaggio - risposta a un blog non commentabile.

Post n°16 pubblicato il 03 Settembre 2011 da iandalak

Il viaggio è cercare disperatamente qualcosa di nostro, scappare senza fuggire, da un mondo che non riconosciamo. Cercare, cercare. Il viaggio è cercare, ma non importa cosa. E' il motivo per cui non ha mete e non finisce quasi mai. E' una continua raccolta di schegge, esplose tempo fa, o chissà, ...vite fa.

Il viaggio è una raccolta di schegge.

Il viaggiatore sa quel che cerca solo nel momento in cui lo trova. In uno sguardo, un'espressione, una sensazione perduta chissà quando... O nel momento in cui le sue pupille si dilatano, perse nel fuoco di una festa messicana. Il viaggiatore non sa mai quale scheggia troverà.

E conserverà.

 

 
 
 

apparizioni, sparizioni, apparizioni...Et voilà!

Post n°15 pubblicato il 01 Settembre 2011 da iandalak

E' stato un esilio voluto.
Nell'isola.
Ogni tanto una capatina in continente ma più per sbirciare dietro i miei innumerevoli e precari occhiali da sole che altro. Oppure per lavoro.
Sia nell'una che nell'altra condizione il continente era visto come si vede national geographic channel, praticmente un documentario e spesso neanche troppo interessante.
Volute anche le frequentazioni parziali con un mondo parziale, poco di reale.
Davanti alla mia televisione, anzi al mio televisore che tanto so che io lo vedo ma quello che mi parla non lo sa che ci sono.
Poi, come in un film di genere degli anni '60, un giorno vengo risucchiato dallo schermo senza quasi accorgermi. Ci sono bello dentro!
Gli altri iniziano a vedermi e ad accorgersi di me. Non solo i quattro soliti amici, non solo i quattrocento colleghi più o meno del cazzo.
Mi suona strano. ma è una novità e nelle novità ci si butta di brutto, almeno da me.
Ancor meglio se ti tirano a sé, ti assorbono senza fatica. Come se fossero loro a chiamarmi.
Nella fantasmagoria delle tre dimensioni, del dolbysurround e del colore semprevivo mi rigro un po' e vedo che resto a galla. Capisco un sacco di cose che da castaway avevo sballato. Principalmente che sono normale e che faccio cose normali. Sì, capisco che sono un po' matto, ma non per i motivi che credevo. Per altri, per altri!
Lo dico perché mi piacciono delle cose che - vedo con stupore - possono piacere anche ad altri, insomma rientro nella normalità in molte, moltissime cose.
E per me, già un po' deviato, un po' piegato, un po' relegato, un po' autoplagiato di mio, è una bella soddisfazione. Da sospirone di sollievo dopo lo scampato pericolo.
Sono rimasto indietro. Oggi, nel mondo dove nulla è più uno scandalo, si dovrebbe parlare chiaro, penso. Ma non è così. Gli altri non parlano chiaro, sottintendono. Se parlo io, si scandalizzano.
Ora mi trovo benino dentro il mio televisore. Relaziono pure.
Ma ora vado che è meglio.

Ciao.

 
 
 

Omaggio a don Chiscotte

Post n°14 pubblicato il 30 Agosto 2011 da iandalak

 


Quando si muore, si muore soli?

Bene, allora conviene allenarsi un po' prima.

Qualcuno ci crede pure. Pochi in verità rispetto al numero spropositato che mi circonda. Ma quel poveretto, lui ci crede.
Crede che sia giusto kombattere, unirsi...

Ah, le ingiustizie..., come sono sadiche...

Attraggono come il mio tappeto la polvere. Tutti i paladini del mondo, che un giorno si svegliano e dicono che adesso basta.
Fisiologico fin quando l'età è puberale, piuttosto grave poco dopo, pietoso in età adulta.
L'altra metà del mondo - i cinici - se la ride e sfrutta. E stampa le magliette che indossano. Adulti che indossano magliette. Oh, mioddio!
Anch'io indosso magliette, ma mica ne sono convinto io...
L'unione fa la forza, ma dai, guardatevi branco di cazzoni..., c'avete le panze. Il glorioso e dannato medioevo è passato. Non si fa la rivoluzione tirando di cocaina e con la maglietta della salute. Meglio guardarsi un film.

L'unione non fa la forza, o meglio, fa quella degli altri. Dei signori Cinici, che ovvio, continuano a starmi un po' sul culo, ma che inizio a rispettare.

Quindi dai, basta co' 'sti appelli da condividere subito..., la forza del cambiamento, la forza delle idee. Dai, suvvia...

Meglio strafare piuttosto: solo contro tutti. Ambasciatore delle cause vinte, raddrizzatore di chiodi, psicoterapeuta di furetti, pittore di sentimenti.

Soli contro tutti.

Ok, Sancio, tu sei ok, non fai (e soprattutto non ti fai) troppe domande e sei fedele. Ma basti e pure avanzi.

 
 
 

Mai e di Nessuno

Post n°13 pubblicato il 29 Agosto 2011 da iandalak

Mi è stato detto una volta. Da chi aveva paura di pensare il contrario.

E solo da quel giorno, solo da quel giorno e in età adulta, ci pensai.

Del resto quella frase - con quel "mai" e quel "nessuno" - comprendeva anche lei che me lo diceva. Lei!

Rinunciava ad un grosso vantaggio in quel momento, non credo che l'avesse mai fatto per altri. Doveva volermi davvero bene quindi.

Ecco, la solita storia, quella della notizia buona e quella cattiva.

Da quel giorno ci penso.

Alle volte metto ancora in dubbio questa verità, perché le cose non si apprendo facilmente da adulti, perché questa è una cosa brutta e io mi sarei rotto il cazzo di soffrire, sinceramente. Non so tu.

Prima ero diffidente per natura, mi era normale. Ma paradossalmente, se fosse vero come ormai credo che sia, la mia proverbiale diffidenza non serve più.

Non devo più pensare, considerare, studiare. Mi basta escludere. A priori. Più facile.

Si era capito che si parla della fiducia. Sì, si era capito.

 

 
 
 

Giù dalla Montagna

Post n°12 pubblicato il 29 Agosto 2011 da iandalak

Arriva qualcuno e ti dice di non farlo.
Ma tu ti fidi solo di te stesso, sei diffidente lo sai...
Ti dici ancora che il tuo istinto ti guida, che non sbaglia.
Nel dubbio avanti l'istinto.
Gli altri cosa vogliono? Hanno sempre, sempre secondi fini.
In fondo ti serve credere, l'uomo che non crede si spegne. Forse per sempre.
Allora l'istinto è una bella scusa, la maniglia di emergenza del paracadute, una bella scusa, poco altro.
Vai..., giù dalla montagna, ora!
Basta pensare, chi pondera non decide mai e chi non decide... decide comunque, solo che lo fa inconsapevolmente o altri lo fanno per lui.

Mi schianterò ma almeno lo farò volando.

Bene, ma adesso?

 

 
 
 

Secondo Elogio del Due (e due..)

Post n°11 pubblicato il 28 Agosto 2011 da iandalak

Mah..., i motivi sono tanti.
Sarà perché sono un gemelli e godo o subisco un'evidente doppia personalità. Ho la sensazione di non sapere come reagirà quell'altro a certe cose. Ma proprio non lo so. Spesso lo devo contenere, altre volte è assolutamente liberatorio lasciarlo per i cazzi suoi; che si sfoghi.
E poi..., e poi un sacco di altre cose. Il numero 2 era presente già nella mia vita e lo sapevo, ma non avevo mai focalizzato quanto. Avrei un sacco di esempi.
Comunque è un bel numero e soprattutto sottovalutato. Io sono stato molto spesso secondo: mai il più simpatico, mai il più bravo neanche nei settori dove ero bravetto. Forse non sono neanche mai stato il migliore amico di qualcuno - al limite fra i migliori - ma giurerei di essermi piazzato al massimo secondo.
Numero sottovalutato. Quasi meglio terzo nell'idea comune. Il terzo vince la finale per il terzo e quarto posto, conclude la competizione con una vittoria. il secondo con una sconfitta, con l'amaro in bocca per aver perso l'oro.
Ma si chiama anche "piazza d'onore". E io me la gioco qui, sulla piazza d'onore. Fanculo, è pur sempre la piazza d'onore.
Sono bianco o nero. Due emisferi. Cervello e cuore. Bastardo e buono.
Il due scandisce la mia vita ogni giorno.
In passato so di essere stato il secondo grande amore (e mica una volta sola...), che se anche (per ipotesi) vincesse per intensità sul primo, nell'albo d'oro resta il secondo.
Ma ci sono dei 2 ancora più clamorosi, che mica li scrivo tutti qui.
Addirittura, tempo fa al pronto soccorso, dopo aver subito svariate torture da inquisizione, malridotto com'ero, la tipa - la dottoressa - mi dice durante l'ecografia: sa che lei ha tal organo doppio? (no, non sono i testicoli, per loro è normalità, neppure il pene perché la domanda non avrebbe avuto alcun senso, certo che l'avrei saputo!)..., ma và...e quindi? Quindi niente, è raro e basta. Vabbè, un'altro due inaspettato.

Inciso:
al pronto soccorso dovrebbero esserci per legge solo medici donna. Più rompipalle e sbrigative nei modi ma molto più scrupolose e serie. Gli uomini sono cazzoni, ridono e si distraggono, mentre tu sei lì come un cotechino al cenone.

Beh, insomma vorrei scrivere una bella lista per tutti i due che ho. Pure due nomi ho, adesso che ci penso. E giuro che c'ho pensato solo ora.
Quindi mi va di difenderlo. Come le cose che mi piacciono che rifaccio o rivedo sempre (tot.2). Anche alla lotteria compero 2 biglietti. Perché 1 su un milione, ha una speranza di vincere su un milione. Con 2 mi mangio diretto 500.000 possibilità. Gia col terzo biglietto non avrei lo stesso vantaggio,
Piazza d'onore, tum tum tum tum tum,  piazza d'onoreeeee...
Ah sì, perdente dite?
Eh, eh, eh..., è da vedere ragazzi...,dipende, dipende.
E se perdente fosse, che perdente sià.
Suggerimenti per un buon tatuatore, please

 
 
 

Hey, Hey, Hey...

Post n°10 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak


Hey, hey, hey..., tu come stai? Guardami, tira su lo sguardo e guardami…, tu come stai?
Qualcuno te lo dice veramente? Qualcuno te lo chiede seriamente? Eh?
Tu, tu come stai?
Qualcuno te lo chiede guardandoti negli occhi, spegnendo la tv, chiudendo lo sportello, prendendoti le mani o solo toccandoti un ginocchio?
Qualcuno te lo chiede davvero come stai tu?
No come va, non come ti butta, non quelle cose.
Come stai basta.

 
 
 

100 Uomini

Post n°9 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak

La mia donna ha avuto 100 uomini.
Lei dice la verità sempre, quando non dice bugie. Ma le bugie io le capisco e le lascio andare, oppure le dico: "Sei una bugiarda".
Allora lei prova a negare, ma solo per un attimo, perché dice la verità sempre, quando non dice bugie.

Ieri mi ha detto che ha avuto tanti uomini. Non potevo dubitarne ma, sono un maschietto, quindi scontato. E la domanda più scontata dopo tale affermazione - da che mondo è mondo - è sempre la seguente: "Quanti?"
"Tanti!"
"Voglio un numero, tanto è evidente che hai deciso di dirmelo"
"Posso dartelo approssimativo..." Mmmmhh..., gran brutto segno...
"Ok..." (accontentiamoci anche se vorrei sapere i nomi uno per uno)
"cento".

Avevo già piazzato la faccia dell'uomo vissuto, me ne accorgo e do subito una scrollata. Torno io.

A lei la parola:
"Sai che non scherzo vero? Ecco allora ti dico che tu sei il migliore."
"Ma per favore..."
"Sarò stata sfigata forse - risatina - ma è così!"
"Ma per cortesia..."
" Ti dico di sì! (mi spiega i suoi motivi)"
"Sì, sì certo..., non devi giustificarti..."
"Scemo! Non mi giustifico un cazzo! E tu dovresti esser contento che ti giudico il migliore. E' meglio il mio giudizio di quello di una che gli uomini non li conosce, o no?"
"Sì, credo di sì..."

Le notizie non si danno in questo modo ragazze.

Si deve decidere: o quella bella o quella brutta. Odio quella storia: "ho una bella notizia e una brutta, quale vuoi sapere prima?".
Cos'é, stasera muoio? Non puoi dividerle un attimo? L'altra va bene per martedì...
Tipo che ne mangio una e la digerisco?
Aspetta che la digerisca porcavacca!

Così si va in conflitto alimentare.
Come i pagliacci del circo, che non si capisce mai se ridano o piangano.

E infatti è così. Io divento così per molto meno. Non sono triste, non sono felice, non sono incazzato e neanche sereno. Ci penso, è in testa.
Questa squadra di 100 operai con il caschetto giallo e salopette è in testa. Li guardo dall'alto, dal cantiere in costruzione. Sono schierati in file parallele.

Nè triste, neppure felice. No incazzato, no sereno. Neutro.
Non è giusto. Non si tolgono le emozioni in questo modo.

Io voglio continuare a piangere. A ridere.

Vai Joe..., tocca a te.

 

 
 
 

Alle volte basta uno Scooter e questa è la (anzi una) mia storia.

Post n°8 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak


Ma lo capirai o no ragazzo?
Quando ti libererai da te stesso? Io te lo dico perché c'ho messo un po', tipo fino a ieri o stamattina.
Cerca di ascoltare, perché io non conosco verità, ma poche certezze:
E' sbagliato.
Molto in cui hai creduto è sbagliato.
Sai perché lo dico?
Perché molto in cui credi, non l'hai maturato tu. L'ha covato la mamma, carissima mamma.
Ma non era neppure roba sua, l'aveva passata la nonna, come quell'anellino antico. Mica lo aveva forgiato, mica lo aveva forgiato la nonna...
Poi c'era la gente, tutta quella gente. E tu - come me - ti sei trovato carico di roba. Non tutta brutta, non tutta bella. Ma tanta, tutto quello che riuscivi a portare. Tutta regalata. E si sa che sta male rifiutarli..., i regali.

Ogni tanto io ce l'avevo un dejavù.
Un pensiero strano mi passava il corpo, un brivido, dalle vertebre lombari a venir su alle cervicali. Quasi a farmi scuotere la testa come un cane sotto la pioggia.
Dicevo "Eh?"
Dicevo "Cosa?" e anche "Cosacosa??"
Ma niente, non l'afferravo. Non facevo in tempo a capire cosa volevo dirmi. Probabilmente un antifurto atavico, un'assicurazione scaduta.
Al passaggio al massimo piroettavano una dozzina di foglie morte. Un mulinello, che vuoi che sia..., di questa stagione...

Poi, di novembre, ho comprato uno scooter.
Che dirla così lo svilisco. Perché quello non era uno scooter, o quantomeno era uno scooter magico. Un magicscooter!

Adesso che è novembre c'è un sacco di foglie secche. Passava il brivido (passava spesso in quel periodo).
Ma ora ho lo scooter e stavolta lo seguo.
No, ovviamente non lo trovavo ma non so..., le foglie, il vento...,

Sì, sono sicuro. E' il magicscooter che mi ha cambiato.

E il cambiamento, ragazzo, arriva sempre il giorno dopo. Quando non te l'aspetti.

Ok, sto scrivendo troppo. La smetto qui.

Stronco e vado al sodo: ragazzo, non rovinarti con la politica, ma per favore..., dai. E' sbagliato!
E, vista l'ora, buonanotte.

 
 
 

(Anche oggi) E' un buon giorno per morire (scritto nell'altro blog un anno fa?, più o meno...)

Post n°7 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak

Sai che c'è? C'è che oggi è un buon giorno per morire.
Ridere e morire.
Vediamo un po'...
Cu cu, sono qua..., c'è qualcuno? Sono nella foresta di quel film? Oppure si spegne tutto e amen?
Se tutto scompare allora non saprò neppure di essere morto, neppure di essere stato vivo saprò, non saprò del mondo e del mio gatto.
Non saprò dell'odore dei fogli bruciati, quelli scritti a penna che senti un odore gradevole.
No. macché..., non ha senso che non saprò. Forse non avrà senso ciò che saprò ma non ha senso che non saprò.
Detto questo, credo che ci sarò.
Bene.
No problema, no problema.
Diamo un'occhiata in giro. Esser solo non è così difficile in fondo. Basta poter condividere, almeno per me.
C'è una tipa che mi dice: "pensa che storie, pensa che storie se si muore".
E io ci penso, cos'è arrivi tu e mi ci fai pensare? lo sai quanto ti voglio bene, un mondo di bene biondina, ma io ci penso da me. Se vuoi ci pensiamo anche insieme, se ti fa piacere.
Il bello del dolore è che ha un confine. Il dolore è superabile perchè ha un limite. Il dolore è fregato se non ho paura. Io non ho paura del dolore e quindi monsieur..., sei fottuto.
Hoplà.

 
 
 

Distinti Saluti

Post n°6 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak

Bene bene...., e ora che fare? Ora che sono qui cosa faccio? Creare un blog intimista? Dare una linea? Dare un'immagine di me? Cazzate!
Cazzate!
Ma quale linea..., sono zigzagante? Lo sarò anche qui se non mi stancherò.
Mi avvicinerò al tuo profilo e sussurrerò un "no".
Se c'è amore ci sarà amore. Se c'è disperazione - altroché se c'è - che disperazione sia.
Solo contro tutti? Bello da dire, ma non sarei qui. Non sarei qui cari fratelli e sorelle.
Indolente animale ma pronto al combattimento. Qualcosa del genere nella savana si trova.

 
 
 

...e allora cosa vuoi ancora da me? Dimmi cosa vuoi!

Post n°5 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak

Possibile, è mai possibile che non ti venga di aprire le braccia, spalancarle?

Mai successo?

Che ne so, su quella scogliera col vento in risalita, oppure senza ombrello, ormai bagnato fradicio sotto la pioggia, quella bella, quella estiva. Tanto ormai..., giusto?

Io le spalanco alle volte. Se sono felice o qualcosa di simile. no, forse felice non rende, non è proprio che sono felice.

Comunque..., a me viene così, non è che ci ragiono. Le braccia le spalanco abbastanza spesso: in segno di abbraccio, ma anche di resa, ma anche di "sono qua", forse anche di volo.

Un gesto estremo ma non platealeDifficile che mi càpiti in pubblico. io le mie braccia non le spalanco gratis. mi paghi se vuoi, ma non faresti un grande affare..., non è un così grande spettacolo visto da fuori: è solo uno che spalanca e braccia...

Dicevo, non in pubblico per favore. non che sia una condizione voluta, è che non succede spesso. La gente mi distrae.

Tu provaci magari. Dai, provaci e poi mi dici.

 
 
 

Una Canzone

Post n°4 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak

 
 
 

D.S.D.D.

Post n°3 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak

Col Dio Denaro ci conosciamo e ci facciamo l'occhiolino.

Lui con me non ci prova più e gli sono simpatico. mi dice: "...la pensiamo alla stessa maniera, potresti entrare in società, tu me ne porti qualcuno e io ritiro la merce".

Io considero ancora l'offerta un po' crudele, devo dire che tengo presente...

 
 
 

Sono Qui

Post n°2 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak

Non leggo i giornali, non guardo Vespa e neanche Santoro, non credo nelle manifestazioni, nelle assemblee, nele rivendicazioni. La giustizia è un valore personale. Ora respiro. Mi nutro di emozioni e mi basta. Vedo il mondo dal mio oblò, tanta gente che si agita, che ci crede. E io sorrido.

E' un sorriso un po' supponente, egoista, egocentrico, pietoso e, spesso, divertito.

Sono qui sopra. Attento comunque al rispetto.

 
 
 

Oggi è un Buon Giorno per Morire

Post n°1 pubblicato il 27 Agosto 2011 da iandalak

Nella vita arriva un giorno in cui si pensa di avere avuto tutto.

Quanto meno tutto ciò che a lui interessava.

Non in gran quantità - poco forse - ma di tutto.

Quello è un giorno bello, mica brutto. E' tornato in superficie, ha respirato di nuovo l'aria e a pieni polmoni. Sa che da quel giorno ci saranno ripetizioni. tutto il bello sarà già stato visto, provato.

Al massimo fotocopie, emozioni fotocopiate. Niente a che vedere con l'originale.

Come la foto, quella di quella bella giornata in famiglia, quel compleanno.

Come guardare una foto. E allora si domandò il perché.

 
 
 
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