C'era una volta

c'era una volta un castello


c'era l'entrata per la saladove i miei prepararono la festa di pierache si sposó con un giovane di teramo idraulicose ne andarono a vivere in australiaquel giorno mio padre s’inquietócol padrone della casa e gli strillópenso che aveva chiesto un aumentocosí sentii da mia madreun aumento sull’affitto che ai miei non piacqueil padrone coi capelli corti e vestito benecolla giacca disse vabenevabeneappuntácontinuó a sorridere e continuarono a parlare l'entrata alle nostre camere da letto e un altro bagnoalla parete della sala c'era la foto mia madre iolanda e mio padre giuseppemia madre ch'era belllissima mio padre anche un bel giovanesi guardavano negl'occhidalla finestra della sala vedevi il vicolo con l'entrata della scuola elementarevedevi il vicolo che ti portavaa destra al comune a sinistra alla piazza quasi tondavedevi il vicolo dove mia madre mi chiamódal balcone della salami chiese dove andavo e cosa avevo in tascaavevo in soldi che correndo lei sentîsoldi miei che volevo spendere al negozietto all'angoloavevo l'orologio grosso e nero al  polsocoi numeri e le lancette che si vedevano di notteche il mio compare dall'america mi regalóil compare era uno dei fratelli di mio padreche m'aveva battezzato e sen’era andato in canada