C'era una volta

c'era una volta un castello


la casa era attaccata alla casa di piera e michelino col padre michelangelocolla moglie filomena ch'era una gentile buona signoradai capelli lunghi bianchi e neri e sempe sorridentecol marito michelangelo che era stato carabiniere un uomo alto e grosso dalla voce pesantecolla coppola sempre in testa un pó stortache ora beveva vino rossoquell'uomo che una notte vicino la chiesa maggiorericevette un ceffone da no si sá chiforse un briganteforse il diavoloil ceffone violento alla faccia michelangelo si ritrovó al centro della piazza quasi tondao davanti al cimiteronon si sa benemichelino aveva una valigia piena di fumetti sua madre me li faceva sfogliaresua sorella piera una ragazza simpatica alta capelli corti ci veniva a trovare e giocavamo per le scalegiocavamo sul pianerottolo e all'entrataci nascondevamo nel fondaco zeppo di legnala loro casa aveva piú scalini della mia all'entrataentravi in un fondacoattraversavi un altro fondaco dove c'era la valigia piena di fumetti di michelinoandavi in cucina col caminettodalla finestra della cucina col tavolo di marmo vedevi il muretto che circondava il paesee la casa di ida col marito falegnameche formava l’angoloalla cucina c'erano le porte per le camere da lettouna porta che ti portava a un pianerottolo con altre scalequeste scale ti portavano al vicolocol vicoletto della casa del postino colle guance rosseche se lo continuavi a destra e salivi dei gradinidove un giorno che aveva piovutoed era tutto bagnato scivolai mentre correvoe mi spaccai la testa sopra l’occhio destroandai a sbattere all’angolo della casatutta fatta di pietre grandi una sopra l’altrati portava al campo di bocce recintato di retec'era l'entrata della casa del muratore con la bella moglie ch'era la sorella della sarta