Chiaro che se esci di casa senza chiavi succede proprio in pieno luglio, con un caldo assassino, di sabato, e i tuoi genitori appena partiti per le ferie (che peraltro ti sfotteranno a vita, "siamo via da sei ore e già combini casini!"). Meno chiaro è il motivo per il quale non si trovi un fabbro neanche a pagarlo oro. Che in questo paese ci siano più medici che fabbri, l'avevo immaginato; ma speravo che esistesse una sorta di servizio sempre disponibile, non so, tipo le farmacie di turno, o la guardia medica. O anche una sgrausissima segreteria telefonica che lasci il numero di cellulare del fabbro stesso, in modo da poterlo contattare e, semmai, arrivare col passaparola a un altro fabbro disponibile. Macché. Metà della mia mattina è stata spesa a fare telefonate a vuoto (mai che una volta le Pagine Gialle mi abbiano aiutato a trovar qualcosa). L'altra metà a tentare di scassinare la mia stessa casa. Partendo dai metodi più soft (la forcina in tutte le serrature disponibili), a quelli più ingegnosi e impossibili (risalire con un fil di ferro da sotto la porta, quindi afferrare la maniglia e abbassarla - nei cartoni funziona), a quelli più disperati (provare a sbullonare le inferriate di protezione alle finestre, poi, osservando che le viti sono saldate e quindi non svitabili, passare al tentativo di demolire con puntello e martello il cemento che teneva detti bulloni)(ah, mettere in conto il viaggio al Castorama per acquistare cacciavite angolato, martello e puntello). Infine, mi sono rassegnata. Andava rotto un vetro. E qui una nuova domanda: ma che vetri fanno oggigiorno??? Ci ho messo un sacco! Vabbè il sole cocente e l'ipoglicemia, ma è stata veramente una faticaccia! In più, mi frenava il rumore pazzesco che stavo facendo: nessuno dei vicini mi conosce, a parte i dirimpettai che però sono in ferie... Potevano benissimo pensare che fossi un topo d'appartamento (uno particolarmente stupido, peraltro) e chiamare la polizia. Vabbà, al limite avrei offerto loro un'aranciata...
La Guardia Fabbrica
Chiaro che se esci di casa senza chiavi succede proprio in pieno luglio, con un caldo assassino, di sabato, e i tuoi genitori appena partiti per le ferie (che peraltro ti sfotteranno a vita, "siamo via da sei ore e già combini casini!"). Meno chiaro è il motivo per il quale non si trovi un fabbro neanche a pagarlo oro. Che in questo paese ci siano più medici che fabbri, l'avevo immaginato; ma speravo che esistesse una sorta di servizio sempre disponibile, non so, tipo le farmacie di turno, o la guardia medica. O anche una sgrausissima segreteria telefonica che lasci il numero di cellulare del fabbro stesso, in modo da poterlo contattare e, semmai, arrivare col passaparola a un altro fabbro disponibile. Macché. Metà della mia mattina è stata spesa a fare telefonate a vuoto (mai che una volta le Pagine Gialle mi abbiano aiutato a trovar qualcosa). L'altra metà a tentare di scassinare la mia stessa casa. Partendo dai metodi più soft (la forcina in tutte le serrature disponibili), a quelli più ingegnosi e impossibili (risalire con un fil di ferro da sotto la porta, quindi afferrare la maniglia e abbassarla - nei cartoni funziona), a quelli più disperati (provare a sbullonare le inferriate di protezione alle finestre, poi, osservando che le viti sono saldate e quindi non svitabili, passare al tentativo di demolire con puntello e martello il cemento che teneva detti bulloni)(ah, mettere in conto il viaggio al Castorama per acquistare cacciavite angolato, martello e puntello). Infine, mi sono rassegnata. Andava rotto un vetro. E qui una nuova domanda: ma che vetri fanno oggigiorno??? Ci ho messo un sacco! Vabbè il sole cocente e l'ipoglicemia, ma è stata veramente una faticaccia! In più, mi frenava il rumore pazzesco che stavo facendo: nessuno dei vicini mi conosce, a parte i dirimpettai che però sono in ferie... Potevano benissimo pensare che fossi un topo d'appartamento (uno particolarmente stupido, peraltro) e chiamare la polizia. Vabbà, al limite avrei offerto loro un'aranciata...