diamante tra le mani

You have baby face.


La prima volta che ti ho visto stavamo andando all'Internet Cafè dell'albergo. Sei uscito dal negozietto e ci hai chiesto di entrare a visitarlo, visto che alle 11:30 del mattino eravamo i primi clienti che passavano di lì. For good luck, hai detto. Eravamo diffidenti, la sera prima a Naama Bay ogni mercante aveva cercato di portarci nel proprio negozio, alcuni col palese intento di fregarci.Tuttavia siamo entrati, avvertendoti che non avevamo il portafoglio con noi. No problem, no problem.Non hai cercato di venderci nulla. Ti sei presentato, I'm Adam, hai imparato i nostri nomi, ci hai proposto un buon Lavazza e persino di farci indossare gli abiti tipici egiziani per fare una fotografia... Ma siamo di fretta per la spiaggia (il sole a Sharm tramonta presto) e promettiamo di ripassare in serata.Prima di cena torniamo da te. Io e Ale abbiamo adocchiato due magliette e vogliamo acquistarle. Proponi di nuovo il caffè e la foto con il vestito tipico, e di nuovo rifiutiamo perché altrimenti si fa tardi per la cena. Dopotutto, pensiamo, un paio di magliette le abbiamo prese, che altro serve?E qui ci stupisci.Visibilmente rattristato, ci ricordi che sia la mattina, sia adesso stiamo accampando scuse, e se con te non stiamo bene non dobbiamo sentirci obbligati a stare lì. Non vuoi stressarci, non ci hai mai chiesto di comprare nulla, non ci hai invitati per interessi commerciali, ci vuoi semplicemente lì con te.Ma fai sul serio? Anche se appari un po' menoso, effettivamente tutto ciò che dici è vero...Allora promettiamo di tornare dopo cena.Quando ci vedi fare capolino un'ora dopo, il tuo viso si illumina. Corri a recuperare altri sgabelli e ci fai accomodare, e quando ti spieghiamo che il caffè di sera ci farebbe passare la notte in bianco e per questo a malincuore ci rinunciamo, vai a procurarti tre succhi al mango. Quindi iniziamo a parlare, ci chiedi cosa facciamo, apostrofi Ale come Doctor Casanova perché viaggia con due donne, ti spieghiamo che la sua ragazza è in Italia, così come il ragazzo di Eli... Poi ci racconti la tua storia, mi sembra di capire che tuo padre ti considerasse la pecora nera della famiglia finché non ti sei messo a lavorare nei negozietti di famiglia, e che ora sembra finalmente soddisfatto di te. Così scaturisce la tua filosofia di vita: if your friend is happy, you're happy; if your friend is not happy, you are angry because he no good. E poi, I don't think about tomorow, today I'm happy, my friends are ok, I did my job, I talked to you, no think about tomorrow.Se fino a quel momento avevo nutrito dei dubbi, ora capisco che sei veramente così. Ingenuo, spiazzante, semplice. In Italia saresti sbranato dai lupi nel giro di poche ore, ma qui puoi farcela. Anche se probabilmente per questo sei ancora la pecora nera della famiglia.Lo capisco quando vedo lo sguardo di tuo cugino mentre ci proponi,  for free, don't worry, di fare la famosa foto agghindati con abiti tipici egiziani, senza azzardare neanche un tentativo per farceli acquistare.Scattate le foto, si è fatto tardi e ci salutiamo promettendo di ripassare l'indomani, dopo la gita a Ras Mohammed. Sono l'ultima ad uscire dal negozietto, sulla porta mi fermi e un sorriso accompagna le tue parole: you have baby face.L'indomani passiamo da te solo per salutarti, e mentre sei occupato con dei clienti russi ci distraiamo provando copricapi tipici e scegliendo due pashmine da acquistare. Tuo cugino segue ovviamente l'acquisto, e con lui contrattiamo fino allo strenuo strappando un buon prezzo. Finalmente ti liberi e ti siedi con noi. Come ieri, si parla di tutto, si scherza, l'atmosfera è distesa anche se resta strana... Siamo pur sempre tre italiani diffidenti. Ho con me la videocamera e propongo di fare un filmato con te, così ci agghindi a turno con delle pashmine. Mentre con mano esperta annodi la stoffa intorno al mio capo, mi chiedi a bassa voce: is everything ok? Are you happy? Sì, ti sorrido, ora sono felice. You have a secret inside and you no talk to anyone. Why not happy? Mi spiazzi completamente. Sì, Adam, qualche problema ce l'ho, ma tutti ne hanno, sono felice lo stesso. Il discorso finisce lì, sono pronta a scherzare per le riprese.Poco dopo ti salutiamo per avviarci verso l'Internet Cafè, e tu chiedi se posso restare un momento, solo io. Ale ed Eli sono molto diffidenti, e ci vuole un buon gioco di sguardi per farli allontanare tranquilli. Voglio vederci chiaro.Ci sediamo, soli, ed esordisci con the first time I see you, I feel in my heart that you have a secret. Why no talk to anyone? Incredibile. Ti spiego che sì, effettivamente fino a poco prima avevo dei segreti, ma adesso ho accanto degli amici fidati che mi ascoltano. Non so se ragioni sin troppo semplicemente o se sei lungimirante, ma come niente centri direttamente il problema: why you no boyfriend?Ci interrompono, non riusciamo a finire il discorso, e così è per il resto della vacanza. Ma non importa. Rimani un amico lontano, che non rivedrò mai più. Rimani Adam dagli occhi gentili, che mi ha insegnato quanto le cose possano essere semplici, e che mi ha ricordato chi sono.Non ti dimenticherò.