diamante tra le mani

Incrocio


Pasquetta, le 21 passate. La Lancia Y scorre finalmente fluida, dopo le due ore di coda tipiche del rientro. Ho le gambe stanchissime dal camminare e dal continuo saltibeccare tra freno, acceleratore e frizione, ma mancano pochi minuti a casa.Ad un tratto, un rallentamento e un lampeggiante azzurro sulla corsia opposta. Il primo fugace pensiero (“oh cavolo un incidente, adesso mi tocca fermarmi a prestare soccorso”) viene subito accantonato quando riconosco il monogramma dei Carabinieri e un’auto che hanno fatto accostare. Eh già, per loro il lavoro inizia adesso. Io sono momentaneamente ferma in colonna, così ho tutto il tempo per guardare la scena. Dalla volante escono due volti noti, e non faccio in tempo a chiedermi se F. sia o meno con loro, che lo vedo scendere dal posto di guida, in divisa, con l’espressione seria del lavoro. Abbasso il finestrino e faccio “ciao” con la mano, difficile che mi veda… Invece gli sguardi si incrociano, e per tutta risposta mi arriva un bacio, totalmente inaspettato e quasi ossimorico nella situazione. Sembra una scena d’altri tempi.Io sorrido e mi riavvio. Al di là dei mille perché, percome e perquando, c’è sempre spazio per un nuovo diamantino. Che bella cosa!