diamante tra le mani

Coping


L’ho vista in un angolo, accovacciata. Piangeva. Per qualche lungo secondo sono stata a guardarla e a pensare al da farsi: tentare di consolarla? Spiegarle con durezza che le lacrime non risolvono nulla? O sedermi accanto e fare come lei?Non ho avuto il tempo di decidere, ha parlato prima lei. “Perché le cose sono sempre così difficili? Perché, anche se cambio tutto, alla fine resta tutto uguale? Perché ho la sensazione di non andare avanti mai?”.Belle domande. La sua reazione è stata piangere, la mia sarebbe stata trovare motivi per sorridere. E nessuna delle due è una vera risposta. Dio, quanto vorrei poter contare su un consiglio illuminato… probabilmente quanto lei vorrebbe una spalla su cui piangere senza essere giudicata. Ma qui non c’è nessuno. Solo i miei schemi e le sue lacrime.“Coraggio, alzati.”