diamante tra le mani

Valigie pesanti


-         “Dov’è il bagno?”-         “Dentro lì, sulla sinistra”Il passo rallenta sui tacchi variopinti. Riconosco l’acquario, il tavolo, la parete… quello che fino a poco prima era solo un dato, diventa un vivido flash-back. Sospesa tra amarezza e atarassia, fisso le piastrelle color mare di quella toilette, le mani che si lavano meccanicamente. Pensieri invisibili che stentano a prendere forma, e svaniscono del tutto tra le risate dell’allegra tavolata. Perché, come poco dopo un amico mi ricorda sulla via del ritorno, noi non ci guarderemo indietro mai…  Se sapessi come sto bene, adesso… E se sapessi quanto stavo bene già prima, prima della casa, della specialità, della palestra, di Fà, di questo nuovo meraviglioso mondo che è diventata la mia vita… Non so se saresti capace di essere felice per me. Forse perché non sei capace di essere felice, punto. Vorrei tanto sapere come stai, vorrei tanto poter essere di aiuto in qualche modo… Ma non lo faccio, sarebbe malsano per tutti. Ti penso da lontano; mi piace immaginarti sereno, anche se le voci che mi arrivano dicono il contrario. Ma magari hai capito, magari era la svegliata che ti serviva, magari hai trovato quello che cercavi. Io te lo auguro. Davvero.
Son diventato, sai, tramonto di serae parlo come le foglie d’aprile…E vibro dentro di ogni voce sincera,e con gli uccelli vivo il canto sottile…E il mio discorso più bello e più densoesprime con il silenzio il suo senso.L'Arcobaleno - Adriano Celentano