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« Assegnazioni | Le perle della vacanza » |
Post n°114 pubblicato il 28 Ottobre 2008 da didone25
La prima volta che ti ho visto stavamo andando all'Internet Cafè dell'albergo. Sei uscito dal negozietto e ci hai chiesto di entrare a visitarlo, visto che alle 11:30 del mattino eravamo i primi clienti che passavano di lì. For good luck, hai detto. Eravamo diffidenti, la sera prima a Naama Bay ogni mercante aveva cercato di portarci nel proprio negozio, alcuni col palese intento di fregarci. Prima di cena torniamo da te. Io e Ale abbiamo adocchiato due magliette e vogliamo acquistarle. Proponi di nuovo il caffè e la foto con il vestito tipico, e di nuovo rifiutiamo perché altrimenti si fa tardi per la cena. Dopotutto, pensiamo, un paio di magliette le abbiamo prese, che altro serve? Quando ci vedi fare capolino un'ora dopo, il tuo viso si illumina. Corri a recuperare altri sgabelli e ci fai accomodare, e quando ti spieghiamo che il caffè di sera ci farebbe passare la notte in bianco e per questo a malincuore ci rinunciamo, vai a procurarti tre succhi al mango. Quindi iniziamo a parlare, ci chiedi cosa facciamo, apostrofi Ale come Doctor Casanova perché viaggia con due donne, ti spieghiamo che la sua ragazza è in Italia, così come il ragazzo di Eli... Poi ci racconti la tua storia, mi sembra di capire che tuo padre ti considerasse la pecora nera della famiglia finché non ti sei messo a lavorare nei negozietti di famiglia, e che ora sembra finalmente soddisfatto di te. Così scaturisce la tua filosofia di vita: if your friend is happy, you're happy; if your friend is not happy, you are angry because he no good. E poi, I don't think about tomorow, today I'm happy, my friends are ok, I did my job, I talked to you, no think about tomorrow. L'indomani passiamo da te solo per salutarti, e mentre sei occupato con dei clienti russi ci distraiamo provando copricapi tipici e scegliendo due pashmine da acquistare. Tuo cugino segue ovviamente l'acquisto, e con lui contrattiamo fino allo strenuo strappando un buon prezzo. Ci interrompono, non riusciamo a finire il discorso, e così è per il resto della vacanza. Ma non importa. Rimani un amico lontano, che non rivedrò mai più. Rimani Adam dagli occhi gentili, che mi ha insegnato quanto le cose possano essere semplici, e che mi ha ricordato chi sono. |
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INFO
NON CI GUARDEREMO INDIETRO MAI
Ho sbagliato per sbagliare,
non perché lo dite voi
e non mi pento proprio:
sono in riserva ormai.
Io ci credo in quel che voglio
e forse voglio farmi male,
ma non mi riconosco
in quello che conviene.
Mi piace scivolarvi fuori
da ogni calcolo.
Per riportarmi in riga
servirà un miracolo.
Complici e simili
da credere alle favole
coi nostri sogni in gola
questa notte sembra
fatta per noi...
CHE NON CI GUARDEREMO
INDIETRO MAI
NON CI GUARDEREMO
INDIETRO MAI
Traghettato da un destino
a volte sordo e malinconico,
in un viaggio clandestino
tra allucinazioni e panico...
forse perché so di avere
un diamante tra le mani:
un morbido rifugio
per tempi meno buoni.
Mi spinge sul divano,
lo so che ha già deciso...
E resto senza fiato
tra l'inferno e il paradiso.
Scioglie i capelli
in boccoli di nuvole,
il suo sapore è miele...
questa notte
è fatta apposta per noi...
CHE NON CI GUARDEREMO
INDIETRO MAI
NON CI GUARDEREMO
INDIETRO MAI
Negrita
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