Nessuno ce lo spiega mai quanto sia dannatamente difficile tenersi in piedi alla fine di un amore. Ti struggi e ti distruggi inseguendo mille perché, mille domande per lo più destinate a non avere risposta.E insomma, eccomi qui. Con una storia naufragata alle spalle - e sei mesi esatti di incommensurabile dolore, così tanto e così grande da non credere possibile di esserne uscita indenne. Ma poi... si esce mai davvero indenni dal dolore che ci scalfisce, che ci lacera dentro così a lungo? Si riesce mai davvero a lasciarselo alle spalle, a non permettere che ti appesantisca e ti zavorri, quel dolore?Non lo so. Nel frattempo, prendo tempo. Perdo tempo. C'è stato un tempo in cui ho fermamente creduto che io, la virago che non deve chiedere mai, sarei stata indenne - per sempre- dal dolore; quanto meno da quello che vien fuori alla fine di una storia con uno stronzo durata più di cinque anni ( e credetemi, quando ne hai solo ventidue, di anni, cinque anni di relazione alle spalle pesano come Giuliano Ferrara all'indomani del cenone di capodanno - prima che abbia liberato gli intestini, s'intende). Mi sembrava roba da donnine, da romanzetto rosa.Nessuno ce lo spiega quello che succede quando una storia, la prima vera storia importante, con tanto di coinvolgimento del parentado tutto, termina senza tante cerimonie. La verità è che non siamo mai pronti alla fine di una relazione, probabilmente, e allora tocca cavarcela da soli.Cercando ovunque un qualche stimolo che ci impedisca di insaponare la corda e appenderci al lampadario del salotto di casa di mammà. Bene, considerato che credo siano in molti a soffrire di quello che gli strizzacervelli da strapazzo chiamano "Mal d'amore", mi accingo a rendere utile tutto lo schifo vissuto in questi mesi, ora che la bufera sembra essere in fase di remissione, e a stilare un vademecum semi-serio sulle tattiche migliori per affrontare la fine di un amore. O quanto meno per tenersi a galla, suvvia, aspettando che il peggio ci passi accanto e addosso.Ebbene, per la serie "cose da evitare assolutamente":#1 IngiurieSebbene dotate di un elevato potere catartico, le ingiurie dirette al nostro (ex) amato che ha deciso di mollarci, non sono sicuramente il modo migliore per affrontare la fine della vostra relazione. Si arriva a dire -e fare- cose di cui ci si può troppo frequentemente pentire, credetemi. Inutile attaccare il malcapitato con offese riguardanti il suo aspetto fisico, e la leggerezza di costumi di sorelle e cugine fino alla settima generazione. Non servirà. Vi darà un leggero senso di liberazione nell'immediato, un po' come la ceretta all'inguine dopo mesi di libera crescita di arbusti amazzonici in area bikini, ma alle lunghe servirà solo a farvi sentire immature, per aver perso l'aplomb da brave signorinelle che vi aspettavate da voi stesse in una situazione di questo tipo.#2 Telefonate, e-mail, messaggini smielati. In altre parole: lo stalking post-rotturaE' per esperienza personale che parlo quando affermo che si tratta di tattiche assolutamente inutili, soprattutto considerato che spesso sono condite di copiose lacrime, singhiozzi, singulti e urla. Cercare di riconquistare un uomo che ha deciso di mollarvi dopo anni di onorata carriera sotto le lenzuola, è utile quanto cercare parcheggio in pieno centro a Lecce. Il sabato sera. Una cosa che sai già che non servirà assolutamente a nulla, ma chissà perché, ci provi lo stesso.Inoltre, una volta passato il momento "straziami, ma di baci saziami", vi sentirete incredibilmente stupide per aver davvero creduto che la vostra e-mail strappalacrime e strappamutande sarebbe servita a tenere legato a voi quell'omaccione di cento chili che amavate tanto chiamare "puzzola" e che nel frattempo ha deciso di bombarsi allegramente un'altra. Più magra, più gnocca di voi e di ben sette anni più grande del suddetto. Una milf, praticamente.
Che domani è un altro giorno, e si vedrà.
Nessuno ce lo spiega mai quanto sia dannatamente difficile tenersi in piedi alla fine di un amore. Ti struggi e ti distruggi inseguendo mille perché, mille domande per lo più destinate a non avere risposta.E insomma, eccomi qui. Con una storia naufragata alle spalle - e sei mesi esatti di incommensurabile dolore, così tanto e così grande da non credere possibile di esserne uscita indenne. Ma poi... si esce mai davvero indenni dal dolore che ci scalfisce, che ci lacera dentro così a lungo? Si riesce mai davvero a lasciarselo alle spalle, a non permettere che ti appesantisca e ti zavorri, quel dolore?Non lo so. Nel frattempo, prendo tempo. Perdo tempo. C'è stato un tempo in cui ho fermamente creduto che io, la virago che non deve chiedere mai, sarei stata indenne - per sempre- dal dolore; quanto meno da quello che vien fuori alla fine di una storia con uno stronzo durata più di cinque anni ( e credetemi, quando ne hai solo ventidue, di anni, cinque anni di relazione alle spalle pesano come Giuliano Ferrara all'indomani del cenone di capodanno - prima che abbia liberato gli intestini, s'intende). Mi sembrava roba da donnine, da romanzetto rosa.Nessuno ce lo spiega quello che succede quando una storia, la prima vera storia importante, con tanto di coinvolgimento del parentado tutto, termina senza tante cerimonie. La verità è che non siamo mai pronti alla fine di una relazione, probabilmente, e allora tocca cavarcela da soli.Cercando ovunque un qualche stimolo che ci impedisca di insaponare la corda e appenderci al lampadario del salotto di casa di mammà. Bene, considerato che credo siano in molti a soffrire di quello che gli strizzacervelli da strapazzo chiamano "Mal d'amore", mi accingo a rendere utile tutto lo schifo vissuto in questi mesi, ora che la bufera sembra essere in fase di remissione, e a stilare un vademecum semi-serio sulle tattiche migliori per affrontare la fine di un amore. O quanto meno per tenersi a galla, suvvia, aspettando che il peggio ci passi accanto e addosso.Ebbene, per la serie "cose da evitare assolutamente":#1 IngiurieSebbene dotate di un elevato potere catartico, le ingiurie dirette al nostro (ex) amato che ha deciso di mollarci, non sono sicuramente il modo migliore per affrontare la fine della vostra relazione. Si arriva a dire -e fare- cose di cui ci si può troppo frequentemente pentire, credetemi. Inutile attaccare il malcapitato con offese riguardanti il suo aspetto fisico, e la leggerezza di costumi di sorelle e cugine fino alla settima generazione. Non servirà. Vi darà un leggero senso di liberazione nell'immediato, un po' come la ceretta all'inguine dopo mesi di libera crescita di arbusti amazzonici in area bikini, ma alle lunghe servirà solo a farvi sentire immature, per aver perso l'aplomb da brave signorinelle che vi aspettavate da voi stesse in una situazione di questo tipo.#2 Telefonate, e-mail, messaggini smielati. In altre parole: lo stalking post-rotturaE' per esperienza personale che parlo quando affermo che si tratta di tattiche assolutamente inutili, soprattutto considerato che spesso sono condite di copiose lacrime, singhiozzi, singulti e urla. Cercare di riconquistare un uomo che ha deciso di mollarvi dopo anni di onorata carriera sotto le lenzuola, è utile quanto cercare parcheggio in pieno centro a Lecce. Il sabato sera. Una cosa che sai già che non servirà assolutamente a nulla, ma chissà perché, ci provi lo stesso.Inoltre, una volta passato il momento "straziami, ma di baci saziami", vi sentirete incredibilmente stupide per aver davvero creduto che la vostra e-mail strappalacrime e strappamutande sarebbe servita a tenere legato a voi quell'omaccione di cento chili che amavate tanto chiamare "puzzola" e che nel frattempo ha deciso di bombarsi allegramente un'altra. Più magra, più gnocca di voi e di ben sette anni più grande del suddetto. Una milf, praticamente.