Un passo alla volta

Sui passi dell'anima...

...è che ogni volta che ti lasci Casera Mediana alle spalle, e cominci a salire lungo la strada che ti riporterà alla Sella di Razzo vorresti che il tempo si dilatasse all'infinito... perché, ancora una volta, sui quei prati innevati non resti un altro pezzettino di anima...

Casera Mediana, 30 gennaio 2023

Un altro 31 dicembre...

Era un 31 dicembre come oggi - quello di ventidue anni fa - ma, negli anni, è diventato "il mio 31 dicembre" e non potrebbe essere altrimenti.
Volevo uscire dalla "gabbia" nella quale mi stavo rinchiudendo e le mie sensazioni mi avevano portato a ripercorrere la strada di un capodanno di undici anni prima nelle valli del Natisone, alle pendici del Matajur.
Era pomeriggio e, a differenza di quell'anno, mi ero spinto oltre Masseris, fino a dove si poteva salire in automobile. Ho lasciato l'auto ed ho proseguito a piedi su quella strada che mi avrebbe accolto innumerevoli altre volte. Il sole ormai stava tramontando ed avevo scattato una foto, allora inconsapevole, che negli anni successivi mi avrebbe fatto vedere il mio "mondo" con occhi diversi. Quel piccolo albero nella neve dorata del tramonto mi aveva in un certo senso colpito e, dopo aver stampato la diapositiva (e dopo tanti anni quella stampa è ancora appesa in camera mia), continuando a guardarlo mi aveva fatto nascere la voglia di uscire di casa per fotografare e non più soltanto di fotografare quando andavo da qualche parte, mi aveva ribaltato una prospettiva.
Giusto o sbagliato la fotografia degli alberi per me era nata in quel pomeriggio del 31 dicembre di ventidue anni fa... avevo ricominciato a "camminare"... ad andare contro ciò che ti insegnano sul fatto di non andare in montagna da soli (almeno nei luoghi in cui ancora oggi, anche da solo mi sento sicuro)... e soprattutto a trovare la voglia e la forza, una volta finito il lavoro, di non sedersi in casa ad aspettare che arrivasse il giorno dopo.
Chissà se un piccolo albero possa aver fatto tanto? Forse era già nelle mie corde, era già dentro di me, avevo soltanto bisogno di uno stimolo a buttarmi i pensieri alle spalle e ad uscire. Dicono che sia questo il potere delle "immagini", le immagini a cui pensare quando ti vengono a visitare quei pensieri che non vorresti ascoltare... per me lo è stato sicuramente...
In quel pomeriggio era sicuramente nata quella ricerca della luce che ho provato a portare avanti per tanti anni.

Monte Matajur, 31 dicembre 2000

8 dicembre

Ho preso un po' di tempo per me... per ascoltarmi... per ascoltare le mie sensazioni.
Nei giorni scorsi mi sono tornato ad affacciare per un attimo in quel mondo, anche se era sbagliato farlo... Alla fine, forse, era semplicemente una conferma di quello che sapevo già... che, forse, non ero io ad essere "sbagliato"... che era soltanto il modo per tenerti lontano dal suo "mondo"... senza dover parlare... senza doversi prendere la responsabilità delle proprie scelte... Era più semplice in quel modo...
Tutto quello che ho letto in questi anni mi ha aperto la vista su qualcosa... che ormai avevo fatto tutto quello che poteva dipendere da me... che tutto il resto era soltanto annullarsi per chi non meritava nulla che non fosse l'indifferenza...

Adesso, forse, quei pensieri lentamente se ne andranno...

Monte Kraguojnca, 8 dicembre 2022

Agosto...

In fondo, per trovare pace, l'anima non deve dimenticare (perché ci sarà sempre qualcosa a far ricordare) ma capire e non con i silenzi di troppe domande rimaste senza risposta.
Eh già... sta proprio ritornando agosto...

Udine, 30 luglio 2022

Sensazioni...

E poi ti accorgi di quello che avevi già iniziato a "sentire" dentro di te... che le sensazioni non sono più le stesse.
Sono partito tardi, senza averne quasi voglia, come se si trattasse di compiere ancora una volta uno "stanco rito"...
Due anni fa sentivo quasi il bisogno di questi sabati mattina, queste due-tre ore rubate al resto degli impegni, quasi come potessi viverle al pari di un surrogato dei tanti pomeriggi trascorsi sui prati di montagna, a vedere le luci che cambiavano, a vedere spegnersi una giornata.
Poi pian piano ti rendi conto che le sensazioni di allora non potrai tornare a viverle oggi, in una condizione diversa, in una situazione diversa, con pensieri diversi. I pomeriggi lassù non mi stancavano mai, erano capaci di regalarmi ogni volta un'emozione diversa... un'emozione che ti rendi conto di non poter più "vivere" di corsa, con il pensiero fisso all'orologio, alla necessità di ritornare a casa perché la tua "libera uscita" sta per finire.
La vita ti cambia... e, allora, non ti resta che cercare di prenderne atto, almeno per il momento...
Poi magari un giorno, lassù, riuscirò a "vivere" nuovamente le mie emozioni.

Kraguojnca, 18 giugno 2022