Che stella sarei

....La Ross....


Stamani mi son svegliata con un fortissimo mal di testa, dopo aver fatto colazione mi son sdraiata nuovamente decidendo di non prendere nulla che avrebbe potuto aiutarmi a farlo passare….reagisco e…soliti giri per la casa, rifaccio i letti, riordino tutto, parlo con la mia adorata Ciccia, mi accingo a prepararmi, mi guardo allo specchio e…. Chi sono io? Una domanda solo in apparenza scontata, semplice. Io sono quella che vedo ogni giorno allo specchio? Credo di sì! Ma è una risposta scontata, incentrata sulla percezione immediata. In realtà sono un complesso groviglio di “cose”. Non sono solo quella che vedo, sono anche e soprattutto “quella che sento”, sono le mie emozioni e le mie sensazioni più profonde e, proprio per questo, più sconosciute. Sono le cose che mi fanno paura e quelle che mi danno gioia. Mi conosco bene? La vita, a volte, mi ha distratta dalla conoscenza di me stessa. A che serve conoscere se stessi? Si è quel che si è, quel che si vede. E’ sufficiente questo per vivere? No, non è così, almeno per me, non è così perchè spesso mi induco a riflessioni a ben più ampio raggio, ed è soprattutto la crisi nei rapporti personali che mi induce a certe riflessioni. Differentemente da prima, però, sto imparando, grazie ad insegnamenti e consigli ricevuti, a non troncare di netto certi rapporti, ma a lasciare che, lentamente, trovino la strada della loro soluzione naturale. Quasi nessuno, credo, è maturo a sufficienza per affrontare un franco confronto al bivio del percorso comune. Tanto vale lasciare che sia. Certe volte si dà impropriamente il nome di “amicizia” a rapporti che sono ben lontani dall’esserlo, sono solo rapporti di “convenienza” momentanea. Non nego una certa ingenuità, da parte mia. Non che non mi piaccia l’ingenuità, tutt’altro, ma in alcuni aspetti della vita essere ingenua diventa anche pericoloso. Mi espongo troppo alla “malafede altrui”. E mentre ci sono persone che non pensano nemmeno lontanamente a fare del “male” agli altri, ve ne sono altri che non esitano a farlo! L’ingenuità per me è una qualità, alla quale non ho voglia di rinunciare. E’ un modo di guardare al mondo, di percepire, di sentire. Credo però che all’ingenuità dovrei “accorpare” la prudenza. Bisogna che io sia prudente nei rapporti umani. La prudenza non è diffidenza, semplicemente è un sinonimo di “andar piano ed osservare”. Le lezioni di vita sono sempre piuttosto lunghe e complesse, e comportano molte ripetizioni prima dell’apprendimento definitivo…e se uniamo all’ingenuità anche un pizzico di “normale” bontà…cosa salta fuori? Ross!La Ross che comunque è anche fortunata ad essere amata da coloro che sono “normali”!Scappo a far delle commissioni presto passerò da voi ;)Un abbraccio a tutti amici blogger!StellinaRoss