Una storia reale

Cambio stagione


Cambio stagione. Di maglie e vestitini che esaltano l’abbronzatura non ne ho più bisogno, visto che a dispetto dei buoni propositi quel poco di colore conquistato è ormai sbiadito. Adesso sono sul letto pronti per entrare negli scatoloni. Ed escono fuori gonne e jeans, gli stessi dell’autunno scorso. Ma che bellezza: ora non sono più aderenti. Ho perso 12 chili in 12 mesi. Pochi? Di più, davvero, non potevo fare. Anche perché li ho persi per caso. E già, a pensarci bene, è per puro caso che, dopo aver appeso al chiodo tutte le diete possibili e impossibili, riesco di nuovo ad avere un punto vita. Proprio un “punto vita”. E quanti significati in questa sola espressione. L’estate scorsa ho (ri)cominciato a stare male con me stessa. Tutta colpa della taglia large, mi dicevo in pieno delirio post-adolescenziale. Ma il tuffo a ritroso (di molto tardivo), in quella che era stata la mia adolescenza, non si fermava qui. Nel giro di un paio d’ore mi ero impostata un regime da super- woman d’acciaio (e quindi senza appetito e appetiti). Risultato (come da copione): lunedì entusiasmo, martedì grandi motivazioni,  mercoledì ammirevole spirito di sacrificio, poi giovedì… Dopo tre giorni di buoni propositi (con tanto di tabella di marcia da record e super obiettivi da raggiungere) di giovedì i miei propositi finivano ko, annientati da piatti supercalorici (persino quelli che in altre condizioni non mi sarei filata di striscio). Un’altra contraddizione. Lo so. Ero troppo incasinata per dover frignare sui fallimenti calorici. E bastava, mi dicevo, schivare la formula del “tutto subito”. In realtà, mi accorgo ora, ho cominciato a schivare anche quel concetto di dieta che mi ero fatta. Ho rinchiuso tabelle e obiettivi tra gli scatoloni che, di fatto, non mi appartengono più. Niente bilanci ipocalorici di previsione. E adesso in questo cambio stagione mi godo il consuntivo. Il primo cambio stagione per il mio punto vita è stato lo scorso autunno. Una nuova primavera. Nuove abitudini. Qualche crema in meno nel piatto e qualche crema in più per amarmi. E poi camminare, camminare…Non smettere di camminare: questo è l’unico buon proposito che so di mantenere. Verso il prossimo cambio stagione. Per un nuovo rendiconto. Work in progress.